Avital Sharanski chiede a Colombo «Aiutatemi a salvare mio marito»

Àvital Sharanski chiede a Colombo «Aiutatemi a salvare mio marito» Drammatica conferenza stampa a Roma della moglie del dissidente sovietico , Àvital Sharanski chiede a Colombo «Aiutatemi a salvare mio marito» ROMA — Un anno e mezzo dopo la sua prima visita, Avital Sharanski, la giovane moglie del trentacinquenne fisico Anatoli, condannato nel 1978 In Urss a tre anni di reclusione e dieci anni di lager a regime duro, è tornata a Roma. Voleva innanzitutto recarsi dal presidente Pettini, che l'ha ricevuta giovedì, per ringraziarlo di averla incontrata nel luglio 1981 e per aver espresso, in quell'occasione, il suo interessamento al caso del marito. In una conferenza stampa, svoltasi ieri mattina presso l'Unione delle Comunità israelitiche italiane, sul Lungotevere, Tullia Zevi, presidente dell'Unione, ha reso omaggio al coraggio di Avital, citando l'antica massima ebraica -chi salva una vita salva un mondo». Con Andropov, la situazione in Urss, ha proseguito Tullia Zevi, appare enigmatica e sembra comunque preoccupante il recente ritiro della sezione sovietica dall'Associazione mondiale degli psichiatri. Parlando in ebraico, Avital, che dal 1974 risiede in Israele, ha descritto le condizioni di vita del marito nel lager di Cistopol (Repubblica autonoma tartara) a ottocento chilome¬ tri a Est di Mosca. E' detenuto ormai da sei anni, confeziona sacchi per le patate, vide sua madre Ida Mllgrom l'ultima volta nel gennaio 1981. Tornata a Cistopol U 4 gennaio 1982, la madre, per sei giorni davanti alla prigione, non ebbe U permesso di rivedere il figlio, costretto a subire un lungo periodo di totale isolamento. Per questo motivo iniziò il 27 settembre scorso uno sciopero della fame, che interruppe il 14 gennaio. Oltre a questa notizia, comunicata alla madre in una recente lettera, Anatoli lamenta disturbi al cuore, cosi gravi da impedirgli perfino di alzarsi per passeggiare nel corOle della prigione. Le autorità sovietiche, tuttavia, giudicano il ricovero in ospedale superfluo, Avital prega quindi 1 cardiologi del mondo intero di rivolgersi a Andropov per chiedere la liberazione di Sharanski. Giudica poi molto importante 11 fatto che Andropov abbia mandato una risposta al segretario del partito comunista francese Mar chals. Nell'ultimo paragrafo della lettera, di cui Avital possiede una copia, si legge: -Esiste una possibilità che Anatoli venga liberato prima che siano scaduti i tredici anni della condanna». Il presidente Pertinl, dopo aver deplorato che Breznev non avesse preso alcuna iniziativa a favore di Sharanski, ha promesso di fare nuovi passi a tale fine presso il nuovo leader sovietico Andropov. Un'altra speranza per Avital, che ha già Incontrato tutti i segretari del partiti di maggioranza, è riposta nella visita fatta ieri pomeriggio al ministro degU Esteri EmlUo Colombo: -Gli ho chiesto che l'Italia si rivolga con molta fermezza all'Urss e che il caso di Anatoli Sharanski venga portato dinanzi al Consiglio del ministri della Comunità europea, che si riunirà lunedi». Ora Avital tenterà — lo ha fatto senza alcun successo nel 1981 — di ottenere un appuntamento col segretario del pel, Berlinguer, un Incontro che, visti i buoni risultati raggiunti da Marchais, potrebbe essere significativo. Lia Wainsteln

Luoghi citati: Israele, Italia, Mosca, Roma, Urss