Lirica in rosso per 200 miliardi

Lirica in rosso per 200 miliardi Il Senato discute la legge-ponte Lirica in rosso per 200 miliardi ROMA — La crisi finanziaria degli enti lirici, denunciata di recente dai sindaci di Milano, Bologna e Roma, non si risolverà in tempi brevi. E ciò rischia di compromettere alcuni spettacoli in cartellone per il finale della corrente stagione. I tredici enti lirici lamentano complessivamente passività che superano i 200 miliardi e gli enti creditizi non sembrano più disposti a concedere ulteriori prestiti. D'altra parte, sulle passività incidono considerevolmente gli interessi passivi accumulati per I ritardi con 1 quali le istituzioni pubbliche erogano le sovvenzioni. A tutt'oggi, per esempio, non sono stati ancora deliberati dallo Stato gli •aiuti» per la corrente stagione. «Non ci sono fondi per una legge speciale che ripiani le passività degli enti lirici», afferma il senatore Bogglo, relatore, in Commissione, della legge-ponte per II finanziamento delle attività dello spettacolo che si è discusso ieri al Senato. «In attesa di questo ripiano — aggiunge ancora Roggio — è necessario prevedere, attraverso forme di credito agevolato, un meccanismo che alleggerisca gli interessi passivi per 1 tempi che intercorrono tra il momento della delibera della sovvenzione al giorno In cui 1 fondi vengono erogati. Altrimenti si corre il rischio di vedere vanificati gli sforzi fatti dallo Stato per sostenere l'attività lirica e quella degli altri settori dello spettacolo». Ieri la Commissione Pubblica Istruzione del Senato ha esaminato fino a notte la legge ponte 192-83 per 11 finanziamento delle attività dello spettacolo (e successivamente il provvedimento dovrà essere approvato in aula al Senato e alla Camera). Questa legge prevede lo stanziamento di 2GG miliardi e 850 milioni (179 miliardi e 250 milioni per gli enti lirici, 26 miliardi e 750 milioni per le attività musicali, 27 miliardi e 358 milioni per il teatro e 26 miliardi e 340 milioni per le attività cinematografiche). Il punto focale della discussione 6 stato l'emendamento proposto dal ministro Signoreilo con il quale si auspica che l'intervento dello Stato per la stagione 1982-'83 abbia validità biennale in modo che non si ripetano, almeno per l'anno prossimo, gli attuali ritardi. «Va considerato — sostengono gli imprenditori — che la corrente stagione è in avanzata fase di realizzazione, e già si devono impostare 1 programmi 1983-'84 con l'assunzione degli impegni contrattuali e dei relativi oneri economici». e. b.

Persone citate: Roggio

Luoghi citati: Bologna, Milano, Roma