Ore 14 la città si ferma e ricorda i 64 morti di Ezio Mascarino

In Duomo, alla presenza del Capo dello Stato, i solenni funerali delle vittime del cinema Statuto In Duomo, alla presenza del Capo dello Stato, i solenni funerali delle vittime del cinema Statuto ' " " ricorda i 64 morti Ore 14, la ci Migliaia di torinesi hanno reso omaggio nel pomeriggio alle bare allineate nelle navate della cattedrale - 35 casi di malore Torino si è raccolta ieri attorno ai parenti delle vittime di una domenica di terrore e morte. Oltre cinquemila persone sono sfilate davanti alle bare, esposte nel Duomo, dove oggi alle 14 si svolgeranno i funerali solenni, presente il Capo dello Stato. Uomini, donne, molti giovani, con mazzi di fiori che hanno lasciato ai piedi dell'altare, le mani sul volto, a coprire le lacrime. Nella navata centrale 44 feretri. Altre 20 vittime avranno le esequie private, in città o fuori. Sono state ore di dolore: in mattinata, al Cimitero Generale, la vestizione dei cadaveri e la chiusura delle bare, poi il trasporto in Duomo. I primi feretri sono arrivali alle 13,30. ma già dalle 11. sulla piazza S. Giovanni c'erano un migliaio di persone, silenziose, composte. Hanno atteso, per ore, fino alle 17,30 quandr hanno potuto entrare. Le bare, allineate, su due file, sommerse di fiori. Accanto i parenti. Spasso a rincuorar- si, l'uno con l'altro: «E' stata una tragedia immensa, per tutti». A sinistra, sul fondo, cinque feretri, uno. bianco, è quello di Giuseppina Vario, 7 anni. Accanto 11 papa, la mamma, gli zìi, morti con lei nell'Incendio al cinema Statuto. E' stata, quella di Giuseppina, la prima bara trasportata dal Cimitero Generale. L'accompagnava uno zio. un ragazzo sui 25 anni. E' rimasto sempre immobile, accanto ai feretri: «Devo aspettare i parenti, non posso lasciare sola Giuseppina-. Nella fila accanto 11 corpo di Giuseppe De Pace, 27 anni, educatore al Ferrante Aporti. Un mazzo di violette, sulla targhetta col nome. Un amico ha portato una foto a colori, scattata poche settimane fa all'interno dell'Istituto: Giuseppe è sorridente, attorniato da un gruppo di ragazzi. L'immagine è lasciata sul feretro. Due semplici rametti di mimose per Luciano Bergonzi e la moglie. Giuseppina Saglia. 47 anni. Le ha portate la figlia, Titti: è rimasta solo un istante, poi è fuggita, gli occhi gonfi di lacrime. Due bare sono accostate, runa all'altra: i coniugi Rosanna e Roberto Barsallni. Una mano ignota ha lasciato un mazzo di fiori, rose e gladioli. Un gruppo di parenti, piange accanto ai corpi di Sergio Marzullo e Paola Magno: dovevano sposarsi in primavera, si conoscevano da tempo, sognavano una vita felice. Lei è stata vestita da sposa, i guanti bianchi. C'è chi arriva, in silenzio, una lunga rosa rossa in mano: cerca tra le bare, si ferma accanto a quella di Donine Calvert. 27 anni, nata tra le piantagioni di cotone in un piccolo paese dell'Alabama, venuta a Torino per morire nel rogo dello Statuto. Il giovane appoggia il fiore, sfiora con la mano il feretro, esce silenzioso. C'è chi mormora: «Non oso andar ria, per non laciarli soli, neppure per un momento-. E continua a piangere, mentre le crocerossine. vestito blu e colletto bianco, vorrebbero che si sedesse almeno un attimo, per riposarsi. Continuano ad arrivare altre bare. Verso le 15.30 quella di Anna Goitre. 19 anni: un mazzetto di fiori di campo, un bigllettino: «I tuoi colleglli* Poi 1 corpi di Giacomo Frac chia e Annalisa Fantonl. Lui il corazziere, 20 anni, è morto tra le braccia della fidanzata. Si erano conosciuti un anno e mezzo fa a Borghetto Santo Spirito, in Liguria, ora parlavano di sposarsi. E i parenti hanno voluto concretizzare il loro amore con due identici cuscini di fiori. 11 nastro ..Tuo Giacomo-, sul feretro di lei. La scritta .. Tua Annalisa-, su quello di lui. Sono morti assieme, non hanno neppure potuto tentare di fuggire: li hanno trovati ancora seduti, l'uno accanto all'altra. Poi le bare di Michelina D'Andrea e Domenico Bradascio. Si sarebbero dovuti sposare il 10 aprile, lei ogni giorno provava l'abito bianco. Erano felici. Uno zio scoppia in pianto: -Erano i miei nipoti più cari, aspettavamo tutti il giorno delle nozze, in chiesa. Ed eccoli, in chiesa, assieme. Morti-. Alcuni parenti cercano di sorreggerlo: -No, lasciatemi, lasciatemi in pace. Lo scorso anno era morto il fratello. Giuseppe. Un cancro. Lui, Domenico, gli è staio vicino fino all'ultimo, per fargli coraggio. Adesso è qui, morto. Dovevano sposarsi, abbiamo messo l'abito bianco a Michelina e quello da festa a Domenico. Ragazzi, sposatevi lassù Lo volevate tanto-. Alle 16,15 c'è un rintocco di campane. I nonni di Giancarlo e Andrea Morando, padre e figlio, hanno una crisi, vengono sorretti dalle crocerossine Lui: « Tocca va a noi. perdio sono morti loro? Perché quel bambino, così felice, cosi allegro?-. Don Mario sale all'altare, parla al microfono: «Fratelli, sorelle, viviamo questo momento in preghiera, mentre continua l'arrivo delle altre salme-. E intona: «L'eterno riposo, dona a loro o Signore-. Una donna si fa largo tra i parenti, cerca il feretro di Luigi Strlngani: posa un'orchidea, sfiora con la mano 11 volto di una ragazza che è 11 accanto, c va via. Un mazzo di gigli è lasciato sulla bara di Paola Scavuzzo, 20 anni appena compiuti: lavorava in uno studio dentistico del centro, una ragazza piena di gioia di vivere. Fuori, la folla aumenta. Oramai sono cinquemila persone. Don Mario si riaccosta al microfono dell'altare maggiore: -Abbiamo davanti al' Duomo migliala di persone che da ore ed ore attendono. Sono venute a testimoniare la solidarietà al vostro dolore-. Si rivolge ai parenti: «Quelle migliaia di persone vogliono esservi accanto, né la notte né il freddo li manderà via. Vogliono mettere il loro cuore accanto al vostro. Sistematevi sui banchi laterali, così possiamo farle entrare-. Tutti capiscono, e si spostano. E alle 17,30 vengono spalancate le porte laterali. Tra la folla, un gruppo di ragazze, studentesse della «I Mi. dell'istituto Regina Margherita: hanno portato un gran mazzo di fiori, sono accompagnate dal professore di lettere. Lo depongono ai piedi dell'altare. C'è molta tensione tra la folla che, ordinata e silenziosa, passa nel Duomo accanto ai feretri: 35 persone si sentono male, vengono soccorse con le barelle. Alle 21 la veglia di preghiera. Ancora momenti di tensione, di dolore. E la folla ha continuato a gremire 11 Duomo, in un grande abbraccio con le vittime e i parenti della più grave sciagura cittadina del dopoguerra. Ezio Mascarino Per tulio il pomeriggio una folla muta ha sostato in piazza San Giovanni, davanti al Duomo - Decine di mazzi di fiori sono stati portati per ricoprire le bare

Luoghi citati: Alabama, Borghetto Santo Spirito, Liguria, Paola Scavuzzo, Torino