Nazionalizzata in Spagna la «Rumosa» massimo gruppo finanziario del Paese di Thierry Maliniak

Nazionalizzata in Spagna la «Ramosa» massimo gruppo finanziario del Paese Decisione a sorpresa dei socialisti, finora molto attenti a non scontentare i privati Nazionalizzata in Spagna la «Ramosa» massimo gruppo finanziario del Paese Il provvedimento riguarda, tra l'altro, 18 banche - Da tempo il governo tentava invano di vedere chiaro nei conti della holding MADRID — «Per garantire pienamente i diritti dei risparmiatori, 1 posti di lavoro e i diritti patrimoniali dei terzi, gravemente minacciati, il governo ha proclamato un decreto di espropriazione delle banche e delle altre società del gruppo Rumasa». Tra lo stupore generale, al termine di un Consiglio dèi ministri durato undici ore e dedicato principalmente a questo tema, il portavoce del governo, Eduardo Sotillos, è comparso inaspettatamente alla televisione, poco prima della mezzanotte di mercoledì, per annunciare la nazionalizzazione della principale holding del Paese. Sotillos ha sottolineato che la contrattazione in Borsa delle società della Rumasa era sospesa fino a nuovo ordine e che le banche del gruppo sarebbero rimaste chiuse fino a lunedì mattina. Con 400 imprese, 18 banche, un bilancio complessivo di 750 miliardi di pesetas (oltre 7500 miliardi di lire) e 53 mila dipendenti, Rumasa è uno dei giganti economici della Spagna e contribuisce da solo alla formazione dell'1,8% del prodotto interno lordo. Dal 1961, quando il suo presidente, José-Maria Ruiz Mateos, un andaluso figlio di un piccolo negoziante di vini di Jerez, fondò la prima impresa del gruppo con 7 dipendenti, la crescita di Rumasa è stata folgorante. Dopo aver assunto il controllo dell'industria vinicola di Jerez, Ruiz Mateos (che possiede personalmente il 50% del capitale della società) ha esteso le proprie attività al settore alberghiero, alle banche, alle assicurazioni, all'edilizia, all'agricoltura, all'alimentazione, all'allevamento e, ai grandi'maaazzini . L'ape, simbolo del lavoro, era diventata l'emblema di Rumasa. In una Spagna in piena recessione, di fronte ad industrie che non investono che con il contagocce e a banche che esitano ad assumere rischi, Ruiz Mateos era diventato l'espressione quasi insolente di un capitalismo trionfante Perché i socialisti, che non poneva Ruiz Mateos al ministro dell'Economia, Miguel Boyer, e alla Banca di Spagna. Il motivo: la necessità di un controllo della contabilità di Rumasa. Fin dall'epoca dei governi centristi il -gruppo dell'ape- era oggetto di forti pressioni da parte dei responsabili economici, che cercavano di imporre a Ruiz Mateos un'inchiesta contabile sul suo gruppo bancario effettuato da una società indipendente. L'incarico era stato affidato nel maggio scorso alla Artur Andersen. Questa incontrò tuttavia grandi difficoltà a realizzare il suo compito e, da dicenmbre, voci insistenti davano possibile la rottura del contratto. Venerdì il ministro Boyer diceva che, se così, avrebbe mandato gli ispettori della Banca di Spagna. Per aver tagliato corto in un modo così radicale alle polemiche il ministro dell'Economia deve aver avuto i suoi buoni molivi. E' un fatto che i modi di crescita senza eguali del gruppo Rumasa suscitavano da tempo evidenti riserve negli ambienti ufficiali e nel mondo bancario. Esse riguardano soprattutto la anormale concentrazione dei rischi dato che i prestiti delle banche di Ruiz Mateos sono destinati quasi esclusivamente a finanziare le società del gruppo. Thierry Maliniak Copyright <>!a' Monde» e per rituliu «La Stumpu»

Luoghi citati: Madrid, Spagna