Quando il video diventa un amico

Quando il video diventa un amico Il computer in casa, un po' compagno di lavoro, un po' divertimento Quando il video diventa un amico L'industria dei personal computer ha soltanto otto anni. Forse è la più giovane nel panorama dell'economia mondiale, certo e la più aggressiva. Il suo volume di affari nel 1982 e stato di 2.5 miliardi di dollari (quasi 3500 miliardi di lire) per il solo hardware, cioè per la - ferraglia-: videoterminali, memorie, unita di elaborazione. A questa cifra va aggiunta quella del software, cioè U fatturato della programmazione, più difficile a valutarsi, ma sempre considerevole. Le previsioni per il 1985 parlano di un volume di affali per 6.75 miliardi di dollari, quasi diecimila miliardi. L'intelligenza al silicio grazie ai personal computer non e più concentrata ne! grandi calcolatori, ma può diffondersi capillarmente alla periferia. In tutti gli uffici., ir. piccole istituzioni culturali, in aziende dalle dimensioni artigianali. Alla fine dell'anno scorso in tutto il mondo erano in funzione quasi due milioni di personal computer. Probabilmente nel 1985 saranno più di undici milioni. Hanno una capacità di elaborazione già oggi paragonabile a quella dei grandi calcolatori degli Anni Sessanta, ma occupano spazi migliaia di volte inferiori e costano meno in proporzione. Qualcuno si è divertito t. calcolare che se l'industria automobilistica avesse conosciuto gli stessi progressi di quella elettronica, oggi una Bolls Royce dovrebbe costare trentamila lire e consumare un litro di benzina ogni centomila chilometri. Il mercato dei personal computer dal punto di vista dei profitti fa pensare al clima della .febbre dell'oro-. Sulla nuova frontiera dell'intelligenza al silicio, dei microprocessori e dei videoterminali si costruiscono rapidamente enormi fortune, e altrettanto rapidamente si rischia di perderle se non si riesce a tenere il ritmo dell'onda tecnologica in contino3 progresso. Tra qualche settimana arriverà sul mercato -Lisa., un personal computer rivoluzionario, prodotto da un'azienda americana, la Apple Apple significa mela, e questo nome è stato scelto perché rappresenta bene la semplicità, obiettivo principale dei personal computer che portano il marchio Apple. Bene, la storia della Apple è esemplare, rende perfettamente l'idea della dinamicità della .nuova frontiera» del personal com puter. Tutto incomincia sei anni fa quando due giovanotti californiani laureati in ingegneria e con l'hobby dell'informatica decidono di costruirsi, per gioco, un piccolo calcolatore. Si chiamano Steven P. Jobs (21 anni) e Stephen G. Wozniak (26 anni). Impiegano sei mesi nel progetto del computer e hi 40 ore di lavoro realizzano il prototipo. Si sparge la voce, e inaspettatamente raccolgono una cinquantina di ordinazioni del loro personal- fatto in casa-. Non avevano capitale per acquistare la materia prima, e allora decidono di vendere una vecchia Volkswagen per autofinanziarsi. Ne ricavano 1350 dollari. Jobs di suo mette un'autorimessa, e 11 allestiscono un Improvvisato laboratorio. E' una vicenda da capitalismo degli anni romantici. L'iniziativa ha successo, arriva un manager con quattrini, l'azienda si ingrandisce, a tre anni dalla nascita si trasforma in una società per azioni. Oggi dà lavoro a 3700 persone, ha stabilimenti negli Stati Uniti, in Irlanda e 'a Singapore. Il suo fatturalo l'anno scorso ha superalo i 580 milioni di dollari (oltre 80 miliardi). Quando, durante quest'anno, la Apple entrerà nella classifica delle prime cinquecento aziende della rivista Fortune, sarà la più giovane ad aver conquistato questo traguardo. La competlzone però è durissima. Contemporaneamente a -Lisa» arriva sul cercato il nuovo personal computer di un colosso multinazio¬ nale, la Ibm. Anche questo, come «Lisa», offre una soluzione per semplificare il dialogo con l'utente. Finora erano i calcolatori a imporre il loro linguaggio all'uomo, ora si cerca di fare 11 contrario. La soluzione Ibm consiste in un corso autodidattico: 11 compu¬ ter insegna all'utente le proprie regole per mezzo di un apposito programma di cui è dotato all'alto della vendita. • Lisa» fa di più: ha dentro di sé una serie di sei programmi vasti e flessibili che rispecchiano tutte le principali attività necessarie nella gestione di un'azienda o di un ufficio e l'utente .parla- con la macchina usando il proprio linguaggio. Lo schermo di «Lisa», per esempio, visualizza il cestello porta-documenti, la calcolatrice, lo schedario, l'archivio e persino il cestino dei rifiuti. Con un telecomando chiamato «topolino» l'utente sposta questi oggetti sul video come se si trovassero sulla sua scrivania, e può mettere un documento Ih archivio (la «memoria» de! computer) o cancellarlo buttandolo nel cestino. Pare che in venti minuti sia possibile imparare tutte le funzioni: grafica per statistica e marketing, scrittura con diversi tipi di caratteri, spaziatura e impaginazione, disegno elettronico, analisi e calcolo su foglio elettronico, gestione progetti, archiviazione personale e comunicazioni. Il sistema di comurilflazione tra elaboratore e utente basato sul simboli che compaiono sullo schermo rende semplicissimo l'uso di «Lisa» e lo fa assomigliare alle decine di giochi elettronici (come quelli della Atarl) che stanno invadendo il mercato. Cosi 11 lavoro d'ufficio finisce col trasformarsi In un divertimento. Niente male, anche per la produttività.

Persone citate: Fortune, Jobs, Steven P. Jobs, Wozniak

Luoghi citati: Irlanda, Singapore, Stati Uniti