Da nuove fattorìe nella tundra filetto d'alce per i moscoviti

Da nuove fattorìe nella tundra filetto d'alce per i moscoviti Un piano industriale anche per la carne di renna Da nuove fattorìe nella tundra filetto d'alce per i moscoviti DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Anche Je renne e le alci rientrano nel «piano»: gli animali della foresta e della tundra diventano, per le statistiche, semplici bovini. Nel villaggio di Terechovo, poco lontano dalla città di Ivanovo, che dista 300 chilometri da Mosca, è stata creata la prima fattoria dell'Urss per l'allevamento — a uno stato semllibero — di alci destinate a fornire carne e latte; l'attività nomade dei Nanajtsy, degli Evenkl, del Chukchl e degli Jakuty, alcune delle popolazioni che abitano l'estremo Nord sovietico e che per secoli hanno pascolato le renne traendone il necessario alla sopravvivenza, rientra ormai nelle statistiche economiche dopo la creazione di 50 cooperative d'allevamento. L'esperimento di Terechovo coinvolge per ora una ventina di alci, fra capi aduitl e cuccioli. 'Il piano prevede però un ampliamento a cinquanta-, dichiara a Trud, il quotidiano dei sindacati, un addetto dell'azienda forestale: qualche decina di quintali di carne e di latte, ogni anno, destinato inizialmente alle case di cura di quella provincia. E poi si vedrà. Il costo di produzione, spiega il giornale, è molto basso, perché questa cosiddetta «fattoria forestale» non richiede particolari investimenti, e sono le alci stesse a cercarsi 11 pascolo. Per giunta, rispetto al bovini, si riproducono e crescono molto più rapidamente. •Loska, Lama, Nasturtslja!-. grida il responsabile dell'allevamento. E le alci con quel nomi compaiono dalla foresta: ormai sono addomesticate come vitelli, e forse destinate a diventare un giorno, come quelli, un diffuso genere alimentare, non più una rarità gastronomica. Diverso è il discorso per le renne. Sono al centro di quella che si potreb- be definire un'industria nomade: non si è ancora scoperto il modo di allevarle nelle stalle, o nella semilibertà delle alci, quindi migliaia di famiglie del Nord continuano a vivere come sono vissute per secoli, portando a turno gli animali al pascolo; è la commercializzazione del prodotto che risponde ormai a criteri economici di carattere industriale. Ci sono circa 60 cooperative nelle regioni artiche dell'Urss, da quelle europee all'estremo lembo della Siberia, al 40 o 50 gradi sotto zero della tundra, e dispongono di moderni impianti per la macellazione e la conservazione delle carni, la concia delle pelli, la produzione di quegli «articoli d'artigianato., che saranno poi venduti nelle grandi città del Sud e all'estero. Attorno a queste cooperative sono nati villaggi stanziali dove le famiglie attendono per settimane 11 ritorno di chi, a turno, ha portato gli animali al pascolo. Le renne d'allevamento sono ormai due milioni, tre quarti dell'intero patrimonio mondiale. Ma anche per loro, come per le alci, sta chiudendosi l'era della poesia e di Babbo Natale, e si apre quella del surgelati. f ^

Persone citate: Lama

Luoghi citati: Mosca, Siberia, Urss