Umberto ha superato la crisi di Francesco Santini
Umberto ha superato la crisi Londra, il bollettino medico parla di «influenza e infiammazione renale» Umberto ha superato la crisi Ma le condizioni di salute dell'ultimo re d'Italia resterebbero gravi - Con i figli Vittorio Emanuele e Maria Gabriella, accorsi al suo capezzale, ha bevuto un po' di champagne DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE LONDRA — Umberto di Savoia ha superato la crisi che la notte fra venerdì e sabato aveva fatto temere per la sua vita. Le condizioni dell'ultimo re d'Italia restano gravi, ma, secondo un comunicato dai toni rassicuranti, l'ex sovrano, felice per la visita a Londra di Vittorio Emanuele e della principessa Maria Gabriella, ha voluto bere con i due figli un bicchiere di Champagne. Sulla malattia di Umberto resta il mistero. Con insistenza si parla di un tumore osseo e il Times, per la prima volta' dai risultati del referendum del '46, ha riportato i Savoia in prima pagina, dedicando poche righe alle condizioni dell'ex sovrano. «Almeno il Times — ha detto con toni polemici Amedeo d'Aosta — non scrive che 11 re ha il raffreddore». Il comunicato dei Savoia è firmato dal medico personale, il ginevrino Mtescher, giunto ieri sera a Londra per un consulto con il prof. Thompson. Nel comunicato si parla di una «lieve Influenza seguita da una leggera infiammazio¬ ne renale». Nella hall dell'Hyde Park Hotel, il conte Solaro, capo della real casa, ha subito detto ai cronisti: «Avete visto? Nulla di preoccupante». Altri. Dicini ai Savoia, hanno tradotto: «Il re è stato colpito da un blocco renale, è il terzo in sei mesi, lo ha superato, ma la situazione è grave». Vittorio Emanuele s'è fatto vedere per pochi secondi dopo le 4 del pomeriggio. Aveva lasciato l'albergo da un ingresso secondario e, rientrando, è stato bloccato dai giornalisti: «Nessun problema — ha detto, in fretta, dondolandosi sulla persona —, parto stasera». Con chi insisteva, ha aggiunto con toni decisi: «Per piacere, lasciatemi in pace». Ha annunciato che rientra a Ginevra, ma ha aggiunto: «Comunque, un'ora di volo e sono qui». Vittorio Emanuele e Maria Gabriella, già al mattino, erano apparsi tranquilli. Ritornando dalla London Clinic sembravano distesi. Maria Gabriella, che più è stata vicina al padre in questi sei mesi di malattia, ha detto con toni gentili: «Il re sta meglio, ha superato la crisi, vi faremo avere un comunicato». Nella London Clinic, un . 'cftio edificio vittoriano, pieno di legni lucidi ma di tono all'apparenza dimesso, Umberto occupa un appartamentino al terzo piano. C'è la sua stanza, un'anticamera, un salotto con uno scrittoio e una vecchia poltrona di cuoio sulla quale ha trascorso le ultime settimane. «Che 11 "re di Maggio" non stesse per morire — affermano adesso negli ambienti legittimisti londinesi — si era capito dall'assenza della moglie, la regina madre Maria José». «Maria José — dice il segretario dell'Unione monarchica italiana, Sergio Boschiero — è influenzata a Ginevra, ma aspettiamo l'arrivo del principe d'Assia». Boschiero conversa con Amedeo d'Aosta. La televisione italiana chiede un'intervista al nipote del re. «Eventualmente — risponde ti Duca d'Aosta —, a parlare dovrebbe essere mio cugino, 11 principe Vittorio. Io non sono autorizzato». Francesco Santini
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