Corsia preferenziale tra Francia e Italia di Paolo Galimberti
Corsia preferenziale tra Francia e Italia Concluso il vertice Fanf ani-Mitterrand Corsia preferenziale tra Francia e Italia Ogni sei mesi incontri tra i due governi - Intese sui progetti tecnologici, commerciali e finanziari - Restano aperti i contrasti sull'Airbus - Verso una conferenza del Mediterraneo DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE PARIGI — Il «maxi vertice italo-francese, che per ventiquattro ore ha riunito all'Eliseo mezzo governo italiano e mezzo governo francese attorno a Mitterrand e Fanfani. si è concluso con un accordo di principio e con una serie di intese, che dovrebbero dare all'accordo sostanza e contenuti concreti. L'accordo è che questi incontri abbiano, d'ora innanzi, cadenza semestrale fissa, non più una generica ripetitività «nell'anno» lasciata un po' al caso e un po' alla buona volontà dei governanti. Le intese prevedono progetti di integrazione di tecnologie, di reti commerciali, ma anche di capitali, che, secondo il giudizio concorde dei ministri italiani e francesi, sono l'unica via praticabile per superare la crisi dell'apparato produttivo industriale, non soltanto dei due Paesi, ma di tutta l'Europa comunitaria. A prima vista, sembra che un robusto colpo di acceleratore sia stato dato alla cooperazione tra Italia e Francia, che aveva perduto slancio e determinazione dopo le impegnative premesse scaturite dall'incontro Spadolini-Mitterrand del febbraio 1982 a Roma. Per annunciare questa volontà di rilancio, Fanfani e Mitterrand hanno voluto una cornice solenne: il salone delle feste dell'Eliseo, dove si sono seduti davanti ad un grande arazzo-sipario (che si era aperto al loro arrivo con teatrale effetto scenico) circondati dai loro ministri in abiti scuri di circostanza. L'apparato non deve indurre a ottimismi superficiali, né far dimenticare le incognite, che sono poi sempre le stesse, quelle cioè che avevano vanificato i propositi non meno solenni espressi un anno fa a Villa Madama da Spadolini e Mitterrand. Il presidente francese ha una certezza di stabilità che il presidente del Consiglio italiano non ha: anche scadenze rigide semestrali possono cosi diventare precarie (diceva ieri pomeriggio il ministro dell'Industria Pan dolfi: -Io non so quanto tempo ho davanti, dunque devo fare presto a realizzare questi progetti;). Eppoi ci sono gli interessi nazionali, gli egoismi, che prima o poi vengono a galla e che non sono mancati neppure in queste venti quattro ore. Il «caso Airbus... che da un anno avvelena i rapporti italo-francesi, è sintomatico. I francesi, scottati dal fatto che l'Italia ha preferito gli ameri cani «DC9-80» all'..Airbus 300». insistono perché l'Italia partecipi, con francesi e tede schi. al progetto dell'«Airbus 320..: è una questione politica, quasi ideologica, dicono i francesi, perché l'industria aeronautica europea deve ri spondere unita alla prepotenza di quella americana. Gli italiani, in questi due giorni, hanno risposto che il proble¬ ma non è politico, ma tecnico: il «progetto europeo., va bene, ma a condizione che garantisca un prodotto tecnicamente avanzato e di lunga durata. Per il momento l'..Airbus 320.. non lo è. almeno per quanto riguarda i motori. Perciò l'Italia si riserva di decidere. L'esperienza passata insegna che i grandi «vertici., politici non risolvono, né prevengono questi problemi tecnici e concreti. Però, e questo è l'aspetto più positivo dell'incontro di Parigi, l'esperienza ha anche insegnato a Fanfani e Mitterrand che occorre agire In fretta perché i tempi lunghi fanno perdere entusiasmo e approfondiscono le divergenze. Cosi. Fanfani e Mitterrand hanno dato l'esempio accordandosi ieri mattina all'Eliseo, con grande rapidità, per rispondere alla richiesta del Libano che la forza multinazionale appoggi l'esercito libanese, penetrato proprio ieri a Beirut Est: l'appoggio sarà dato se anche gli americani saranno d'accordo e, comunque, per il momento non si prevede un ampliamento della forza multinazionale. Con eguale prontezza, Fanfani ha aderito al progetto lrancese di una Conferenza del Mediterraneo occidentale: ora la definizione spetta ai diplomatici. Con altrettanta rapidità, proprio per non rischiare l'illanguidimento dell'anno passato, i ministri economici e finanziari hanno deciso di dar corso al perfezionamento dei progetti di collaborazione, che riguardano soprattutto questi settori: energia (specie i reattori veloci, ma anche le centrali nucleari), elettronica civile (un gruppo selezionato di imprenditori e di funzionari ministeriali s'incontrerà questo mese a Parigi), side rurgia, industria dell'allumi nio e. naturalmente, agricoltura (negoziato sui montanti compensativi, problemi dell'allargamento della Cee, vino, olio d'oliva). La «corsia preferenziale-. Parigi-Roma, che già un anno fa doveva bilanciare il tradì zionalc asse Parigi-Bonn, è stata rimessa In funzione Teoricamente vi sono ora sci mesi di tempo per verificarne il funzionamento; ora, di fatto, due mesi basteranno per dire se è una realtà o è stata un'altra illusione. Paolo Galimberti
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