La Cassazione dovrà decidere sulla libertà per i Caltagirone

La Cassazione dovrà decidere sulla libertà per i Caltagirone «Sì» del giudice istruttore, «no» del sostituto procuratore La Cassazione dovrà decidere sulla libertà per i Caltagirone DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Per i tre fratelli Caltagirone, palazzinari romani scappati all'estero per evitare 11 carcere, la buona notizia è durata appena due giorni. Sabato il giudice Istruttore Ettore Torri aveva deciso la revoca provvisoria del mandati di cattura per bancarotta fraudolenta e la sospensione del procedimento penale, ma ieri il sostituto procuratore generale Corrado Carluccl ha impugnato quel provvedimento e l'ultima parola toccherà alla Cassazione. Camillo Caltagirone, estradato da Santo Domingo il 20 aprile 1980, ora è in libertà provvisoria; Gaetano e Francesco, arrestati il 21 marzo 1981 a New York, liberi dopo il pagamento di una cau zlone da quattro miliardi, telefonano preoccupati al loro legali. La decisione del giudice istruttore Torri aveva sorpreso. Secondo il magistrato, e secondo una perizia contabile curata da sette esperti, 11 falli¬ mento del Caltagirone non sarebbe stato un vero e proprio fallimento. I costruttori avevano debiti per 500 miliardi: 300 con nfalcasse, 100 con le banche, altri 100 come interessi passivi accumulati. Ma — sostengono le perizie — al momento della dichiarazione di fallimento 11 valore degli immobili di proprietà dei Cal- tagirone variava da un minimo di 650 miliardi ad un massimo di 1109 miliardi. Quindi, per 11 giudice Torri, non sarebbe stato un vero e proprio fallimento. La Procura generale non è dello stesso parere. Già il sostituto Franco Scorza si era opposto alla revoca del mandati di cattura, ritenendo che l'ultima perizia contabile non riguarda tutte le società del Caltagirone e che il fallimento è comunque provato dal falsi in bilancio. Ora, con l'impugnazione firmata dal sostituto procuratore generale Carluccl, le tesi contrapposte di Scorza e Torri (secondo 11 quale 11 ricorso del Caltagirone contro la sentenza di fallimento non è «infondato») finiranno in Cassazione. «Per la decisione finale — dice Pietro Lta, avvocato di Gaetano e Francesco — ci vorranno un paio di mesi. Nonostante l'impugnazione, però, l mandati di cattura rimangono revocati, come ha stabilito il giudice istruttore*.

Persone citate: Camillo Caltagirone, Ettore Torri, Pietro Lta, Scorza

Luoghi citati: Caltagirone, New York, Roma, Santo Domingo