Le confessioni del «superteste» turco contro i trafficanti di ormi e droga di Giuliano Marchesini
Le confessioni del «superteste» turco contro i trafficanti di ormi e drogo Il tribunale di Trento ha respinto quasi tutte le eccezioni della difesa Le confessioni del «superteste» turco contro i trafficanti di ormi e drogo DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE TRENTO — La difesa ha tentato di smantellare la prima parte dell'inchiesta sul traffico Internazionale di droga e armi condotta dal giudice Istruttore Carlo Palermo, che più avanti intensifico le Indagini sulle forniture di materiale bellico. Alla ripresa del processo a carico di un gruppo di personaggi, a Trento, gli avvocati hanno sollevato una serie di eccezioni. Insistendo sulla nullità dell'ordinanza di rinvio a giudizio: il tribunale ha respinto quasi tutte le richieste, e il procedimento rimane in piedi. Oli attacchi dei legali erano concentrati sulla figura del turco Asini Akkaia, passato dal ruolo di «super teste» a quello di imputato per decisione della sezione istruttoria della corte d'appello di Trento. Akkaia è l'uomo che diede l'avvio all'Inchiesta, presentandosi alla questura di Milano nel novembre del '79. Parlò del traffico di stupefacenti dalla Turchia all'Italia, fece 1 nomi di due connazionali, aggiunse che uno di questi sarebbe stato reperibile In un albergo di Matterello, nel I Trentino. Soltanto nove mesi dopo gli inquirenti di Trento sarebbero stati in condizione di condurre le ricerche. Cinquantadue anni, Asini Akkaia è un personaggio al quale sono state rivolte molte attenzioni. Al centro di questa sconvolgente vicenda fin dall'Inizio, ha avuto negli ultimi tempi una definitiva collocazione nel gruppo degli accusati. Adesso è latitante. Il 28 aprile dell'8l, 11 turco disposto a fare rivelazioni sul viaggi della «roba» venne interrogato a Trento come testimone. All'inizio dell'anno dopo, però, era colpito da un mandato di cattura: trascorsi al- cuni mesi in carcere, tornò in libertà per •mancanza di indizi: E il 5 novembre dell'82, con la sentenza del giudice istruttore, fu prosciolto. Infine, la decisione della sezione istruttoria della Corte d'appello, il rinvio a giudizio: 11 caso di Asini Akkaia è stato Inserito nel processo Su questa vicenda del super teste-Imputato 1 difensori degli altri accusati hanno Impostato le Istanze di dichiarazione di nullità dell'ordinanza di Carlo Palermo. Sostenevano, 1 legali, che Akkaia non doveva essere sentito dagli inquirenti nella veste di testimone, ma in quella di Indiziato, che quindi quelle dichiarazioni non potevano essere tenute In conto. Contestavano gli interrogatori del turco anche perché condotti senza l'assistenza di un interprete. Altre eccezioni tendevano a cancellare decisioni del giudice Istruttore: ad esemplo, quella che si riferisce ad un presunto Illegittimo traffico di armi, «fri località italiane ed estere in epoche varie fino al 1980: Uno degli avvocati ha obiettato che nella contestazione di questa accusa, a carico di sette Imputati, man¬ cavano le indicazioni dei luoghi e del tempi precisi in cui sarebbero stati commessi i reati. L'esame della fila di richieste è stato piuttosto lungo: circa 4 ore e mezzo di camera di consiglio. Il tribunale ha ritenuto che non si possano utilizzare le dichiarazioni rese da Akkaia nelle veste di testimone, ma che questo non costituisca motivo di nullità dell'ordinanza di rinvio a giudizio, dato che 11 turco fece poi le stesse deposizioni come accusato. Oli interrogatori cui Aslm Akkaia fu sottoposto senza l'intervento di un interprete, aggiungono 1 giudici, debbono considerarsi «rituali», perché lo stesso Akkaia disse di cono- i scere a sufficienza la lingua italiana. E' Invece dichiarata nulla, per due Imputati, la contestazione che si riferisce a esportazione di valuta. Il processo, dunque, non è demolito. Resta comunque decurtato dopo l'uscita di scena di Oerlando Alberti e di altri 12 imputati, per 1 quali durante l'udienza precedente si è decisa la separazione del giudizio. Giuliano Marchesini
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