Forse c' erano parti del Tornado nei microfilm destinati all' Urss di Ruggero Conteduca

ano pan crofilm desi el Tornado Prime ipotesi dopo l'arresto del funzionario sovietico e del complice ano pan crofilm desi el Tornado Il computer del sofisticato aereo militare europeo interesserebbe molto a Mosca - Protesta della «Tass»: «Le accuse italiane non potranno non incrinare i rapporti tra i due Paesi» - Altri due sovietici che lavoravano alla «Marflot» di Genova sarebbero stati espulsi - Pronine, ancora interrogato, continua a negare ROMA — Nemmeno 1 nuovi particolari scaturiti dal secondo, e più approfondito interrogatorio di Azelio Negrino, il commercialista genovese accusato di spionaggio politico-militare, pare siano riusciti a scalfire l'imperturbabilità di Viktor Pronine. vicedirettore commerciale dell'Aeroflot, la compagnia aerea sovietica, ritenuto in realtà un colonnello d'artiglieria dell'Armata Rossa. Interrogato dal magistrato il russo si è rifiutato di rispondere. Da Mosca, senza mezzi termini, l'agenzia di informazioni «Tass» ha definito ingiustificato l'arresto a Roma di Pronine affermando che una simile «azione ostile., delle autorità italiane «non potrà non danneggiare- i rapporti fra i due Paesi. Anche l'ambasciata sovietica a Roma, dopo una mattinata di silenzio, trascorsa in evidente imbarazzo, ed in attesa di istruzioni ha emesso in serata un comunicato per chiedere l'immediata scarcerazione del funzionarla La stessa agenzia ha dato notizia, a conferma di una presunta «ostilità» italiana nei confronti dell'Urss. dell'espulsione, come ..persone non gradite» di altri due funzionari sovietici della compagnia marittima -Marflot», a Genova. Quest'ultimo particolare non trova conferma ufficiale: il ministero degli Esteri, per prassi, non conferma né smentisce provvedimenti di espulsione. Si sa per certo però che il giorno stesso dell'arresto dì Pronine alla Farnesina venne consegnata da parte dell'incaricato d'affari sovietico a Roma. Yuri Karlov, una protesta verbale. Il caso, che va sempre più aggravandosi sul piano diplomatico, continua perù a rimanere, a causa non solo del segreto istruttorio ma anche per la delicata materia di pertinenza dei servizi segreti, non del tutto chiaro. Per il momento tutto poggia, a quanto sembra di capire, sulla confessione del commercialista genovese. Interrogato ieri notte per la seconda volta dal giudice Domenico Sica che ne aveva ordinato l'arresto, Azelio Negrino ha aggiunto diversi particolari alla prima versione: ha raccontato dei primi contatti che un gruppo di sovietici (presentatisi con il pretesto di una commessa di lavoro per la «Mici-olito», la società di microfilm di cui era oltre che rappresentante anche azionista) prese con lui circa un anno e mezzo fa; ha spiegato come poi i rapporti presero una piega diversa; ha ammesso infine che la persona che doveva incontrare a Roma e alla quale doveva consegnare la valigetta con i microfilm era proprio il vicedirettore della Aerof lot. Dinanzi ad accuse cosi precise, e dopo una giornata trascorsa in cerca di verifiche e riscontri alle dichiarazioni di Negrino, il giudice Sica non ha avuto scelta e sembra che proprio nella serata di ieri abbia tramutato in arresto il fermo di polizia giudiziaria del sovietico che continua, nonostante tutto, a reagire in maniera sdegnata alle contestazioni rivoltegli. Ascoltato da Sica nel carcere di Regina Coeli alla presenza di due funzionari del consolato sovietico e dell'avvocato Manfredi Rossi (avvertito immediatamente per telefono da un impiegato dell'ambasciata russa) Pronine si è rifiutato di rispondere Il riserbo più assoluto, anche per motivi di sicurezza, viene mantenuto, invece, sul contenuto della famosa vali¬ getta che, dalle mani del commercialista genovese, doveva passare in quelle del funzionarlo russo. Secondo l'avvocato Rinaldo Taddei. difensore di Negrino. i documenti non riguarderebbero assolutamente obiettivi militari. Se dovesse risultare vera tale circostanza il reato automaticamente verrebbe derubricato da spionaggio politico-militare a quello di carattere industriale visto che dalla «Mici-olito» passavano anche le riproduzioni di impiantì fra i più sofisticati. Secondo altre indiscrezioni più atten¬ dibili, invece, la borsa con destinazione Mosca conteneva tutti i piani filmati dell'aereo •Tornado». Il velivolo, con ali a geometria variabile, più veloce del doppio della velocità del suono, nato dalla collaborazione fra le tecnologie inglese, tedesca e italiana, è dotato di un computer sofisticatissimo che pianifica oltre all'efficienza dell'aereo, anche i sistemi di intercettazione e di abbattimento di velìvoli nemici. Era questo computer, probabilmente, l'obiettivo dei sovietici. Una conferma indiretta a tale supposizione è venuta ieri da un comunicato dell'Aeritalla (l'industria aeronautica italiana che ha preso parte al progetto): smentendo fughe di documenti ..classificati., da parte dell'Aerltalia, la società aeronautica conferma però che la «Microlito» era stata -regolarmente autorizzata a svolgere compiti di microfilmatura dai servizi di sicurezza e come tale era inserita nell'elenco dei fornitori dei senizi per l'Aeritalia». Ruggero Conteduca