Andreetti: attacca il disgelo pci-psi

Andreetti: attacca il disgelo pci-psi Richiamo alla solidarietà nazionale? Andreetti: attacca il disgelo pci-psi ROMA — Se Ciriaco De Mita tace di fronte al disgelo tra Craxl e Berlinguer (Il segretario democristiano non parlerà nemmeno al congresso del pel. dove sarà presente 11 primo giorno del lavori), scende In campo Giulio Andreottl. Quella dell'ex presidente del Consiglio è una sorta di rentrée sul problemi di politica interna, e non a caso avviene alla vigilia del congresso comunista. Andreottl infatti si rivolge, sia pure indirettamente, a Craxi e a Berlinguer, per criticare l'ipotesi politica dell'alternativa, e per richiamare — almeno sembra — lo spirito della solidarietà nazionale. L'errore di molte forze politiche, dice in sostanza Andreottl. è di credere -che possa essere un cemento coagulante un'accentuata aiwersità alla de. E si arriva cosi a teorizzare che un 51 per cento di seggi parlamentari, comunque messo insieme, darebbe le chiavi per governare bene l'Italia, mettendo finalmente la democrazia cristiana fuori gioco-. Andreotti chiama in causa a questo punto Craxi. e la politica del psi. proprio nel momento in cui sembra ripartire un cauto dialogo nella sinistra: «C'è da augurarsi — dice l'ex presidente del Consiglio — che gli attuali nostri alleati di governo non coltivino questa politica di "divisione nazionale". E c'è da augurarsi — aggiunge Andreotti rivolendosi a Berlinguer — che gli stessi comunisti non impostino il loro congresso in una simile prospettiva. Infatti, ben altra è la risposta che va data ai tremendi problemi dell'immediato futuro». Andreotti ironizza poi sullo stalo dei rapporti tra psi e pel: Berlinguer — fa notare — «è stato fortunato nello scegliere Milano e non Firenze come sede del congresso, perché sarebbe stato più difficile nella città di Gabbuggiani enfatizzare oggi la solidarietà tra socialisti e comunisti. In verità — conclude Andreottl, chiamando In causa questa volta i parliti intermedi e la loro strategia — i nostri non sono tempi né da "sante alleanze" né da "alleanze laiciste"'. E sul fronte laico, a questa sortita che sembra rievocare la politica di unità nazionale, risponde il ministro liberale Alfredo Biondi: «Andreotti ha ragione: né sante alleanze, né leghe laiciste, ma nemmeno ammucchiate indiscriminule che confondono le idee e nascondono i projyositi. Questo è, almeno, uti dato acquisito su cui fondare ogni futura inielativa polltica«. e. m.

Luoghi citati: Firenze, Italia, Milano, Roma