Tramonta al Consiglio il piano di pace americano

Tramonta al Consiglio il piano di pace americano Arafat accusato di «autonomia» nei contatti con Hussein Tramonta al Consiglio il piano di pace americano Per bocca del «ministro degli Esteri» Khaddumi - Sarà lasciato cadere, non respinto DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE ALGERI — Tempi difficili per Arafat: Faruk Khaddumi, capo del Dipartimento politico dell'Olp, vale a dire il ministro degli Esteri, ieri notte, nella sua lunghissima relazione al Cnp, il Consiglio nazionale palestinese (è durata 150 minuti) ha contestato ad Arafat d'aver agito da leader supremo nella sua trattativa con re Hussein. «Il capo — ha detto — non ha ricevuto alcun mandato ad agire autonomamente. Il capo deve uni/ormarsi ai principi del Comitato esecutivo. La realtà palestinese impone l'instaurazione di una vera democrazia. Qualsiasi decisione dovrà essere presa collegialmen te.. Nel suo discorso d'apertura, lunedi, Arafat non aveva menzionato il piano Reagan; Khaddumi lo ha definito .un progetto per liquidare la rivoluzione palestinese col quale dobbiamo misurarci.. Il plano Reagan, ha proseguito •finora la rivoluzione palestinese e presenta la Giordania come un'alternativa per noi, ovviamente, inaccettabile. Anche i suoi punti, diremo positivi, sono poco più che una vergogna.. Khaddumi ha, tuttavia, evitato di dire esplicitamente che l'Olp lo respinge, rispettando cosi una delle condizioni poste ai radicali da Arafat, che vuol lasciare la porta socchiusa a un auspicabile dialogo con gli americani. (Ieri è arrivata ad Algeri dagli Stati Uniti una delegazione di «ebrei progressisti»). Nel segno dell'autocritica, Khaddumi ha poi passato in rassegna l'azione politica condotta negli ultimi dieci anni dairOlp. .Abbiamo commesso molti errori, non siamo riusciti a calarci nella realtà delle masse arabo-palestinesi.. Questo ha portato, nel momento dell'invasione israeliana in Libano, .a gravi negligenze da parte di certi nostri amici che, in qualche momento, ci possono anche essere sembrati nemici». Da qui la necessità di riaccostarsi ai Paesi del .Fronte della fermezza» (vale a dire innanzitutto la Siria) per finalizzare •un'azione comune, sia pure nel rispetto della nostra autonomia.. La lezione di Beirut, ha aggiunto, è una sola: -Fuori dall'unità non c'è speranza per l'Olp.. E l'unità, potrà raggiungersi .rinforzando il fronte nazionale nei territori occupati e nel Libano, moltiplicando le attività militari, rinvigorendo l'azione politica.. Khaddumi ha concluso: .La nostra lotta non è finita in Libano. Altre battaglie ci attendono. La nostra scelta è quella di proseguire la lotta armata sino alla vittoria finale.. Cosa cosa vuol dire tutto ciò, come si spiega questa sortita oltranzista? La spiegazione ci viene da un alto dirigente dell'Olp che vuole mantenere l'anonimato: «Vi sono stati continui contatti, sta pure indiretti, tra noi e Washington. Esortati da Abu Animar (è il nome di battaglia di Arafat) abbiamo prospettato agli Usa la nostra disponibilità a un riconoscimento reciproco e contestuale tra Israele e l'Olp. Ma il Dipartimento di Stato ha definito tale iniziativa "insufficiente". Solo un riconoscimento esplìcito, unilaterale, incondizionato avrebbe potuto sbloccare la situazione. E tutto ciò se7iza nessuna ga¬ ranzia scritta.. E continua: «A questo proposito, non abbiamo dimenticato che, proprio noìiostantc garanzìe scritte da parte degli Usa, Sharon è entrato a Beirut Ovest e si è avuta la strage di Sabra e Chatyla. Il discorso di Khaddumi è il frutto di una conclusione alla quale deve esser giunto pure Arafat: impotenti a fare evacuare gli israeliani dal Libano, gli americani non muoveranno un dito, nemmeno il mignolo, per restituire la Cisgiordania e Gaza ai palestinesi.. .Tuttavia — conclude l'alto dirigente —, Jion chiuderemo la porta in faccia agli Stati Uniti. Tenteremo fino all'ultimo un aggancio; purtroppo i tempi sono stretti, gli insediamenti nella West Bank si moltiplicano, in novembre l'amministrazione americana sarà praticamente paralizzata in vista delle elezioni presidenziali... Come si concluderà dunque la conferenza di Algeri? Sulla scorta di buone indicazioni, potremmo azzardare lo scenario seguente: il comitato esecutivo dell'Olp verrà riconfermato in blocco. Arafat sarà rieletto presidente all'unanimità. Il plano Reagan non sarà respinto esplicitamente ma. in fatto, lasciato cadere. Verrà accettato il principio di una confederazione con la Giordania, ma dopo l'avvento di uno Stato palestinese. Nessuna delega a Hussein a rappresentare 1 palestinesi, ma si a una delegazione mista, magari nell'ambito della Lega Araba, che comprenda esponenti palestinesi. Cauta apertura all'Egitto, ribadendo però la condanna di Camp David. La «Carta di Fes» verrà definita 'piattaforma per la soluzione del problema palestinese.. Affermazione, infine, del dialogo con le cosiddette «forze israeliane democratiche.. Insomma, Arafat sacrificherà i pieni poteri sull'altare dell'unità, ricevendo 11 solito vecchio mandato che. In definitiva, non gli consentirà di partecipare ad alcuna trattativa di pace. Iffor Man