Le potenze trattano sul disarmo di Alfredo Venturi

le potenze frati ano sul disarmo le potenze frati ano sul disarmo Nella storia moderna nere scarso successo Nei dodici giorni compresi fra lo scorso 27 gennaio e domani, 8 febbraio, si registra il rilancio in tre diverse città europee di cinque grandi negoziati Est-Ovest. Hanno tutti a che fare con il controlloela limitazione delle armi Alcuni di essi si trascinano stancamente da anni, altri sono partiti da pochi mesi: a tutti sono affidate le speranze del nostro futuro. Una stagione negoziale cosi intensa potrebbe essere considerata di per sé fatto positivo. Purtroppo, la storia delle conferenze per il disarmo, costellata com'è di delusioni cocenti, invita a non esagerare in termini di ottimismo. Come dimenticare l milioni e milioni di morti in guerra dopo il 1928, cioè dopo la firma solenne, da parte di quindici potenze, del patto Briand-Kellogg. Quel patto vincolava i firmatari alla rinuncia all'uso della forza nelle relazioni internazionali: e fra i firmatari furono tutti i principali antagonisti della seconda guerra mondiale. Erano tempi, quelli, di grandi illusioni. Due anni prima del patto Kellogg, l'altro uomo politico destinato a dare il suo nome a questa iniziativa, il francese Briand, cosi salutava a Ginevra l'ingresso della Germania nella Società delle Nazioni- «C'est fini la guerre». 51 era convinti che accogliere gli sconfitti di ieri nella comunità internazionale significasse, di per sé, rimuovere le cause di un conflitto altrimenti possibile. Appena sette anni dopo il solenne ingresso della Germania di Weimar, la nuova Germania hitleriana abbandona 'clamorosamente la Società delle Nazioni, di cui ha irrimediabilmente condannato la grande ambiziosa conferenza sul disarmo. E' la stessa filosofia dell'organizzazione ginevrina a naufragare di fronte alle nuove Insidie. Il prossimo tentativo di salvare la pace globale avverrà, al prezzo di una politica di appeasement, al di /ttori ormai del foro di Ginevra: torà la conferenza di Monaco. Un successo relativamente maggiore hanno invece avuto, storicamente, le iniziative li L'inviato di Rea i tentativi di riduzion - Si realizzerà mai il mttate a obbiettivi tecnici di riduzione e controllo. Il primo esempio che si ricordi di trattato internazionale per la limitazione dell'uso delle armi è appunto di questo tipo. E' il cosiddetto accordo Rush-Bagot, risale al 1917, fu sottoscritto dal rappresentanti degli Stati Uniti di ancor fresca indipendenza e dalla Gran Bretagna che ancora controllava il Canada, aveva per oggetto la navigazione armata sui grandi laghi Un secolo piti tardi, subito dopo la prima guerra mondiale, le principali potenze si riunirono a Washington, ansiose di scongiurare le spese pazzesche dt una corsa agli armamenti navali. Ne usci nel 1922 un accordo a metà: si volevano limitare le corazzate e i sommergibili, si fini con il limitare solo le prime. Fu una limitazione relativa: fatto uguale a 5 il valore dell'armamento navale pesante di Gran Bretagna e Stati Uniti, si convenne che il Giappone non avrebbe superato il livello 3, che Francia e Italia si sarebbero impegnate al limite di 1,75. Le stesse potenze dell'accordo navale di Washington si riunirono ancora a Londra nel '35-'36: ma l'atteggiamento di un Giappone nel frattempo diventato aggressivo e incontentabile farà fallire la nuova conferenza. Nel secondo dopoguerra si registra la nuova dimensione del problema disarmo, legata ai nuovi armamenti nucleari. Mal come ora il tema è stato drammaticamente sentito a livello di massa. Qualche risultato lo si raggiunge. Nel '63 il trattato di Mosca per l'interdizione degli esperimenti nucleari nell'atmosfera e nello spazio. Nel V8 il trattato di non proliferazione degli armamenti atomici. A partire dal '69 i negoziati strategici fra le due superpotenze. Il negoziato strategico è appunto uno dei cinque che in questi giorni si sono ripresi. E' questa la terza grande trattativa del genere fra Stati Uniti e Unione Sovietica. Dopo II Salt 1'(Mosca, estate 1972) il Salt 2 (Vienna, estate 1979, non ratificato da parte ameri- gan arriva con piano one degli armamenti hanno avuto in ge progetto di un patto contro gli attacchi? CRljISE ni[jQ-o d'niirjno im Km PERSHING il PERSHING il rasoio d'azione. 1600 Km La cartina (sopra) illustra le proposte statunitensi ai Paesi aderenti alla Nato per l'installazione di 572 missili Usa a medio raggio qualora non dovessero concludersi positivamente le trattative in corso a Ginevra con l'Unione Sovietica. L'installazione dei missili è programmata tra il dicembre 1983 c il dicembre 1985 ed è condizionata dall'approvazione dei soventi dei Paesi europei. questi giorni: è una nuova sessione del comitato Onu per il disarmo. Il comitato comprende quaranta Paesi, fra i quali le cinque potenze nucleari: in particolare si cerca di raggiungere un accordo per la proibizione delle armi chimiche. Multilaterale anche il negoziato viennese, ripreso il 27 gennaio, per una riduzione reciproca e equilibrata delle forze (Mbfr) in Europa centrale: qui si tratta da alleanza a alleanza, da una parte del tavolo la Nato, dall'altra il Patto di Varsavia. Multilaterale, infine, la conferenza per la. sicurezza e la cooperazione in Europa (Csce), che sarà ripresa martedì a Madrid. Mira a realizzare l'atto finale di Helsinki del '75, e a gettare le basi per una conferenza paneuropea che realizzi un sistema di garanzie contro attacchi a sorpresa, esorcizzando cosi un incubo secolare die l'arma atomica rende più. angoscioso che mal. cana), è ora la volta dello Start (colloqui per la riduzione delle armi strategiche). Iniziatosi a Ginevra il 29 giugno '82, lo Start vede contrapposte piattaforme negoziali lontanissime: per trovare un compromesso die pure è razionalmente possibile, anzi necessario, i due negoziatori, Edward Rowny e Viktor Karpov, dovranno mobilitare tutte le risorse della loro esperienza diplomatica. Trattativa a due, questa sui grandi missili strategici. Cosi come a due è l'altro cruciale negoziato ginevrino, che ha per oggetto i missili a portata intermedia, o euromissili. E' ricominciato il 27 gennaio, e su di esso incombe la scadenza del prossimo dicembre: quando in assenza di accordo la Nato installerà i Pershing 2 (in Germania) e i missili da crociera (In Germania, Italia, Gran Bretagna, Olanda) die costituiranno la risposta occidentale alla minaccia degli SS 20 sovietici. Multilaterale invece l'altro negoziato ginevrino ripreso in Alfredo Venturi elaborato dal Dipartimento di Stato

Persone citate: Briand, Edward Rowny, Rush, Start, Viktor Karpov