Platini avvisa la Roma «Attenti al fuorigioco» di Fabio Vergnano

Platini avvisa la Roma «Attenti al fuorigioco» Cinque del Benfica nel Portogallo battuto dai francesi Platini avvisa la Roma «Attenti al fuorigioco» TORINO — II «raid» internazionale di Michel Platini si è concluso ieri mattina alle 9.15 quando l'Airbus dell'Air France si è posato sulla pista di Linate. Una corsa in auto verso Torino in tempo per salutare i compagni al termine dell'allenamento. Ancora una colta ha scelto la Nazionale francese per dare lezioni di calcio e con tre micidiali «assist- ha portato la Francia a liquidare il Portogallo nell'amichevole di Cuimares. A Torino, stenta, all'estero incanta. La cosa non passa inosservata ai tifosi che affollano infreddoliti il Comunale ma Michel, impermeabile estivo beige e pullover granata gettato sulle spalle per proteggersi dall'impietoso gelo torinese, ha la risposta pronta: «Con la Nazionale gioco sempre bene perché sono ormai dieci anni che faccio parte di questa squadra e mi trovo con tutti ad occhi chiusi. Alla Juve invece sono arrivato solo sei mesi fa e sapevo in partenza che mi sarei dovuto abituare a un gioco diverso, e che avrei trovato logiche difficoltà. Hidalgo mi ha fatto i complimenti, si è detto molto soddisfatto di me. E poi certi confronti sono improponibili: non si può infatti paragonare una partita della nazionale al campionato italiano, che io reputo tra i più duri e difficili al mondo». La grande prestazione in Portogallo potrebbe averlo ricaricato. Platini sostiene di non avere bisogno di certi stimoli: «Io mi impegno sempre allo stesso modo con la Juve come con la nazionale francese. Il mio linguaggio calcistico non cambia. La diversità sta nel fatto che in Francia certe cose mi riescono meglio per questione di affiatamento». A Guìmares Platini si è trovato di fronte cinque giocatori del Benfica, la squadra che il prossimo 2 marzo affronterà la Roma nei «guarii» di Coppa Coppe. Un osservatore d'eccezione quindi per Hedholm: «Mancavano Alves e Nené — sottolinea — che sono i due giocatori di maggior spicco della formazione portoghese, quindi il mio giudizio non può essere completo. Soprattutto Nené è un attaccante pericolosissimo. Ho notato comunque un grande Chalana e consiglio a Liedholm di tenerlo d'occhio in maniera particolare. E' stato senza dubbio il migliore di tutti: veloce, abile del dribbling, imprendibile. Noi abbiamo faticato parecchio a controllarlo». Platini dà poi un giudizio sulla difesa: «La dirige Humberto che in pratica è il padrone di tutta la squadra. Ordina con tempismo il fuorigioco e proprio que¬ sta tattica potrebbe mettere in crisi la Roma. Noi non ci siamo cascati, ma il tipo di gioco dei giallorossi potrebbe risentirne. In difesa chiudono bene ogni spazio, additando un modulo di stampo brasiliano. Una "zona" in cui si cade con facilità». Oltre a Humberto e Chalana, mercoledì i giocatori del Benfica presenti in nazionale erano il portiere Bento (che Platini giudica piuttosto bravo), il difensore Bastos Lopez ed il centrocampista Sheu. In sostanza la Roma si troverà nei guai se non starà attenta: «Troverà grosse difficoltà — conferma Platini — ma del resto quando si arriva ai "quarti" di una competizione internazionale bisogna essere pronti a tutto». Sulla trasformazione internazionale di Platini interviene anche Trapattoni. Dice il tecnico: «In Italia Michel trova situazioni tattiche diverse da quelle in cui si imbatte quando gioca in Europa. Ora però si ricalerà nella realtà italiana, pronto a dare il massimo perla Juventus». Chiusa la parentesi internazionale ecco il campionato, che pone la Juventus di fronte a una Fiorentina in buona salute dopo le delusioni iniziali. Trapattoni inquadra la partita di domenica: «E' un incontro tutto di primo piano, perché noi non abbiamo affatto messo da parte le nostre ambizioni di scudetto e la Fiorentina mira a conquistare un posto in coppa Uefa». Non ci sono problemi di formazione perché anche Boniek ha recuperato in pieno. Trapattoni ha quindi solo l'imbarazzo della scelta. Fabio Vergnano

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