C'era una talpa alla Mondialpol: il direttore

C'era una talpa alla Mondialpol: il direttore Roma, l'ex dirigente avrebbe ideato il colpo da quattro miliardi nel caveau dell'istituto di vigilanza C'era una talpa alla Mondialpol: il direttore ROMA — Da Ieri mattina è agli arresti, e chi lo ha conosciuto bene mostra stupore. -Chi, il Guarino? Che persona perbene, simpatico, un semplicione sempre pronto alla battuta. Efficiente, soprattutto». Antonio Ragusa, maggiore dei carabinieri, consiglia prudenza. Dice poco, ma fa parlar molto un comunicato stampa: Mario Guarino, torinese. 37 anni, già direttore dell'Istituto di vigilanza Mondialpol. da marzo direttore — stesso ramo — del .Città di ■ Roma», è finito in cella con accusa pesante. «Concorso in furto aggravato». Ai danni, guarda che caso, della stessa Mondialpol. Almeno quattro miliardi. Brutta storia. Per Guarino, per la Mondialpol, per la «Città di Roma», per tutti gli istituti di vigilanza privata, le guardie giurate, i .vigilantes., gli sceriffi. Mario Guarino, insospettabile fino a ieri, secondo il giudice istruttore Vittorio De Cesare e il comu¬ nicato dell'Arma è rovinato da 'elementi schiaccianti». Cioè confessioni di almeno un complice pentito, deduzioni banali, altrettanto banali considerazioni: come è possibile un furto in un caveau senza lo scasso e neppure la traccia di una lancia termica? Era andata proprio cosi, la notte tra il 6 e il 7 gennaio, al numero 200 di via Alessandria. Qui la Mondialpol ha la sua sede, la sua cassaforte che 1 depliant garantiscono più che sicura. Qui. fino alla notte meditata da Guarino, c'erano anche 1 quattro miliardi in ori. assegni, contante, valori. Quella notte, un colpo alla grande: spari tutto. Con una precisione, però, che si è rivelata fatale. La guardia giurata, in servizio nella garitta, non aveva visto: la cassaforte non era stata forzata: i sistemi d'allarme non erano entrati in funzione; le porte blindate intatte. Ecco l'errore di Mario Guarino e soci. Ed ecco i sospetti di carabinieri e magistrato. La guardia giurata, quella della garitta, in galera è finita subito: Fabio D'Andrea, 23 anni. A ruota un carrozziere pregiudicato: Salvatore Tesoro. 32 anni, una passione per le serrature difficili. «Gli inquirenti — recita il comunicato dei carabinieri — ben presto si convinsero che i ladri, oltre alle chiavi falsificate con le quali aiwano aperto tutte le porte blindate fino al caveau, dovevano essere in possesso anche degli scliemi dei sistemi di allarme». E chi mai li poteva conoscere, se non un capo della Mondialpol? Un capo della Mondialpol. appunto. Meglio ancora: l'ineffabile Guarino, direttore fino allo scorso febbraio. Il comunicato dei carabinieri rispetta il segreto istruttorio e non svela le malefatte di Guarino. Aggiunge, tuttavia, che mancano all'appello delle manette parecchi personaggi. Uno di questi, fino al pomeriggio di ieri, era scomparso. L'hanno preso, invece, e ora se ne conosce il nome: Vincenzo Manisco. coetaneo di Guarino e suo fedele. Anche lui già dipendente Mondialpol. ma ora alla ..Metropoli- di Roma, sempre stesso ramo. Mario Guarino, genio del «male», padrino del colpo da quattro miliardi. E dopo 11 .padrino., anche un padre: Giorgio D'Andrea. 50 anni, e Fabio, la guardia giurata nella garitta Mondialpol. è suo figlio. Da Fabio D'Andrea, almeno cosi pare, sarebbe partita l'inchiesta di magistratura e carabinieri. «Il furto — sempre secondo il comunicato stampa dltfuso ieri — non poteva esere commesso sensa la complicità del corpo di guardia».Dal giovane D'Andrea — e questa non è un'indiscrezione, bensì, certezza — sono partiti 11 sospetto del giudice istruttore, l'indagine dei carabinieri, gli arresti. Pronto, è la Mondialpol? Avete saputo che bella fine ha fatto 11 vostro ex direttore? Ieri mattina, quando Giorgio Calieri, presidente dell'omonimo istituto di investigazioni, ha ascoltato questa domanda, è rimasto quasi secco. . Un vero e proprio fulmine a ciel sereno-, ha detto. Qualche minuto piti tardi, ha involontariamente dettato una biografia di Guarino e Manisco. «Le dimissioni ci lasciarono di sasso. Lui ed ti suo uomo di fiducia, Manisco, che se ne andavano... Guarino si distinse per onestà, arrivò da not nel 72 come guardta semplice...» Dalla gavetta alla galera. Giovanni Cerniti

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