Fra i rottami delle 5 cabine i tecnici cercano la verità

Fra i rottami delle 5 cabine 1 tecnici cercano la verità Fra i rottami delle 5 cabine 1 tecnici cercano la verità Hanno sessanta giorni di tempo per chiarire come è accaduta la sciagura - Due i fenomeni accertati di scorrimento a valle, ma soltanto uno ha provocato i dieci morti DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE CHAMPOLUC — I pezzi e le carcasse delle cinque cabine dell'ovovia Champoluc-Crest sono ora rinchiusi in un capannone piantonato dai carabinieri. Il materiale è a disposizione dei periti che fanno parte delle commissioni d'inchiesta e dovrà essere esaminato pezzo per pezzo. L'impianto è fermo, anch'esso sotto sequestro per ordine della magistratura di Aosta, in quanto dovrà essere visionato in tutte le sue parti: dai piloni alla stazione di partenza, dove le cabine venivano spinte e si agganciavano automaticamente alla fune di traino. Il sostituto procuratore di Aosta Luigi Rlccomagno ha nominato I periti: sono Francesco Marnosano. ingegnere dcll'Enpi (Ente nazionale prevenzione infortuni), e Giorgio Paolini. ingegnere e docente al Polutecnico di Milano. Hanno sessanta giorni di tempo per cercare di chiarire come e accaduta la sciagura dell'ovovia, perché tre vagoncini sono volati via dalla fune e caduti da venti metri, provocando dieci morti. -I periti sono al lavoro a tempo pieno già da lunedi sera — iia detto il sostituto procuratore Riccomagno — e potranno riferire quanto accertano già durante il progredire dell'indagine-. Su the cosa avviene la perizia in particolare? -Gli esami dei tecnici rinuardano il grado di ynanutenzione dell impianto, il fun¬ zionamento tecnico-meccanico, le manovre affidate manualmente alle maestranze, la gestione dell'ovovia». In genere la prassi processuale, poiché si è aperta un'inchiesta, vuole che l'inquisito venga avvisato con una comunicazione giudiziaria, a sua tutela in quanto può in tal modo nominare i periti di parte. *Non sono state inviate comunicazioni giudiziarie — dice Riccomagno — né al personale né ai dirigenti della Società Funivie di Champoluc, proprietaria dell'ovovia del Crest*. Per ora si è di fronte a un solo dato oggettivo — spiega il magistrato —: sono avvenuti due fenomeni di scorrimento a valle:.una cabina, partila dalla stazione a sobbalzi, giunta a metà campata è discesa lungo la fune a forte velocità, schiantandosi contro un vagoncino In fase di avvio. Nello stesso tempo è avvenuto une scarrucolamento dopo il primo pilone, una cabina è scivolata all'indietro. sbattendo contro le due che la seguivano: tutte e tre sono precipitate da venti metri causando i dieci morti../ periti dovranno accertare la causa dell'indiente in tutti i suoi aspetti, ■juindi le connessioni ette vi sono tra i due episodi*, ovvero se l'uno è stato effetto dell'altro e quale si è verificato per primo. E' stato domandato a Riccomagno se risultava che rimpianto avesse subito una verifica dinamometrica, per misurare la resistenza allo sforzo, nel periodo di Natale. «Abbiamo acquisito tutti i documenti e anche questi saranno esaminati. Non posso ancora sapere se è avvenuta o no una prova dell'ovovia in dicembre*. L'inchiesta della magistratura è agli inizi. Dal canto suo Ferruccio Fournicr, amministratore delegato della Società, ripete che non sono emersi elementi a carico dell'impianto dopo una prima Indagine: -Nessuna negligenza, né errori di manovra, soltanto una sana manutenzione*. Quanto all'ultimo collaudo che sarebbe avvenuto sotto Natale, il dinamometro avrebbe dimostrato che la tenuta delle ganasce (reggono le cabine alla fune di traino) era ottima. Non resta che prenderne atto. Alcuni però si domandano perché eseguire

Persone citate: Francesco Marnosano, Giorgio Paolini, Luigi Rlccomagno, Riccomagno

Luoghi citati: Aosta, Milano