Radio e tv tra pubblico e privato di Ugo Buzzolan

Radio e tv tra pubblico e privato Radio e tv tra pubblico e privato Leggo l'Interessante articolo di Ugo Buzzolan dal titolo La lotta tra Rai e private diventerà guerra nell'83?. (La Stampa, 10-12-82). Non ritengo sia da giudicare, quella tra Rai e private, né guerra, né concorrenza. Si tratta di una evoluzione storica irreversibile e inarrestabile, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale che ha distrutto il monopolio di Stato della Rai e liberalizzato le antenne private, sia pure con qualche limitazione da abrogare al più presto. La Rai, piaccia o non piaccia al titolari delle nostre funzioni legislative ed esecutive, in conseguenza dello sviluppo scientifico e tecnico e della comparsa di un sempre crescente numero ed efficienza di satelliti, dovrà finire per svolgere quella che dovrebbe essere la sua congeniale funzione: un servizio pubblico per l'informazione e per la crescita culturale e democratica dei cittadini. Ovviamente la Rai non dovrà avvalersi né di canone né di pubblicità. Quest'ultima, poi, potrebbe persino configurarsi incostituzionale in quanto sottrae le fonti per la sopravvivenza dei liberi mas¬ s-media in quella manifestazione del libero pensiero sancita all'articolo 21 della Costituzione. In tal modo la gestione Rai sarà a carico di tutti i contribuenti, in rapporto alla loro capacità contributiva, come prescritto all'articolo 53 della Costituzione. E iwr giunta sarà anche più operante il controllo della Corte dei Conti stabilito dall'articolo 100 della Costituzione, in quanto la Rai diverrebbe ente a cui lo Stato contribuisce in via ordinaria. E cosi si potrà anche sperare che cessino gli scandali oggi lamentati anche soltanto nel pletorico numero degli addetti: 13.525 nel 1980! Tutti i cittadini possono contribuire ad accelerare questa inarrestabile evoluzione storica, non più pagando il canone della Rai ma limitandosi a pagare soltanto la tassa di concessione governativa fissata per il colore in lire 8000. E per far ciò nella legalità basta che gli utenti diano disdetta tempestiva del canone, prima dell'inizio dell'anno. Alberto Bertuzzi, Brugherio Sia sulla prima che sulla seconda rete delle stazioni radio a modulazione di frequenza — che funzionano stereofonicamente dalle ore 15 alle 24 — si effettuano ogni giorno solo programmi leggeri, alternati ai vari Gr; questo, mentre tutte le altre rubriche parlate o musicali di contenuto più impegnativo sono state relegate nei programmi delle stazioni a modulazione d'ampiezza. Ora. lo posso ben capire come la Rai, con l'avvento della stereofonia nelle sue due prime reti. voMlia riconquistare, specie tra i giovani, il pubblico ad essa sottratto dalle radio private, soprattutto con programmi di musica leggpra. Quello che però non posso condividere è che essa ha scelto di scendere esclusivamente al livello delle sue concorrenti. Sarebbe stato auspicabile che avesse accontentato, si, il glosso pubblico con programmi leggeri, ma che avesse anche proposto allo stesso e, comunque, messo in onda per gli altri ascoltatori, programmi e rubriche di maggiore impegno, che d'altronde in campo musicale possono essere ancor più apprezzate se trasmesse ili stereofonia. Gaetano De Felice, Macerala

Persone citate: Alberto Bertuzzi, Gaetano De Felice