La dc alla riconquista delle giunte di Luca Giurato

La de alia riconquista delle giù In crisi le alleanze di sinistra, Io scudo crociato recupera terreno La de alia riconquista delle giù «La nostra è anche una sfida ai laici, per dimostrare che è possibile governare tutti uniti» - Francesco D'Onofrio, responsabile degli Enti locali, fa un primo bilancio - «Siamo tornati alla Regione Sardegna, ad Asti, in numerosi Comuni del Lazio, a Lamezia Terme» - Il caso di Firenze: «D pei tenta di dividere i laici» - Bari, «punto dolente»: Formica e Di Giesi dicono no alla de - A Napoli: «Per otto anni abbiamo sostenuto Valenzi, cosa vuole ancora il pei?» ROMA — «Per le giunte, il pei e rimasto sostanzialmente fermo all'oscillazione tra l'alternativa secca comunisti-socialisti e il compromesso storico. Non ha ne elaborato, nè sviluppato, nè realizzato un sistema di alleanze organiche con l'intero arco dei partiti laico-socialisti. Questi partiti risultano tutti e quattro insieme solo dove governano con la de. Quando si alleano con noi sono uniti: con il pei non lo sono mai. La nostra sfida al pei per la riconquista delle grandi dita e di alcune regioni è anche una sfida, naturalmente di sapore direrso. ai laici per dimostrare che è possibile governare tutti uniti*. Chi parla è uno degli «uomini nuovi» della «nuova dc« di Ciriaco De Mita. Si chiama Francesco D'Onofrio ed è il dirigente nazionale della sezione Emi locali da quando la de ha cambiato segretario. De Mita ha affidato a questo professore di dirito costituzionale di 43 anni, master a Harvard, la poltrona più difficile e ingrata avuta in eredità dalle leadership precedenti: dal '75. anno della travolgente avanzata del pei nelle elezioni regionali, la de ha perso il controllo di quasi tutti i centri urbani ed ogni tentativo di riconquista si è trasformato in una serie di sconfitte. Da dieci mesi, le cose stan- no cambiando. Non solo, ovviamente, per il dinamismo e il super-attivismo che De Mita pretende e ottiene dai suoi uomini migliori. A Piazza Del Gesù non sono né ottimisti né presuntuosi: si avverte, da molti «indizi., che 11 vento cambia e potrebbe ancor più cambiare. -Dopo tanti anni di gestioni tinte di rosso, a&òirmo la sensazione di una crisi acuta e diffusa delle giunte di sinistra — dice D'Onofrio-. £' in questa crisi che cerchiamo di inserirci. Guardiamo non solo al grande appuntamento elettorale dell'85. ma anche all'immediato. Il nostro appoggio, in molti grandi centri come Trieste, Firenze. Napoli, è già determinante. A Roma, può diventarlo da un momento all'altro. Di certo, a Roma, la giunta attuale non arriverà alle elezioni'. Sarà dura ma d'Onofrio, partito su un terreno devastato, in 10 mesi ha già consegnato a De Mita qualche «scalpo» prezioso. Quali sono, per ora. i suoi fiori all'occhiello? 'La riconquista della Regione Sardegna e del Comune di Asti. Di numerosi comuni del Lazio e, in Calabria, di Lamezia Terme>. E dove si prepara ad aprire nuove battaglie? «Ad Ancona. Piacenza, Arezzo e Siena*. Addirittura a Siena? «Sono iurte giunte di sinistra dorè i partiti dell'area laico-socialista non stanno mai insieme. Nel pei di Siena ci sono stati dei casi clamorosi. Un sindaco comunista molto bravo e uscito dal partito: C'è un pei pesante, burocratico, egemone, ormai senza capacità di movimento. Già oggi si potrebbe fare una maggioranza con la de». E altrove? «-4 Trieste, dove i laici più il "melone" sono in minoranza e noi siamo determinanti: il solo sbocco è un governo con la de. Si può fare un pentapartito classico più il "melone". Noi, però, poniamo un problema molto preciso: fare approdare gli interventi straordinari per la città, a sostegno, in particolare, dell'industria e del commercio». La de è determinante anche a Firenze, dove tutto è ripartilo da zero. D'Onofrio spera che i laici si accorgano che «il pei tenta di dividerli». Bari è un caso assolutamene anomalo: la giunta minoritaria laico-socialista ha più con¬ siglieri della de e del pel. Può, quindi, scegliere come e quando crede, senza nessun condizionamento, uno dei due potenti alleati. La «nuova de di De Mita parla di Bari come il vero punto dolente, il maggiore»: a piazza del Gesù, nessuno riesce a razionalizzare il rifiuto dei due potenti leaders locali. Formica (psi) e Di Giesi (psdi), a far giunta con la de. A Napoli, il discorso è diver- so, perchè l'alternativa ad una giunta con la de sono le elezioni anticipate. Per la città partenopea, il discorso di d'Onofrio si ritinge di polemica antl-pci. «.abbiamo garantito per otto anni la sopravvivenza della giunta Valenzi. A questo comportamento di estrema responsabilttà non ha corrisposto un minimo di considerazione oggettiva da parte del pei. Quando mai i comunisti hanno tenuto un comportamento così responsabile nei nostri confronti? Pensano forse ad una sorta di loro diritto divino a governare perché a Napoli sono maggioranza relativa? Qualunque sia la risposta, noi non accettiamo più la considerazione di lesa maestà al pei e non voteremo il bilancio della giunta di sinistra». La sfida della «nuova dc« si estende dunque a macchia d'olio in tutto il Paese. L'obbiettivo di fondo della battaglia è dimostrare una «modernità de» nelle capacità di governare. «Governare l'area metropolitana significa capire il paese trasformato — precisa D'Onofrio —. Stiamo riprendendo capacità di alleanza con le realtà sociali. Il pei le sta perdendo: oggi, siamo in un drammatico ritardo rispetto alle altre realtà europee nel dimostrare coinè si governano i grandi centri urbani». Luca Giurato