I medici ospedalieri non si arrendono Dal Nord al Sud scioperi nelle corsie di Daniela Daniele

INTERNO INTERNO I medici ospedalieri non si arrendono Dal Nord al Sud scioperi nelle corsie Questa settimana i sul contratto del co ROMA — Giorni caldi per l'assistenza sanitaria. I medici ospedalieri che la settimana scorsa si sono alzali dal tavolo delle trattative a palazzo Vidoni, mentre 1 confederali firmavano 11 protocollo d'intesa per 11 contratto del servizio sanitario nazionale, sembrano più decisi che mai a non volersi arrendere. Le notizie che provengono dalle varie regioni danno un quadro preciso della situazione: in tutti gli ospedali, salvo piccole eccezioni, i camici bianchi sono In sciopera Come sempre 1 casi urgenti sono trattati e i medici, ovunque, dichiarano di •non voler far pesare sui cittadini, sui pazienti, sui ricoverati, le conseguenze di colpe che sono di altri.. Dove la lotta è più aspra e il rifiuto di accettare il contrae to è più deciso, sono intervenuti 1 prefetti con la precettazione. A Torino, fino a ieri sera, il prefetto Luigi Sparano aveva emanalo più di 600 ordini di precettazione e le cartoline sono incominciate ad arrivare fin da venerdì sera. Il più intransigente, di certo, è stato il prefetto di Novara che già la scorsa settimana ha posto fine ad ogni perplessità e ha precettato i medici dell'Ospedale Maggiore Dalla capitale le notizie non sono allarmanti e l'ipotesi della precettazione pare alquanto lontana. Ma Roma, In fatto di sanità, ha una situazione tutta particolare: qui l'assistenza è per la maggior parte affidata alle strutture private. Che. ovviamente, non contemplano scioperi in questo momento. La tendenza, comunque, è quella di mantenere di fatto una linea morbida. Grandi enunciazioni di principio, ma nessun disagio portato al paziente. E, soprattutto, grande attesa per quanto potrà accadere tra oggi e giovedì. I segretari nazionali dell'Anaao-Blmp, Boni an ti, dell'Anpo. Ferri, e della Cimo. Marini, hanno salutato la settimana scorsa i rappresentanti del governo, delle Regioni e dei Comuni che attendevano con la penna in mano, dicendo, in pratica: •Grazie, non firmiamo-. Non è stata una vera e propria rottura, come ha sottolineato 11 ministro della Sanità, Renato Altissimo, subito dopo essere uscito da palazzo Vido-1 ni. •/ medici hanno chiesto tempo. Spero che questa, per loro, sia una serena pausa di, riflessione-. Che sia stata una pausa è indubbio. Molto più discutibile il fatto che sia stata -serena». I toni delle assemblee che in questi giorni si sono tenute in tutti gli ospedali, dal Nord al Sud, sono stati molto I accesi. L'insoddisfazione ha riguardato, soprattutto, il trattamento economico. I medici volevano l'omogeneizzazione con gli specialisti ambu-1 latoriali. Hanno ottenuto una | promessa di «parziale- equi- j parazione, nel tempo. Non e la stessa cosa. -La nostra piattaforma — ha ripetuto i Gigi Bonfantl — non è mai stata presa in considerarlone». Ma quello che più dlsturba la categoria è la sensazione, netta, di essere stati estromessi dalle scelte importanti che la sanità farà nei prossimi anni. Daniela Daniele Come il cittadin segretari nazionali dell'Anaao-Simp, dell'Anpo e della Cimo risponderanno al governo mparto sanità, già siglato da Cgil, Cisl e Uil - Insoddisfatti per il trattamento «subito»

Persone citate: Luigi Sparano, Renato Altissimo, Vido

Luoghi citati: Novara, Roma, Torino