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Locali più sicuri Proposte della de Locali più sicuri Proposte della de Presente alla riunione Ventavo!!, dell'Agis: «Norme complesse, molti cinema sono nell'illegalità» -Oggi la maggior parte dei cinema, non solo a 3Torino, sono in condizioni di illegalità, non sono sicuri. Ma le norme sono troppo complesse; o si semplificano, e si consentono tempi sufficienti per adeguare i locali, oppure la soluzione è una sola: chiudere tutto*. L'ha detto ieri il vicepresidente dell'Agis, Ventavoli, nel corso di una conferenza stampa tenuta dalla de sulla sicurezza, appunto, nelle sale di pubblico spettacolo. « Vengo qui — ha aggiunto Ventavoli — come vado ovunque, in tutte le sedi politiche ed amministrative. Il problema esiste. L'ho già spiegato al comandante dei vigili del fuoco e al prefetto, lo dirò anche al sindaco*. La de (con i segretari cittadino, Artusl, provinciale. Sibille, il capogruppo a Palazzo civico, Gatti e l'on. Picchioli!, membro della Commissione Interno a Montecitorio) ha presentato con sistemi audiovisivi un'indagine realizzata fra la gente che esce dal cinema, e un progetto per la sicurezza con proposte di carattere operativo, amministrativo e legislativo. Fra le altre, l'obbligo per 1 gestori del locali di pubblico spettacolo di esporre le piantine di cinema o ritrovi con le Indicazioni di porte, finestre, scale, ascensori e dispositivi di sicurezza; pubblicità, prima degli spettacoli, delle misure da prendere in caso di incendio o di incidenti; afflusso del pubblico, consentito solo per la disponibilità di posti a sedere; presenza di personale nelle sale in grado di prevenire le violazioni di legge, e di far rispettare, per esempio nel cinema, il divieto di fumare; studio e individuazione di nuovi standards di sicurezza per gli edifici, per l'arredamento del locali, per materiali e tessuti ignifughi. •La tragedia del cinema Statuto — hanno detto Picchloni, Artusl e Sibille — impone alla città un diverso approccio ai temi della sicurezza. Non serve polemizzare o continuare sulla strada delle chiusure forzate*.