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Torna il «Trofeo Mezzalama» sfida fra temerari sui ghiacci Saint-Vincent, in maggio la classica dello sci alpinismo Torna il «Trofeo Mezzalama» sfida fra temerari sui ghiacci La gara (sospesa dal 1978) dal Theodulo (3300 ni) ai 4225 del Castore dal nostro inviato speciale SAINT-VINCENT — Un sole caldo anzitempo e una neve che non ha troppo benedetto per abbondanza le piste di noi poveri mortali, non possono fare dimenticare che, oltre i quattromila metri, c'è tutto un integro universo di ghiacci che aspetta una pattuglia di appassionati. E cosi, anche quest'anno, dopo cinque stagioni di assenza, 11 .Trofeo Mezzalama» verrà corso sul suo classico percorso, dal Colle di Theodulo al Oabiet, cosi vicino al cielo e cosi limitato a pochi. E' una gara che nello stesso tempo rappresenta uno splendido blasone per l'Italia ed è fuori dal mondo: in un'epoca in cui, malgrado un certo sapore di riscoperta della montagna dovuta al fondo e allo sci-alpinismo, più di dieci milioni di forsennati si disputano ogni metro di pista battuta sulle Alpi, vedere correre queste pattuglie di tre giovani in cordata, ha 11 gusto delle cose perdute. Il percorso è quello ormai diventato classico, ideato mezzo secolo fa (questa infatti sarà l'edizione del cinquantenario), dagli amici di Ottorino Mezzalama, sciatore ed alpinista eccelso, scomparso sotto una valanga proprio mentre stava per portare a termine una colossale opera di esplorazione delle Alpi con gli sci ai piedi. SI parte alle prime luci dell'alba ai 3300 metri del Colle del Theodulo, fra Zermatt e Cervinia, e le squadre (tre persone, sci e pelli di foca ai piedi) puntano subito verso il Colle del Brelthorn (3826 metri) da cui prima una discesa, poi un'ulteriore salita sul ghiaccialo, conducono nuovamente al 3800 metri del Colle di Verrà, Via gli sci dai piedi, si calzano 1 ramponi e lungo la parete Ovest si raggiunge la vetta del Castore (4225 metri). Discesa lungo l'aerea crestina e al colle del Felik si calzano nuovamente gli sci fino a raggiungere i 3600 metri del rifugio Sella. Il percorso è ancora In salita finché, sotto le ultime asperità del Naso del Lyskamm, è nuovamente ora del ramponi, poi aspetta i concorrenti la lunga discesa che ili genere si conclude nella zona del Lago Oabiet sopra Oressoney-la-Trlnlté. Ufficialmente il Trofeo Mezzalama vide la luce cinquantanni fa, eppure quella del prossimo maggio sarà soltanto l'undlcesima edizione: dal 1978 non veniva più disputato. I problemi sono i soliti: non è difficile trovare un munifico «sponsor» che si accolli le spese di una gara di sci per bambini o veterani, ma lo sci-alpinismo non rende, al fabbricante di gassosa o di merendine non servono i cento .pazzi» che corrono sui ghiacciai. Il «Mezzalama» di quest'anno ha un .budget» di spese previsto Intorno ai 60 milioni, ma è una cifra stilata con calcoli tutti particolari: come si possono quantificare le decine di ore di volo compiute dagli elicotteri dell'Esercito? i collegamenti radio della Polizia, 11 servizio di soccorso della Guardia di Finanza? le decine di guide alpine, medici e alpinisti eie stanno lassù al gelo a segnalare e a rendere sicuro 11 percorso e che non ricevono una lira? Il fine è quello, per i profani un po' masochistico, per chi ama la montagna molto altruistico, di consentire con i propri sforzi al migliori di correre nelle migliori condizioni. E che il .Mezzalama» sia anche scuola di vita è indubitabile: Achille Compagnoni, che ora è presidente del comitato organizzatore, dice che gli sforzi sul Lyskamm furono uno sprone per vincere 11 K2; il capitano Lamberti sostiene che non sarebbe tornato dalla ritirata di Russia se non si fosse abituato a soffrire fra la neve del Monte Rosa. Qualcuno ha proposto di trasformare il «Mezzalama» in una sorta di difficile passeggiata sci-alpinistica, facendogli perdere buona parte dello spirito competitivo. Sarebbe come aprire il Oran Premio d'Italia a Monza alle auto del Crai aziendali perché tutti devono provare 11 brivido della pista. GigiMattana