Fanfani esplora la Francia socialista di Paolo Galimberti

Fanfani esplora la Francia socialista Ieri sera colloquio con Mitterrand sui temi comuni nella Cee e nella Nato Fanfani esplora la Francia socialista DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE PARIGI — I rapporti italofrancesi sono un perfetto esempio, quasi un caso da laboratorio, di come la congiuntura internazionale (questioni strategiche, recessione economica, difficoltà del dialogo Est-Ovest, ma anche Usa-Europa) e i problemi interni condizionino le relazioni tra due Paesi confinanti e aggravino la crisi d'identità, che da qualche tempo attanaglia la Comunità europea. Un anno esatto è passato da quando Francois Mitterrand andò a Roma, portandosi dietro mezzo governo, per lanciare un «biiateralismo franco-italiano., abbellito dal fascino della comune •latinità', che compensasse 1'-asse» Parigi-Bonn. Ieri, Amintore Fanfara è arrivato a Parigi, con ben cinque ministri al seguito, per rilanciare quello che, in un anno, è rimasto soltanto un bel concetto privo di contenuti: tra 1 due «vertici», infatti, 1 risultati concreti sono stati pressoché nulli. Perché questa difficoltà a dare corpo e sostanza alle buone intenzioni? Una prima risposta va cercata nella fragilità storica dei governi e del sistema politico italiano. Un anno fa, a Roma, Mitterrand e Spadolini avevano stabilito di dare una cadenza almeno biennale a questi «vertici»; un po' per accentuare, anche quantitativamente, 11 parallelismo con 11 rapporto preferenziale già esistente tra Parigi e Bonn; un po' perché una maggiore frequenza degli incontri avrebbe consentito d'imprimere le opportune correzioni di rotta qualora, come è avvenuto, le cose non fossero andate per 11 meglio. Invece, Spadolini ha dovuto dare le dimissioni a novembre, proprio alla vigilia di venire a Parigi. E' toccato, cosi, al suo successore rendere la visita a Mitterrand; ma. intanto, si sono persi tre mesi. Ora Fanf ani e 11 presidente francese (che ieri sera hanno già avuto un colloquio di un'ora a quattr'occhi, mentre 1 vari ministri discutevano separatamente 1 temi specifici) concorderanno di rivedersi prima della fine dell'anno; sempre che il governo Fanfanl duri tanto, che non si facciano elezioni anticipate. A loro volta i problemi interni della Francia socialista, le sue non lievi difficoltà economiche, compresa la spinosa questione delle nazionalizza¬ zioni, hanno inciso sul progetti di cooperazione Industriale con l'Italia. Un esemplo per tutti. Nel febbraio 1982 era stata lanciata un'idea di collaborazione nell'informatica tra Olivetti e Saint-Gobain. sfruttando le complementarietà italiane e francesi nel settore. Ma ora 1 francesi devono trovare un nuovo «partner» per Olivetti in quanto Saint-Gobain. nazionalizzata, è stata spogliata del settore Informatica a favore della Thomson. E poi, ci sono i condizionamenti internazionali. Sull'aereo che ci portava a Parigi. Fanf ani, riferendosi all'agenda del suo colloquio con Mitterrand, ha detto che «( problemi del due Paesi sono gli stessi con i quali si confrontano tutti i Paesi della Cee e della Nato*. In altre parole, finché 11 quadro politico e economico internazionale è cosi incerto e mutevole, è anche piti difficile far proseguire relazioni bilaterali che. essendo 1 due Paesi membri di alleanze politiche e economiche, non possono essere avulse dal contesto generale. Ci sono 1 problemi della difesa dell'Europa (con la sca1 àr : za, a fine anno, dell'instal¬ lazione degli «euromissili») da contemperare con un tentativo di rilancio della distensione con l'Est: quindi, la risposta da dare alle proposte della nuova leadership sovietica, che sarebbe superficiale liquidare come tutta e soltanto propaganda. Ci sono 1 problemi del Medio Oriente, che toccano direttamente due Paesi impegnati con le loro truppe nella forza multinazionale nel Libano. Ci sono le questioni comunitarie (quelle generali dell'allargamento e del bilancio e quelle più specifiche, tecniche, come gli ortofrutticoli) e soprattutto, più grave e condizionante, il problema dei rapporti Europa-America nel quadro di una crisi economica mondiale, che non ammette dilazioni nella ricerca di un rimedio. Il vertice del sette Paesi più industrializzati del mondo a economia di mercato, a Williamsburg in Virginia, è ormal prossimo ed è indispensabile che l'Europa si presenti con una strategia coordinata affinché l'incontro annuale non diventi un rituale e nulla più. Sono stati questi i temi at frontali ieri sera all'Eliseo da Fanfani e Mitterrand (prima da soli e poi con i ministri Colombo e Chandernagor) quasi a voler sgomberare subito il terreno da tutti 1 condizionamenti per poter entrare oggi più liberamente nel dettaglio del rapporti bilaterali. .Se dalla sera si annuncia il buon mattino — ha commentato Fanfani con 1 giornalisti prima di cambiarsi d'abito per la cena di gala In suo onore — si può concludere che questo incontro si presenta con buone prospettive di comprovare una convergenza utile non solo per i due Paesi, ma anche per gli altri alleati al fine di preparare bene l futuri incontri.. Ma 1 francesi sono più cauti: «L'impero di un anno fa si è un po' attenuato., dicono. E negli incontri tecnici tra 1 ministri — con Fanfani sono venuti a Parigi, oltre a Colombo, Goria (Tesoro), De Mlchells (Partecipazioni Statali), Pandolfl (Industria) e Mannlno (Agricoltura) — hanno lamentato l'«eccessira» influenza delle multinazionali americane in Italia e la difficoltà enorme di ricqulllbrare una bilancia commerciale .troppo favorevole, al nostro Paese. Paolo Galimberti