Anche gli sceicchi del Golfo tagliano i prezzi L'Opec in allarme prepara un piano d'emergenza

Anche gli sceicchi del Gclfo tagliano i prezzi L'Opec in allarme prepara un piano d'emergenza I ribassi decisi da Nigeria, Londra e Oslo fanno tremare il «cartello» del petrolio Anche gli sceicchi del Gclfo tagliano i prezzi L'Opec in allarme prepara un piano d'emergenza L'organizzazione dei Paesi produttori ha già avviato un>«offensiva diplomatica» per scongiurare il «collasso» - Vertici in 16 capitali ROMA — La decisione della Nigeria di abbassare di 5,5 dollari il presso del petrolio, con effetto retroattivo dal V febbraio, rischia di aprire una guerra sema fine all'interno dell'Opec. I ministri del Golfo (Arabia Saudita, Emirati Arabi, Bahrein, Kuicait, Qatar e Oman) in risposta alla mossa nigeriana, che segue di pochi giorni quella inglese, avrebbero già deciso di ridurre a loro volta il presso del greggio di loro prodùsione di 5,50-5,70 dollari il barile. Stando a guanto afferma da Londra e Riad il quotidiano Asharq-Al-Awsat, un annuncio in questo senso è imminente, un giorno-due al i?iasshno, al termine della -riunione d'urgensa- convocata ieri. Annunciando la riunione, il ministro di Stato agli Esteri ''dell'Oman. Yussef Al Alaici. ha detto che i ministri «metteranno a punto un piano nel contesto del consiglio per ottenere una politica stabile dei prezzi é della produzione petrolifera». Al Alawi ha fatto tali dichiarasioni all'agensia di Stato del Qatar, di ritorno a Muscat da Riyadh dove ha preso parte a un incontro di due giorni dei ministri degli Esteri del consiglio di cooperasione del Golfo. Se confermata ufficialmente, la decisione dei sei Paesi del Golfo, che segue di sole 24 ore quella nigeriana di ridurre i pressi del suo greggio, significherebbe lo sbando per l'Opec e l'avvio di una vera e propria guerra dei pressi. Per la prima volta dalla sua instaurasione, verrebbe a crollare il presso ufficiale dell'Opec fissato attualmente a 34 dollari il barile. Secondo il quotidiano di lingua araba, i Paesi del Golfo terrebbero a sottolineare tuttavia che, sebbene superiore a quella nigeriana, la ridusione di presso da loro decisa mirerebbe soltanto a mantenere il differensiale dì presso in vigore precedentemente (di 1,50 dollari il barile) e non aa innescare un'ulteriore spirale di spietataconcorrensa. Per l'Italia, che importava finora 100 milioni di tonnellate, pari a 700 milioni di barili, il risparìnio che verrebbe ad avere attraverso questo taglio sarebbe di 5 miliardi di dollari, quasi 7000 miliardi di lire in meno. ■ La guerra dei pressi intanto' sta già mettendo a subbuglio governi, industrie e banche di messo mondo. Il segretario generale dell'Opec, il gabonese Marc Nan Nguema, si è precipitato a Lagos per incontrarsi con Yahaya Dikko, ministro del petrolio della Nigeria e presidente in carica dell'organissasione petrolifera, .e consultarsi sulle conseguense del ribasso nigeriano. Da Caracas, l'agensia ufficiale dell'organissasione, Opecna, riferisce di un'offensiva diplomatica lanciata dal Venesuela per scongiurare un vero e proprio collasso dei pressi. Il ìninistro del petrolio Calderon Berti ha reso noto che sei delegazioni ad alto livello sono in partensa per le capitali di 16 Paesi produttori di petrolio, dentro e fuori dell'Opec. PRODUZIONE MONDIALE DI GREGGIO 1982 636r-., , ■MIWMOIIUM^ ,UM0Nt $0VltTtCA + .(UR0PapCCiD|tiI*U .*IUR0PA OftffNUlE W L rnarfOMIMI 'j'mìà f~k- -fiWCmcfiOIL SUD - AFRICA ; ' j- l'IMA IN MILIONI DI TONN. BJ| paoim»ll'OPEC : 921 j ì tllrlp9W: 1.799

Persone citate: Calderon, Yussef