Champoluc: sette giovani raccontano «Ecco com'è avvenuta la sciagura» di Gigi MattanaPierangelo Sapegno

Champo/uc: seffe giovani raccontano «Ecco com'è avvenuto la sciagura» Testimonianze che introducono nuovi importanti elementi Champo/uc: seffe giovani raccontano «Ecco com'è avvenuto la sciagura» «Gli incidenti sono stati due: dopo il primo hanno fermato l'impianto qualche minuto, poi l'hanno fatto ripartire. Solo allora sono cadute le cabine» ■ «Siamo a disposizione della magistratura» TORINO — -Hanno detto che l'unica verità è che non si sa ancora nulla. E invece no. A Champoluc noi c'eraiwno. Gli incidenti sono stati due, uno separato dall'altro: dopo il primo scarnicolamento hanno bloccato l'impianto e l'hanno fatto ripartire passato qualche minuto. Soltanto allora sono cadute le tre cabine con le dieci vittime. Questa èia verità.. Lo afferma Giuseppe Greco, 24 anni, via Solferino 39. Candido: non è solo, sono venuti In sette in redazione a. raccontare quella domenica, sette amici di Franco Femia, morto sfracellato su una roccia, sepolto dalla neve. E' un ricordo forse emotivo, tutto da controllare. Perché queste testimonianze introducono nuovi importanti elementi nella ricostruzione dei fatti. Inserendo la possibilità di un errore umano In un Incidente che finora pareva avesse solo cause tecniche Inspiegablll. La prima obiezione che abbiamo posto è stata: perché subito dopo la tragedia non si sono presentati al sostituto procuratore della Repubblica? ^Abbiamo cercato di avvicinarlo per testimoniare., hanno risposto, -ma non ci slamo riusciti perché c'era troppa confusione. Poi, quando abbiamo visto il corpo di {FrmstziV• El'uchPopaapvelaunscinCchGbammocammnveRsanUscd Franco nella neve, fra gli altri morti, ci è passato dalla teta.. Il primo incidente. Mauriio Mascia, 22 anni, Strada Vecchia Orbassano, Volvera. Eravamo in quattro su quel'uovo. Non so spiegare bene he cosa e come sia successo. Poche decine di metri dopo la partema, attraverso i vetri appannati, ho intuito che invece di salire stavamo scivoando lungo il cavo. E' stato un attimo e siamo andati a chiantarci contro una cabina n partema.. Lo scontro. Massimiliano Cutrullà, via Polveriera 8, Nihelino. .Ero con Giuseppe Greco sulla pista dello skilift baby, che si trova sotto la prima parte della cabinovia. Non mi ricordo perefui ho oleato gli occhi, forse un rumore, forse lsesgvtaemMclpcdvBBdah" l'istinto: oltre il pilone, ho visto due cabine, una in discesa e una in salita, oscillare e coesore tra loro o contro i sostegni e peeei di lamiera rossa volare nella neve. Quasi contemporaneamente la cabina appena uscita dalla stagione, e su cui soltanto dopo'abbiamo saputo che si trovava Maurizio Mascia, ha cominciato a scivolare alllndletro lungo il cavo. Abbiamo sentito la botta e hanno fermato l'impianto'. La lite. Maurizio Mascia con gli altri 3 passeggeri esce dalla cabina, contuso e spaventato. Alla scena assiste Bruno Greco, 25 anni, corso Belgio 11, Vlnovo. .Sono andato dal manovratore. "E adesso?", gli ho detto. Lui mi ha investito in malo modo: "Andate a sciare da un'altra parte". A questo punto ricordo di averlo anche minacciato: "Io vi denuncio, devo aver gridato, mi fate fare un'ora di coda e pagare 16 mila lire di abbonamento, rischiamo la vita 'e voi ci dite di andare a sciare da un'altra parte". Quello allora si è calmato: "Un attimo di pazienza", ha detto, e ritolto a un altro manovratore: "Togliamo le due cabine ammaccate e lì facciamo ripartire".. La tragedia. Giuseppe Greco e Massimiliano Cutrullà. mS 'Dopo qualche minuto abbiamo visto ripartire limpianto. Sul cavo, fuori dalla stazione di partenza, erano rimaste tre "uova". Quasi subito abbiamo sentito un sibilo fortissimo, la cabina più in alto scivolava lungo la fune, andava a cozzare contro la seconda e due persone sono volate in mezzo ai pini. Poi anche la terza, quella su cui c'era Franco, veniva travolta e tutti e 3 i vagoncini piombavano al suolo.. La denuncia mancata. Più tardi tutti gli amici, quelli che erano sul «baby», Mascia scampato al primo incidente e gli altri che erano più indietro nella coda della cabinovia, si ritrovano. . Temevamo che Franco Femia fosse morto, ma' non ne eravamo ancora sicuri. Siamo andati da un poliziotto, uno con l gradi, e gli abbiamo raccontato le cose che avevamo visto. Quello ci ha detto: "Ragazzi, sono accuse troppo gravi, parlatene con il magistrato". E ci ha indicato un gruppo di persone fra cui c'era il giudice. Come abbiamo detto non è stato possibile avvicinarlo. Allora siamo saliti dov'erano distesi i morti e abbiamo riconosciuto Franco. Adesso siamo qui. A disposizione. Di chi vuole starci ad ascoltare. Della magistratura.. Gigi Mattana Pierangelo Sapegno

Luoghi citati: Champoluc, Torino, Volvera