Disperazioni dell'Assam di Ferdinando Vegas

Disperazioni dell'Assam OSSERVATORIO Disperazioni dell'Assam Dimostrazioni violente, incendi, sabotaggi, massacri con centinaia di vittime costituiscono lo sfondo sanguinoso delle elezioni in corso nello Stato indiano nord-orientale delt'Assam. Devono essere eletti i 126 membri dell'Assemblea locale e 12 dei 14 deputati che l'Assam invia al Parlamento di New Delhi; questi ultimi perch6 le condizioni di insicurezza e di instabilità avevano impedito che si votasse nel gennaio 1980. quando si tennero le ultime elezioni generali indiane. Adesso la situazione è talmente peggiorala che il governo centrale ha scaglionato le elezioni in tre giorni, da lunedi scorso a domenica, per poter spostare da una zona all'altra le forze dell'ordine. L'esplosione violenta delle agitazioni in corso nell'Assam da quasi quattro anni è dovuta proprio alla decisione di Indirà Gandhi di far tenere le , elezioni, contro l'opposizione dei nazionalisti assamesi, per i quali si tratterebbe di uno scrutinio «antidemocratico e illegale». L'atteggiamento dell'opposizione si spiega con la presenza nell'Assam degli « stranieri •>, cioè gli immigrati clandestini, originari in massima parte del confinante Bangladesh, che l'opposizione calcola in quattro milioni (sui venti complessivi dell'Assam), mentre per il governo sarebbero solo un milione. Questi (.stranieri) sono iscritti, in misura cospicua, nei registri elettorali e vengono a votare per il Congresso-I, il partilo di Indirà Gandhi. Ma non è tanto quest'aspetto specificamente elettorale che ha suscitato la reazione violenta dei nazionalisti assamesi quanto la questione di l'ondo, la presenza stessa degli «stranieri», che dura da decenni ed è fortemente aumentata dopo la secessione del Bangladesh dal Pakistan' nel 1^71. L'accusa capitale contro questi immigrati e di j ordine culturale, nel senso che sarebbero responsabili | dello stravolgimento delle civiltà e della lingua dell'Assalii, oltre che della contrazione di posti di lavoro alla popolazione locale. Non si tratta tuttavia della solila, triste guerra dei poveri, l'uno contro l'altro. L'Assam. con le piantagioni del tè e soprattutto con la produzione del petrolio, che copre un terzo del fabbisogno indiano, non offre l'immagine tipica della peggiore miseria indiana: esso può quindi apparire come un rifugio desiderabile a coloro che vogliono sottrarsi a condizioni veramente su¬ blimane di vita, come è il caso delle masse diseredate del Bangladesh. La disperata situazione economica, d'altra parte, è la causa fondamentale delle crisi politiche ricorrenti nel Bangladesh e dei colpi di Stato, spesso cruenti, che ne hanno segnalo la breve storia di Stato indipendente. Dopo l'assassinio del presidente Ziaur Rahman, nel maggio 1981; un nuovo golpe, senza spargimento di sangue, ha portato al potere, nel marzo 1982, un altro generale. Ershad. Questi governa con lu legge marziale, dopo aver messo al bando ogni attività politica e aver proibito gli scioperi. Eppure non è riuscito a soffocare le proteste, che sono partite soprattutto dagli studenti e hanno portato, negli ultimi giorni, a scontri violenti tra la polizia c gli studenti dell'Università di Dacca. la capitale, e a centinaia di arresti. Ora l'Università ì chiusa a tempo indefinito, ma non sono cintisi i tremendi problemi del Bangladesh. Ferdinando Vegas

Persone citate: Assam, Gandhi

Luoghi citati: Bangladesh, Pakistan