E ora i nostri eroi vanno a Beirut
E ora i nostri eroi vanno a Beirut E ora i nostri eroi vanno a Beirut Il ministro Lagorio, incontrati i giocatori, ha dato l'okay per la visita ai soldati in Libano DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE LIMASSOL — Dopo aver deluso l'attesa dei trecento militari italiani che ieri hanno seguito la partila pareggiata (1-1) dalla Nazionale contro la modesta squadra cipriota, gli azzurri stamane partono per Beirut dove incontreranno il grosso della nostra forza di pace. Una visita breve, il temi» di qualche abbraccio, tanti evviva ricordando il Mundial. un pranzo In comune sono la tenda che fa da ritrovo al centro dell'accampamento del secondo Battaglione bersaglieri Oovernolo. nella zona di Boury El Barham. poi il rapido rientro a Roma nel tardo pomeriggio. n .si va. definitivo è arrivato soltanto ieri sera dal ministro della Difesa Lelio Lagorio a chiudere una settimana di discussioni, di velate polemiche, di dubbi ed entusiasmi che hanno diviso i giocatori e preoccupato Bearzot che li vedeva troppo distratti nei confronti dell'impegno sportivo. Coinvolto nel clima d'incertezza attorno all'opportunità di questa tasierta, il ministro si era recato a Beirut da Roma già in mattinata, accompagnato dai generali For- tunato, Giannattasio e Incisa, dall'ammiraglio Piccioni, e sul posto ha fatto il punto della situazione con il generale Angioni, comandante del raggruppamento 'Abbiamo dato l'okay finale — ha detto il ministro — perché la visita è possibile in situasene di massima garansia. Sarà indubbiamente un'esperienza positiva per tutti. Ho pensato di chiedere alla Federcalcto di prolungare dt poco II viaggio degli azzurri non solo per consentire ai nostri soldati che conducono vita dura e spartana una bella giornata, distensiva, ma anche per offrire un particolare segnale dt pace intelligibile in Libano e nel mondo». Il presidente della Federcalcio. Sordlllo. ha aggiunto con un sorriso amaro: 'Adesso siamo not ad avere bisogno di conforto, dopo questa partita». Prima di dare l'annuncio ufficiale del viaggio a Beirut, il ministro Lagorio si era incontrato con i giocatori ap¬ pena rientrati in albergo dallo stadio Tsirion, Li ha ringraziati per l'adesione. Zoff, il capitano, ha risposto per tutti: «C'è stato qualclie disguido nei tempi dinformaztone, qualche perplessità, ma abbiamo accettato tutti con entusiasmo. Siamo felici di poter sollevare il morale dei nostri soldati, e dimostrare la nostra volon tà e speranza di pace per un Paese cosi tormentato». Gli azzurri arriveranno a Beirut attorno alle 11.20 su un DC-9 che seguirà quello dei giornalisti e l'Executive del ministro Lagorio e del suo seguito. Ieri, dopo la partita alla quale hanno assistito duecento marinai e centodieci militari del corpi in attività a Beirut, con bandiere e stendardi, da un gruppetto di ragazzi del San Marco è partito il grido •Mandateci solo Zoff. gli altri a casa». Ma era solo rabbia momentanea. Bruno Perucca (Altri servizi alle pagine sportive)
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