Petrolio: « Pericoloso inganno » di Arrigo Levi
Petrolio: « Pericoloso inganno » Petrolio: « Pericoloso inganno » (Segue dalla l'pagina) concordato. Paesi come l'Iran, la Nigeria o la Libia hanno continuato a vendere forti partite di petrolio sotto prezzo (ai governi, alle Compagnie, o sullo .spot market»;, rubando cosi grandi quote di mercato all'Arabia Saudita, la cui produzione è ormai scesa a 3,5-4 milioni di barili il giorno, e agli Emirati del Golfo. Se anche i Paesi dell'Opec arriveranno a un nuovo accordo, il mercato si convincerà della sua solidità solo dopo che sarà passato qualche tempo: «Basterà che qualcuno bari per mandare tutto a monte; e i prezzi potrebbero allora crollare». La ragione di questo scetticismo è che vi sono alcuni Paesi produttori che hanno assolutamente bisogno di assicurarsi un introito elevato. La Nigeria è -alla disperazione»,1 altrettanto va detto per l'Iran, die oltre ad essere assetato di fondi, per fare la guerra all'Iraq e per tenere tranquilla la propria popolazione, ha grandi ambizioni politicìie antisaudite e antiarabe. In minor misura anche la Libia è considerata una minaccia al nuovo accordo. La partita è insomma ancora da giuocare. Se si arriverà ad un accordo — il che non è certo — gli «avvoltoi», i mercanti che operano sullo «spot market», ma anche le grandi Compagnie, faranno i conti in tasca ai produttori, moltiplicheranno le quote di produzione fissa te per i prezzi stabiliti, e se non si convinceranno che gli introiti previsti siano credibili continueranno a «stare a vedere», comprando solo il minimo indispensabile. Questo potrebbe far fallire l'intesa, e dopo nessuno riuscirebbe più a rimettere insieme i pezzi dell'Opec; in regime di concorrenza spietata, la caduta dei prezzi potrebbe essere drammatica, fin verso il livello del venti dollari il barile. Ma in questo caso tutti i vantaggi del petrolio meno caro svanirebbero, perché esploderebbero gravi crisi finanziarie e perché ne sarebbe sconvolto tutto il mercato dell'energia, con grave pericolo per i progetti in corso di realizzazione nel campo nucleare, del gas naturale e del carbone, per ridurre la dipendenza dell'Occidente dal petrolio. Alla fine, un simile •antichoccreerebbe insomma, inesorabilmente, le premesse di futuri •chocs»; un crollo dei prezzi annuncerebbe sicuri riaUri per l'avvenire. Sarebbe un disastro per tutti. Arrigo Levi nsrr1 jimi;uLevi |
Luoghi citati: Arabia Saudita, Iran, Iraq, Libia, Nigeria
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