Nocciole e missili, mele e petrolio in quattro «gialli» agro-commerciali

Nocciole e missili, mele e petrolio in quattro «gialli» agro-commerciali Come l'agricoltura italiana viene sacrificata a interessi economici, militari e diplomatici Nocciole e missili, mele e petrolio in quattro «gialli» agro-commerciali ROMA — L'agricoltura ilaliana subisce condizionamenti e Imposizioni da parte degli altri settori economici più forti? O addirittura a causa di alleanze politico-militari? O deve subire l'inerzia dei nostri governanti? Alcuni episodi, accaduti di recente, avvallerebbero queste ipotesi, che sono avanzate dalla Confagricoltura. 1 latti .sospetti» sono quattro: la perdita, a vantaggio della Francia, di una grossa esportazione di mele in Arabia Saudita; un contratto di export di nocciole dalla Turchia In cambio di missili e radar; il blocco delle vendite di agrumi italiani nell'Est europeo; l'olio tunisino venduto in Italia in cambio dell'accordo .sui pescherecci. Vediamoli a uno a uno. 1) Alla line dello scorso anno. l'Italia è stata soppiantala dalla Francia nella fornitura di una grossa partita di mele destinate all'Arabia Saudita, al prezzo di 350-400 lire il citilo. 1 contatti bene avviati sembravano promettenti e l'affare era consistente: 120 mila quintali di mele. In dicembre, inspiegabilmente, da parte araba è calato il silenzio e al ripetuti messaggi italiani non si è risposto. La Confagricoltura ha saputo che c'era stato un intervento di Parigi: pur di non perdere l'affare a vantaggio dei propri esportatori. Il governo di Parigi ha garantito un aiuto di 182 lire per ogni chilo di mele. La motivazione 6 stata un indennizzo per le difficoltà che si incontrano nell'esportazione con nave. «,S'i e trattato — dicono alla Confagricoltura — di un espediente, dietro il quale si nasconde un'agevolazione consistente all'esportazione, camuffata da indennizzo per trasporto via mare-. 2) Il secondo caso. La Turchia non la parte della Cee. ma è un'importante elemento della Nato. La sua posizione geografica le attribuisce un grosso peso strategico. Sul suo territorio sono installai.! i più sensibili «orecchi» di cui disponga la difesa occidentale. In sostanza — lamio osservare alla Confagricoltura — un alleato importante da non disaffezionare con scelte economiche sgradite. Ecco allora che la Cee approva (nel dicembre '82) un regolamento (il 3590) che prevede una serie di agevolazioni tariffarle o. come si usa dire, di «disarmo tariffarlo» che danneggiano soprattutto l'Italia. La Turchia e stata infatti autorizzata a esportare in Europa 25 mila tonnellate di nocciole l'anno (per due anni), senza pagare dazio, mentre per le quantità eccedenti il dazio e 1 issato al 4 per cento. La nocciola e una produzione tipica dell'agricoltura meridionale italiana, una delle meno lavorile della penisola; ma e anche una produzione tipica dell'agricoltura turca. Per capire il danno enonne che ne subiscono i produttori agricoli italiani è sufficiente considerare che quelle 15 mila tonnellate che dalla Turchia invaderanno i increati Cee, equivalgono a un quarto dell'intera produzione italiana. In conclusione dicono alla Confagricoltura, missili e radar in cambio di nocciole. 3) La produzione di agrumi, una bandiera dell'agricoltura meridionale, e entrala in crisi. Gran parte di questa crisi è il riflesso delle grosse difficoltà in cui si dibattono le economie di Stato del blocco orientale. Quei Paesi, tradizionali importatori di agrumi italiani (in particolare di limoni) non assicurano più i! pagamento delle commesse. In molti casi il flusso d'esportazione è rallentato in mancanza di una garanzia di pagamento. Ragioni di presenza commerciale in quei Paesi e ragioni di Stalo imporrebbero quindi al governo italiano l'adozione di misure di sostnegno all'esportazione e, d'intesa con le Regioni, la messa a punto rli un meccanismo capace di garantire il compenso per tutti quei contratti per ì quali si abbia insolvenza di pagamento. 4) Olio tunisino in cambio dei pescherecci. E' questa una delle pratiche alle quali è costretta IH alia dalla Tunisia. L'episodio si e ripetuto anche di recente, quando la visita del ministro degli Esteri. Colombo, nella capitale del Paese ollreni' ' 'erraneo è sembrala coi. dorè, con una stretta di mano, la vicenda dei numerosi i>oschcrecci sequestrati dalle motovedette tunisine. Come in precedenti occasioni, anche stavolta l'Italia e stata costretta a cedere a una Specie di baratto. Lo scambio e avvenuto, infatti, sulla base dell'impegno italiano di acquistare olu> d'oliva tunisino. l.b.