L'amministratore delegato e due tecnici arrestati per la sciagura di Champoluc di Piero Cerati

L'amministratore delegato e due tecnici arrestati per la sciagura di Champoluc Improvvisa svolta nell'inchiesta, sono accusati di omicidio, colposo plurimo L'amministratore delegato e due tecnici arrestati per la sciagura di Champoluc Ferruccio Fournier, Paolo Cena e Remo Spataro sarebbero colpevoli di negligenza - La decisione del magistrato dopo i colloqui con i periti e i rapporti dei carabinieri sulle testimonianze - «Le indagini continuano» DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE CHAMPOLUC — Tre arresti per gli undici morti nell'incidente all'ovovia di Champoluc in Valle d'Aosta, avvenuto domenica 13 febbraio: sono finiti in carcere Ferruccio Fournier, amministratore delegato della Società Funivie di Champoluc; Paolo Cena, macchinista addetto alla stazione di partenza della funivia; Remo Spataro, capo servizio (numero uno) tecnico. Per tutti l'accusa è «omicidio colposo plurimo- (articolo 589 del codice penale), aver cioè causato la morte di più persone per negligenza, trascuratezza. Ecco la motivazione degli ordini di cattura per ciascun accusato. Paolo Cena. Non dispose la sospensione dell'impianto dopo l'anormalità manifestatasi, cioè lo «scivolamento» d'una cabina e l'urto in stazione contro un altro vagoncino. Invece di tener ferma l'ovovia, la rimise in moto. Remo Spataro. Non diede comunicazione a chi di dovere per fermare l'impianto. Spataro non era presente in stazione quando accadde l'incidente, sembra però che sia stato interpellato via radio sul da farsi (questa però è un'indiscrezione, nel capo d'accusa non se ne fa cenno). E' accusato anche per non aver verificato alcuni disservizi, come lo sganciamento di vagoncini, avvenuti già prima di domenica 13 febbraio. Ferruccio Fournier. Secondo 11 giudice non avrebbe dato ordine di bloccare l'ovovia già nel giorni precedenti la sciagura pur trovandosi di fronte a «gravi anormalità», che compromettevano l'esercizio dell'impianto. Quanto al giorno della sciagura egli era presente nella stazione di partenza quando l'ovovia venne rimessa in moto e non ha disposto il fermo dell'impianto. Imputazione questa che è stata subito contestata dall'avvocato del Fournier. Le accuse che hanno portato agli ordini di arresto non riguardano quindi soltanto ciò che accadde quella tragica mattina di domenica, quando tre cabine volarono via dalla fune e caddero per venti metri, uccidendo undici persone, ma -inconvenienti- che si sarebbero verificati nei giorni precedenti e che avrebbero dovuto indurre chi ne aveva l'autorità a bloccare l'ovovia (s'era fatto cenno a un Incidente accaduto durante le feste di Natale e a una risposta, s'Ignora da chi data, «in piena stagione non si fuò fermare» : anche qui si è nel campo delle ipotesi). Il sostituto procuratore di Aosta Luigi Rlccomagno, che ha firmato gli ordini di cattura, ha detto: «Le deposizioni dei manovratori Cena, Bionaz, Peaquin (gli ultimi due alla stazione di arrivo, n.d.r.) non sono state determinanti nello spiccare gli ordini di cattura: la decisione è scaturita dell'istruttorio svolta sinora'. Rlccomagno lunedi era stato sino a tarda sera a colloquio con i due periti, con 11 procuratore Toni e il giudice istruttore Schlavone. Verso la mezzanotte ha ricevuto 11 comandante la stazione del carabinieri di Saint Vincent, capitano Filippo Ulandl, che gli ha consegnato il rapporto sulle deposizioni dei testimoni raccòlte nel giorni scorsi a Champoluc (le «confessioni» dei macchinisti) Rlccomagno ha messo a confronto le 14 pagine del dossier (con 34 allegati) con le prime risultanze portate da Francesco Marcosano e Oiorgio Paolini, i due periti della magistratura. Subito dopo ha firmato gli ordini di cattura. Alle 6,30 di Ieri mattina il capitano Ulandi con i suoi uomini, la squadra di polizia giudiziaria e i carabinieri di Aosta erano in vai d'Ayas: Cena veniva arrestato in casa a Brusson, Spataro e Fournier negli uffici della Società a Champoluc. Dopo le prime formalità nella casermetta dei carabinieri a Brusson, sono stati portati in Procura a Aosta, quldl in carcere, alla Torre del balivi». Non è detto che l'inchiesta finisca solo con questi ordini di cattura — ha detto il magistrato — «H abbiamo emessi perché i termini di responsabilità per queste tre persone si sono già delineati, cioè a loro attribuiamo determinate responsabilità: E' vero che l'ovovia era vecchia? E' stato domandato a Rlccomagno (l'impianto ha 23 anni). «La normativa prevede dopo venti anni un ammodernamento. In questo caso l'ammodernamento era in corso: la pratica era stata avviata nel 1980-. La magistratura dovrà ora vedere in che cosa consistano questi «ammodernamenti» compiuti in due anni e se erano sufficienti a garantire la sicurezza dell'impianto. Le indagini tecniche dovranno chiarire ogni particolare. Cosi come si dovrà precisare — secondo la magistratura — la posizione del direttore d'esercizio Giulio Azzardi, responsabile della manutenzione e della sicurezza dell'Impianto, Ubero professionista, che aveva il compito di far rispettare le verifiche di legge. Piero cerati

Luoghi citati: Aosta, Ayas, Brusson, Champoluc, Rlccomagno, Valle D'aosta