Il pericolo corre sui campi di neve

Il pericolo corre sui campi di neve Gli infortunati sulle piste piemontesi sono 1300-1500 ad ogni stagione Il pericolo corre sui campi di neve Marcello Patrucco. 13 anni, via Tofane 92 '9. ferito in un incidente di bob a S. Sicario sta lottando contro la morte. Dalla rianimazione del Regina Margherita è stato trasferito alla neurochirurgia del prof. Fasano alle Molinette. Un analogo incidente era successo una settimana fa al Sestriere a Pietro Chiosso. 3 anni, tuttora ancora grave. Sulle piste da sci dell'alta Valsusa ogni inverno sono centinaia gli sciatori vittime di incidenti, con fratture per lo più agli arti. ..£' alle 16 l'ora nera dello sciatore — precisa il dott. Bava di Bardonecchia — e la causa principale è la stanchezza. Molti si buttano a capofitto, nonostante i riflessi appannati. Lo sportivo deve avere una preparazione fisica giusta, dormire adeguatamente, niente alcolici e pasti leggeri. Inoltre stare attento al tipo di neve». Per fronteggiare gl'infortuni sulle piste (sono 1300-1500 ogni stagione tra Bardonecchia. Sestriere. Sauze d'Oulx. Sansicario, Claviere. Beaulard e Pian del Fraisi c'è un soccorso gestito dagli impianti di risalita, polizia, carabinieri, finanzieri. Croce verde, maestri di sci. Usi con taboga e ambulanze. Fin qui lutto bene, i guai vengono dopo. Per lo sciatore infortunato praticamente non ci sono strutture sanitarie pubbliche. Al Sesttiere c'è un centro ortopedico privato, dove lavora il primario del Maria Adelaide prof. Lievre: struttura analoga a S. Sicario con il prof. Calcagni, primario ortopedico di Avigliana: a Claviere. due medici del Maria Vittoria; ambulatori privati anche a Sauze d'Oulx. Oulx e Bardonecchia. Qui perù c'è una eccezione. Il dott. Giarelli Notari effettua interventi di ortopedia anche agli sciatori che dimostrano di avere la mutua. Pagano solo la visita: 6 mila lire. «E sui 56 interventi effettuati fln'ora l'Usi 36 non ha ancora rimborsato una lira» precisa il medico. Lo sfortunato sciatore che si rompe un braccio o un dito paga di tasca sua. «Le parcelle variano secondo l'intervento — dice un medico — si va da 50 mila lire ad un milione ed oltre». Poi c'è l'am¬ bulanza a 1200 lire al chilometro, e fino a Torino sono 100 e più. Oppure viene portato agli ospedali francesi di Briancon o di Modane, perché all'ospedale di àusa non c'è una divisione di ortopedia o di traumatologia (nonostante 1 3-400 incidenti stradali annuali in zona). Una situazione che si ripercuote sull'utente, che deve sborsare di tasca sua a meno che non sia assicurato, come capita a chi possiede un biglietto nominativo per certi impianti, «C'è una divisione di ortopedia ad Avigliana con 15 letti — dice il dott. De Michela, responsabile dei presidi ospedalieri di Susa ed Avigliana —poi c'è un ambulatorio tre giorni alla settimana a Susa. Esiste anche il problema dei rimborsi dei traumatizzati appartenenti ad altre Usi». Ma gl'infortunati continuano a far la spola fino a Torino, oppure finiscono negli ospedali d'Oltralpe. Mentre ad Oulx. punto Ideale per un ambulatorio ortopedico, non c'è alcuna struttura. %. dolf.

Persone citate: Bava, Calcagni, De Michela, Fasano, Giarelli Notari, Marcello Patrucco, Pietro Chiosso