Quaglie fresche per i cosmonauti
Quaglie fresche per i cosmonauti Una «incubatrice spaziale» sperimentata in una prossima missione sovietica Quaglie fresche per i cosmonauti Nel lungo soggiorno sulla Saljut, l'equipaggio aveva già coltivato cipolle e prezzemolo DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — -Polenta e oseisi potrebbe leggere in un prossimo futuro sul menu spaziale dei cosmonauti sovietici, oppure -frittatine di quaglia-. Alla noia delle lunghe spedizioni, un po' di fantasia alimentare, un piatto delicato anziché la solita carne liofilizzata, non possono che fare un po' di bene. Ed ecco gli scienziati spaziali dell'Urss — questa volta in collaborazione con i colleghi cecoslovacchi — pronti a sperimentare un'incubatrice per quaglie, primo passo di quello che sulla stazione orbitale SalJut-7 potrebbe diventare un allevamen to in piena regola. Dopo l'esperimento delle orchidee, portate nello spazio (1980) da Rjumin e Popov, e poi regolarmente fiorite in un orto botanico dell'Ucraina, numerose altre prove di coltivazione e allevamento hanno dato risultati più che soddisfacenti. Berezovof e Lebedev, i due cosmonauti rientrati a terra nel dicembre scorso dopo avere stabilito (211 giorni) il nuovo primato di permanenza in orbita, avevano coltivato luk e petrushka, cipolle e prezzemolo, che dopo la lepre in salmi portata durante l'estate dallo -spazionautafrancese Jean-Loup Chrétien avevano costituito la più. ghiotta alternativa al borsh sotto vuoto spinto. Ora è il turno delle quaglie, le pere pela: sarà quasi come cenare nei grandi saloni stuccati del Berlin o del Metropol. Le uova di quaglia saranno catapultate nello spazio, in una delle prossime missioni Sojuz, in diverse fasi del loro sviluppo embrionale. L'incubatrice sarà di un tipo un. po' speciale, perché dovrà non solo mantenere la corretta temperatura, ma anche garantire una posizione -fissa-: le uova, in altre parole, non devono subire troppi scossoni e capovolgimenti. E poi non resterà che attendere che il guscio si rompa. La scelta delle uova di quaglia, e non per esempio di quelle di gallina, è dovuta a precisi motivi. La cova dura soltanto 15-17 giorni, contro le tre settimane che terrebbero impegnata una chioccia; la quaglia, inoltre, può deporre uova (quasi una al giorno) appena raggiunge i 35-40 giorni di vita, mentre la gallina deve aspettare di avere cinque mesi E le uova di quaglia, spiegano gli scienziati consultati dalla Tass, hanno un maggiore potere nutritivo. Le quaglie poi hanno già avuto un collaudo: alcune decine di uova erano state portate nello spazio (senza tentare di farle schiudere) e i risultati erano stati giudicati -promettenti, dagli scienziati. Polenta e osei, quindi. Ma ottenute le seconde, mancherà ancora la prima: la polenta è «conosciuta in Urss, tgaì.
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