La vera Juventus resta un ricordo

Qualche progresso a Napoli, mai campioni non riescono a vincere da sei giornate^ Qualche progresso a Napoli, mai campioni non riescono a vincere da sei giornate^ La vera Juven Per il Napoli è punto (Toro Napoli-Juv NAPOLI: Castellini 6,5; Marino 6,5; Cittì-rio 6; Ferrarlo 7, Krol 6, Celestini 7, Vagheggi 7,5, Vinazzani 6, Crise imanni 7, Diaz6,5 (82' Scarnecchlasv),Pellegrini 6. JUVENTUS: Zoff 7; Gentile 6, Cabrini 6; Furino 6, Brio G,;">, Sci rea 6, Bonini 6 (71' Marocchino sv), Tardelli 6,5» Rossi 6, Platini 7, Bettega 6,5. Arbitro: Bergamo6. dal nostro Inviato NAPOLI — Descritta la vigilia come una partita senza pareggio, nel senso che un punto a testa non avrebbe reso felice nessuno, la sfida fra Napoli e Juventus è finita naturalmente sullo 0-0, segno che nel calcio, sovente, la paura ha la meglio sui buoni propositi. Il grande football, tornato a Napoli fra un tripudio di bandiere e di folla, non ha reso giustizia alle premesse della vigilia e cosi ieri al San Paolo, soffocato da nere nubi trascinate dal vento, sono venuti a mancare gli ospiti più gradili, vale a dire i gol e lo spettacolo. Perfino le emozioni si sono fatte attendere e la gente non si è annoiata solo perché il Napoli, in certe fasi della gara, ha saputo far meglio della Juventus giocando un calcio, se non più pungente, almeno più rapido e profondo di quello troppo nervoso e spezzettato degli avversari. Alla Juventus non è certo mancato l'impegno, e di questo bisogna dare atto' ai campioni d'Italia. Psicologicamente, la squadra di Trapattoni non ha ancora abbandonato le esili speranze di scudetto e l'agonismo con cui i bianconeri si sono battuti su ogni pallone sta a dimostrare una volta di più il loro antico carattere. Proprio in questi momenti, difficili per classifica e altro, si riesce a capire come e perché la Juventus abbia vinto tanti scudetti. Ma il cuore non basta quando gambe e cervello van¬ enfus 0-0 CARLO COSCIA no per conto loro, quando la voglia è superiore alle forze e sul campo, è una legge, si crea una frattura fra il volere e il potere. E cosi la Juventus ha ottenuto un altro pareggio: non vince da sei giornate, dal 12 dicembre quando superò in casa il Catanzaro per 3-1. La Juventus, davanti a un Napoli attento in difesa e schierato con intelligenza da Pesaola per un gioco di rimessa, ha sovente smarrito il senso del triangolo. Soltanto Platini, nel centrocampo bianconero, ha offerto sprazzi di vero calcio, lanci al millimetro e aperture smarcanti, ma alla distanza la marcatura feroce del piccolo Celestini ha avuto la meglio anche sulla classe del francese. Platini, sicuramente a suo agio nella posizione centrale di regista, soffre ancora a tratti della difficoltà di adattamento al nostro calcio e dunque di una mancanza di continuità che non dovrebbe tardare a venire. Trapattoni ha risolto il suo dubbio, più personale che tattico, mandando in campo l'anziano Furino e optando I per uno schema più accorto. Marocchino è entrato soltanto nel finale e il suo ingresso, in verità, non ha portato grande beneficio a una squadra che già pensava al pareggio come al minore dei mali. Furino, come Bonini del resto, ha giocato una partita brillante per impegno ma piuttosto opaca per lucidità d'appoggio, mentre Tardelli i ìj j Napoli. Cabrini (a destra) osserva la palla sfiorare il palo della ha corso fino all'esaurimento I In inizio di ripresa il libero nel tentativo, spesso inutile, mondiale ha addirittura ridi dare peso e profondità alla Ischiato l'autorete: era tutto I manovra offensiva della Ju- ; solo in area e ha mandato in ventus. , In attacco. Bettega e Rossi hanno creato movimento ma non occasioni, in difesa c'è jstato qualche affanno di troppo, specie da parte di Scirea, più pronto ieri a gettare la palla lontano che non a costruire gioco: una giornata storta può capitare a chiunque, anche a chi di solito si mostra sicuro e impeccabile. angolo a fil di palo, fra lo stupore di Zoff e dello stadio intero. Il Napoli ha disputato una buona partita, sia dal punto di vista tattico che agonistico. Ha usato l'arma del contropiede soprattutto nel primo tempo, ha attaccato In massa all'inizio del secondo, ha tenuto senza problemi il pareggio nel finale, quando la Ju- porta bianconera (Tclcfoto) ;ventus, forse un po' troppo tardi per una squadra che doveva assolutamente vincere, ha inserito un attaccante (Marocchino) al posto di un centrocampista (Bonini). Per essere una formazione in pericolo di retrocessione, il Napoli ha lasciato bella impres- j sione, non dovrebbe trovare difficoltà ad uscire in fretta dalla zona calda. Ottimo è stato Vagheggi, bravissimo Crisclmanni, notevoli Ferrarlo e Celestini, discreto anche Diaz, impiegato da Pesaola in | Osservatore per la posizione più arretrata a ridosso di Pellegrini, unica pùnta del Napoli. Grossi pericoli non ci sono stati per i due portieri. Castellini e Zoff. L'azzurro si è leggermente infortunato al 41' In uno scóntro con Rossi lanciato da Cabrini, il bianconero è stato autore di una grande parata al 30' su un sinistro radente da fuori area di Criscimannl. e il fatto che i due amici e rivali abbiano avuto scarso lavoro testimonia a sufficienza della supremazia delle difese sugli attacchi. Il Napoli può recriminare su un'occasione fallita da Citterio (37') che ha calciato a lato da buona posizione al termine di un batti e ribatti in area, la i Juventus può mangiarsi le unghie per un sinistro di Betìtega (3') finito sul fondo su j passaggio di Rossi. Per 11 resto, solo azioni con1 testate. Ci sono stati, in veri| tà. tre episodi che negli spo! gllatol sono stati oggetto di aspre discussioni. Tre episodi da rigore. La Juventus ha protestato per un fallo di mani In area di Celestini su tiro a ■ rete di Platini. Era il 20' e l'arbitro Bergamo (partita difficile da dirigere) ha considerato involontario 11 fallo, punendo con un calcio di punizione 1 ! gesti di richiamo del bianco1 nero. Il Napoli, invece, ha grli dato al rigore per una spinta di Furino a Crisclmanni (36') e j per un doppio fallo di Cabrini su Vagheggi (45'). Nella prima i occasione, la spallata del cen[ trocampista della Juventus i non è parsa cosi grave da giu;siiiicare un (ischio dell'arbitro, nella seconda la scorrettezza vera è stala commessa luori area e il signor Bergamo, dopo aver dato il vantaggio a Vagheggi, ha fatto bene a non concedere 11 rigore. Alla fine 1 più soddisfatti erano quelli del Napoli, visto che un punto contro la Ju- j ventus è comunque un punto d'oro. I bianconeri, invece. non avevano troppi e seri motivi per sorridere. Le giornate fuggono, la vittoria non viene e la Roma tiene 11 vantaggio: lo scudetto, a questo punto, è | quasi un bel sogno lontano. Coppa Campioni Tutti i bianconeri soddisfatti del pareggio