Con pinne, fucile e occhiali (e una macchina fotografica)

Con pinne, fucile e occhiali (e una macchina fotografica) Con pinne, fucile e occhiali (e una macchina fotografica) II mare: fascino, meraviglie, misteri, pericoli, visti dalla parte del sub. E' tutta un'altra dimensione, che non può neppure immaginare chi non pratica questo sport. Ad Expovacame gli stands dedicati all'attività subacquea sono presi d'assalto dai visitatori, soprattutto giovani, ma non solo: tutti chiedono prezzi, informazioni, notizie sulle ultime novità. Per diventare sub si deve seguire un corso che dura circa un anno, al termine del quale viene rilasciato un brevetto, che può essere di due tipi: Fias (Federazione italiana attività subacquea) o Fips (Federazione italiana pesca sportiva). Da quest'anno si potrà ottenere anche un brevetto internazionale. L'attrezzatura base per chi pratica questo sport è formata da muta, bombole, erogatore, maschera, pinne. Poi ci sono gli strumenti indispensabili a chi vuole immergersi con tranquillità: il profondimelo (che indica la profondità raggiunta/, l'orologio, il decompressimetro (che indica la velocità di risalita e di decompressione). Le mute devono proteggere il corpo dall'acqua gelida ed anche dalle asperità che si trovano in mare, prima di tutto gli scogli. Sono fatte in rubatex o in neoprene. Quest'ultimo è il materiale più moderno, morbidissimo, macrocellulare (gomma con particelle d'aria all'interno). La muta è formata da tre pezzi (pantaloni-giacca-cappuccio) oppure da due (giacca attaccata al cappuccio e pantaloni con salopette). Il colore classico è sempre il nero, ma stanno diffondendosi anche le mute azzurre, verdi, rosse. Ce ne sono alcune variopinte e sgargianti che servono soprattutto per le fotografie. I prezzi: una buona muta si paga 250,300 mila lire. Poi i costi salgono, fino ad arrivare all'equipaggiamento per un professionista (muta stagna) che può costare anche un milione e mezzo. Le maschere più moderne sono quelle al silicone: morbidissime, adattabili a qualsiasi viso, non si rovinano a contatto con il sale. Le pinne in fibra, poi, consentono una maggior velocità con uno sforzo minore. Un'offerta-salone è l'attrezzatura base completa a 650 mila lire. Una novità è il Gav (giubbetto di assetto variabile), che consente di stabilizzarsi meglio alle diverse profondità. Gli erogatori di ossigeno sono sempre più sofisticati, come sempre più sofisticata è la strumentazione che accompagna un sub: è stato realizzato un apparecchio die si applica al polso e comprende in sé le funzioni di orologio, profondimetro e decompressimetro. Indica chiaramente il tempo necessario totale di decompressione, e quello relativo alle singole profondità. I nuovi manometri subacquei forniscono a loro volta la lettura immediata del tempo die ci si può ancora fermare sott'acqua tenendo conto dell'ossigeno a disposizione nelle bombole. Molti visitatori di Expovacanze sono attratti dal motorino a cui si può attaccare qualsiasi nuotatore, ma che serve anche ad un sub in apnea: costa 380 mila lire, sembra un giocattolo, è un attrezzo invitante ma decisamente superfluo. Interesse an che per i fucili: la caccia su bacquea si può pratlcure soltanto in apnea, non con le bombole, ma, dicono gli esperti, in questo modo è anche più interessante, perché il pesce non si impaurisce e non fugge Un buon fucile costa 60, 70 mila lire. C'è poi tutto il settore della fotografia subacquea, che si sta diffondendo sempre più. Proprio in questi giorni si svolge un corso a Torino, organizzato dal circolo Barisub, alla Piscina Comunale. La macchina fotografica subacquea più diffusa è una figlia originale della grande casa Nikon. Si chiama Nikonos 4, costa 600 mila lire. Ma la macchina è la base, dopo vengono gli accessori (tutti fatti per adattare alla Nikonos 4): i flash, prima di tutto, di importazione americana, in due modelli, entrambi della Ntkellte, la più grande industria di attrezzature per la fotografia subacquea. Oltre al flash, ci sono gli esposimetri, gli illuminatori per riprese cinematografiche, l diversi tipi di impugnature da applicare alla macchina, e c'è tutta la gamma degli obicttivi, grandangoli in testa, che permettono una iasione marina davvero appassionante. Il soggetto fotografato, se è un vero specialista, avrà una mascliera al silicone biamo, che lascia passare i raggi di luce: non si avranno più, quindi, quegli effetti di viso al buio, oscurato dalla maschera: l'illuminazione è garantita. Proprio alla maggiore diffusione della fotografia subacquea è legata la moda delle mute colorate. Certo i prezzi, a questi livelli, non sono indifferenti. Chi si vuole attrezzare di tutto punto per realizzare immagini sottomarine dovrà spendere cifre che oscillano intorno al milione e duecentomila. Questo come base. Con l'aumentare delle esigenze e degli accessori, aumenta naturalmente anche la cifra.

Luoghi citati: Torino