Polemica su Begin
Polemica suBegin Scrive Levi, risponde Forattini Polemica suBegin Caro Direttore, consentimi di esprimere 11 mio profondo disagio per la pubblicazione, su La Stampa del 10 febbraio, di una vignetta di Forattini su Begln che, a mio parere, acquista, certo involontariamente, ma in modo inequivocabile, toni antisemiti. Capisco che 11 commento politico, quando si esprime attraverso un disegno e una battuta, è sempre forzatamente sintetico e senza mezze tinte, tanto da rischiare d'essere approssimativo e brutale. In questo caso, tuttavia, rappresentando Begln come solitario protagonista dell'orrendo massacro di Sabra e Chatila. si deforma la realtà del fatti in modo inaccettabile. Il massacro fu opera esclusiva e deliberata di falangisti libanesi cristiani, che vivono tuttora rispettati e felici nel loro Paese, senza che vi sia stata alcuna Inchiesta per accertare e punire le loro colpe per questo massacro di Palestinesi (altri ne erano stati commessi in passato di segno opposto In quel disgraziato Paese, e rimasero anch'essi impuniti). Se qualcuno doveva scendere dai monti del Libano insanguinati, tra lapidi con la mezzaluna e bare, non era Begin, rappresentato con tanto di papalina, naso ebraico e stella di David, ma qualcuno che portasse come simbolo la croce. Sarebbe stata una tale rappresentazione della realtà ingiusta e brutale? Certamente si. Qualcuno si sarebbe indignato e avrebbe protestato, a ragione, per l'uso improprio di un grande simbolo religioso? Sicuramente. Ma anche la rappresentazione che Forattini ha dato della realtà è egualmente Ingiusta ed offensiva, per gli Ebrei e per Israele. Il rapporto della Commissione d'Inchiesta ha stabilito le responsabilità israeliane, ma anche i limiti di tali responsabilità. Non ci fu nel modo più assoluto, nemmeno da parte di Sharon o dei comandanti militari, deliberata complicità in quel massacro: bisogna pure stabilire una differenza tra i massacratori e «vendicatori- e coloro che non seppero prevenire la loro opera. La colpa del Governo Begin è stata estremamente grave, e questo giornale l'ha duramente denunciata; l'ho fatto io per primo. Ma il modo in cui Forattini raffigura questa tragedia dà un'immagine violentemente deformata e parziale delle responsabilità, e le estende, per il giuoco allusivo di simboli da tutti riconoscibili, dal diretti responsabili ad Israele e agli Ebrei. A mio parere, non c'è dubbio che vignette come questa finiscono, anche se del tutto involontariamente, per dare fiato a quello che resta di un antico antisemitismo anche in Italia: e purtroppo ne resta. Per questo motivo, non posso non esprimere pubblicamente il mio dissenso: lo accetti, se vuole, Forattini, come avvertimento accorato da parte di qualcuno che lo stima grandemente, ma, per essere più vecchio, ed ebreo, ha anche una più vivida memoria storica di tante tragedie. Grazie per la pubblicazione. Arrigo Levi - Non ho voluto rappresentare Begin come -solitario protagonista- dei massacri di Sabra e Chatyla (sarebbe troppo comodo per il resto del governo di Israele), ma come un leader autore di spericolate acrobazie per salvare la propria faccia, invisa persino a moltissimi israeliani. A mio avviso, fare satira su Israele non ha niente a che vedere con l'antisemitismo storico, né con antiche tragedie. Io vivo e opero nel presente, e con me tanti altri. A cominciare dagli israeliani e dai palestinesi che lo scontano sulla propria pelle. Giorgio Forattini
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