La crisi non deve pesare su invalidi e handicappati

La crisi non deve pesare su invalidi e handicappati Corteo di protesta domani per il diritto al lavoro La crisi non deve pesare su invalidi e handicappati La manifestazione alla Camera del Lavoro per la modifica dei decreti che tolgono «ai più deboli» la possibilità di inserirsi nelle aziende Invalidi e handicappati percorreranno domani In corteo le poche centinaia di metri che vanno dalla Camera del Lavoro a piazza Castello. L'appuntamento è per le 9,30 davanti alla Camera del Lavoro. La manifestazione è patrocinata dal sindacato unitario Cgll-Clsl-Uil con l'Intervento delle varie associazioni che si occupano degli invalidi e degli handicappati. •La protesta — ha spiegato il segretario della Cisl. Tom Dealessandri — è per ottenere la modifica dei decreti legge che tolgono di fatto ogni possibilità di inserimento degli invalidi nelle aziende-. -Bisogna evitare — ha proseguito il sindacalista — che a pagare la crisi siano principalmente i più deboli; cioè gli invalidi. Le aziende che riducono il personale devono mantenere lo stesso rapporto di prima tra organici complessivi ed invalidi. Inoltre, bisogna evitare che la riorganizzazione del lavoro sia progettata sema posti per gli invalidi; in questo caso l'emarginazione diventerebbe strutturale e non la possiamo accettare-. La critica al decreto legge n. 17 del 29 gennaio di quest'anno è stata fatta, in una iiiniiniinniiinininniinliiiliinniliiiiniiiiii conferenza stampa, dal presidente dell'Unione coritro l'emarginazione sociale, Francesco Santonero: -In provincia di Torino gli invalidi civili scritti alle liste di collocamento sono 8011 e gli avviati al lavoro, nel 1982, sono stati 704. Prima del decreto un invalido civile avrebbe dunque dovuto attendere, con questi ritmi, circa 10 anni per essere avviato al lavoro. Con il de- creta, se passasse l'articolo 9, l'avviamento del lavoro diventerebbe una chimera-. In particolare si respingono alcuni aspetti del decreto legge: la facoltà data alle aziende di conteggiare tra gli invalidi in forza anche quelli divenuti tali «per mancanza di prevenzione antinfortunistica e per la cattiva organizzazione del lavoro»; la terza critica riguarda 11 «non scorrimento-. -Oggi — ha affermato Leone Spiccia, del Coordinamento sanità ed assistenza — non ci sono più invalidi di guerra e la quota che era a loro riservata non può essere utilizzata per assorbire invalidi civili-. In caso di crisi o cassa integrazione, con l'articolo 9 del decreto -si esonerano le aziende dalle assunzioni obbligatorie previste dalla legge n. 482 e non si salvaguardano nemmeno gli invalidi già occupati-. Vittorio Torreso, presidente dell'Anfas (l'associazione che si occupa del fanciulli e degli adulti subnorinali) ha, infine, sostenuto: -E' falso che gli invalidi abbiano un rendimento inferiore sul lavoro; inseriti nel posto giusto hanno quasi sempre un rendimento normale-. 11 Il M I 11

Persone citate: Francesco Santonero, Leone Spiccia, Tom Dealessandri

Luoghi citati: Torino