Quanti sogni tecnici tramontati di Gianni Rogliatti

Quanti sogni tecnici frgiwonfofi | Nei Saloni non compaiono più i modelli che lasciavano a bocca aperta Quanti sogni tecnici frgiwonfofi ggScomparsi i motori Wankel, le turbine, le carrozzerìe del futuro - L'obiettivo di tutti è risparmiare Sembra che la guerra del petrolio, che adesso deve volgere nuovamente a favore dei consumatori, abbia fatto alcune vittime singolari: ci riferiamo ai «dream cars» le auto di sogno, dove i sogni erano quelli dei progettisti più scatenati. Dove sono finiti i motori a vapore, le turbine, i motori Stirling o il Wankel? E come mal non vediamo più al saloni o nelle mostre specializzate le auto a tre ruote o quelle con le quattro ruote disposte a rombo (che pure i loro bravi meriti li avevano) Dalla metà degli Anni Cinquanta alla metà del Sessanta non c'è stato grande costruttore che non abbia mostrato vetture speciali, mentre i carrozzieri si sbizzarrivano a costruire modelli spesso bellissimi e qualche volta anche impossibili. Poi via via le auto di sogno si sono diradate ed oggi capita invece che i modelli sperimentali non siano altro che i prototipi della vettura che entrerà in produzione l'anno dopo. La ragione di questo cambiamento è da cercare anche nella famigerata campagna dell'avvocato Nader sulla sicurezza, grazie al¬ la quale si fecero numerosi brutti prototipi di auto da incubo (anziché da sogno); poi sicuramente il '73. con l'inizio della crisi del prezzi del petrolio. Si decise allora per l'austerità ed il no-nonsense» come dicono gli americani ; il problema era consumare poco e lasciar perdere tutto il resto. E cosi la turbina è subito caduta per il suo consumo spropositato (anche quando si riusciva a installare uno scambiatore di calore per recuperare quello dei gas di scarico); il motore a vapore, che in teoria funziona con qualunque combustibile ed ha immensi altri vantaggi, in pratica consumava troppo anche lui e dava in più molti fastidi; quanto al Wankel. 1 soli giapponesi (tra i molti che hanno pagato per la licenza di fabbricazione) continuano pateticamente a produrre un modello con questo motore ed a studiare il modo di migliorarlo. Per le carrozzerie il problema è diverso: messi di fronte all'aumento dei costi in tutti i settori, e visto come vanno le cose, i carrozzieri si sono rivolti al mercato più che alla ricerca fine a se stessa; cosi i prototipi che vediamo ai saloni sono sempre molto conservatori e si discostano poco dai canoni della produzione contemporanea. Le macchine hanno sicuramente sempre quattro ruote, messe nel modo classico, e sono in genere elaborazioni o estrapolazioni di modelli ben definiti, come la berlina, il coupé e la familiare. Oggi il massimo consiste nell'avere il turbo o le quattro ruote motrici (o magari le due cose insieme) ma sempre nel rigoroso «vestito» di una berlina, massimo un coupé quattropostl. Possibile che con questa moda del Cx nessuno prenda più in considerazione le auto a tre ruote o a rombo che consentono forme più aerodinamiche? E la guida centrale come sulle Ferrari prototipo dell'avvocato Agnelli di tanti anni fa? Oggi che le automobili diventano sempre più internazionali (nel senso che sono montate con pezzi costruiti in nazioni diverse) per poter essere fatte economicamente in grandi quantità, ci piacerebbe tornare a vedere qualche bel «dream car», come una volta. Gianni Rogliatti

Persone citate: Agnelli, Wankel