E'stata aperta un'inchiesta su quelle tre ore di ritardo di Claudio Cerasuolo

E9stata aperta un'inchiesta su quelle tre ore di ritardo E9stata aperta un'inchiesta su quelle tre ore di ritardo Dopo la dichiarazione alla «Stampa» del capo squadra dei vigili del fuoco La magistratura; «Accerteremo se vi furono rallentamenti o interruzioni» I magistrati che conducono l'inchiesta sulle 64 vittime del cinema Statuto accerteranno se vi sono stati rallentamenti o Interruzioni — e, In caso affermativo, per ordine di chi — nell'opera di soccorso agli spettatori rimasti Intrappolati nella galleria, 1 cui corpi vennero recuperati verso le 22 di domenica scorsa. Lo ha dichiarato ieri mattina U procuratóre aggiunto Marzachl. II caposquadra del vigili del fuoco Roberto Possetto, che ha rilasciato un'Intervista a «La Stampa», sarà quanto prima Interrogato: -Tutti l vigili del fuoco che parteciparono alle operazioni saranno sentiri e compileranno una propria relazione su come sono andate le cose', ha detto Marzachl. Il problema è quello di chiarire perché tra le 19,30 e le 2130 furono ritardate le ricerche di eventuali altri superstiti. Per tutto quel tempo U bilancio della sciagura restò fermo al 37 corpi che erano stati recuperati sulle rampe che dall'atrio portano al primo plano e nella galleria. Il caposquadra Possetto ha dichiarato: 'Quando siamo arrivati nessuno ci ha detto che c'erano dei morti. Abbiamo recuperato le prime vittime, ma subito dopo qualcuno ci ha detto di sospendere perché si dovevano fare i rilievi e bisognava spostare i cadaveri'. Possetto non ha rivelato chi sia stato ad Impartire l'or- dine. Secondo Marzachl, c'era ormai «il generale convincimento' — dopo aver trovato le 37 vittime nella galleria — che non vi fossero altri superstiti. Diversi fatti testimoniano questo con vlncimento. Il vicecomandante del vigili del fuoco Nlcolella, che aveva diretto le operazioni, si recò in prefettura per riferire U bilancio delle vittime. Funzionari della questura portavano vla.il gestore del cinema Raimondo CapeUa e l'operatore Antonio Iozzia, proprio gli unici a poter dare indicazioni sull'ubicazione della toilette della galleria, posta in fondo ad un corridoio defilato rispetto alla sala. E 1 vigili non avevano una piantina del locale. Per U sostituto procuratore Diana De Martino, uno del tre magistrati che seguono l'inchiesta, «nessun ordine ha ritardato o interrotto l'opera di soccorso. Se i vigili del fuoco sono arrivati in fondo a quel corridoio più' tardi, è perché prima era impossibile arrivarci a causa dell'alta temperatura sviluppata nell'incendio, che costringeva i soccorritori a darsi rapidi avvicendamenti'. L'altro ieri la dott. De Martino ha Inviato un online di comparizione alla maschera-operatore Iozzia per gli stessi reati (omicidio colposo plurimo e omissione di misure antinfortunistiche) contestati al gestore arrestato domenica e tuttora ricoverato alle Molinette perché colto da collasso. Ieri ha interrogato anche l'operatore e la cassiera che sostituivano 1 titolari in caso di assenza per ferie o malattia. Potranno completare il quadro delle mansioni che erano affidate a ciascuno di loro. Caperla, dal canto suo, ha detto che aveva incaricato Iozzia di controllare la funzionalità delle uscite di sicurezza. Iozzia ha negato la circostanza. Sta di fatto che le uscite della galleria sono state bloccate. Sul fronte delle indagini, nessuna ipotesi è stata abbandonata, ma 1 periti lavorano soprattutto sull'impianto elettrico (quello del prolettore, delle lucidi sicurezza, della cabina, della rete di illuminazione generale). Sulle tesi del piromane la dottoressa De Martino ha detto: 'Non abbiamo nessun elemento per avvalorarla. Tuttavia i periti effettueranno gli esperimenti sui tendaggi per verificare la velocità di propagazione delle fiamme-. Anche ieri pomeriggio i periti Angelo Grasso e Vito Corresela hanno cominciato a prelevare campioni nei locali distrutti del cinema, soprattutto nel corridoio attiguo alla platea che è ormai stato individuato come epicentro dell'incendio. I testimoni interrogati — una ottantina — danno dichiarazioni concordi sul luogo dove hanno visto le prime fiamme: l'angolo destro in fondo alla platea, in corrispondenza del tendone sul corridoio. La parola è ormai al periti. Una volta completati gli atti urgenti, i magistrati della Procura formalizzeranno l'inchiesta passandola all'ufficio istruzione. Claudio Cerasuolo