Cabassi per la Rinascente Anni 80 punta sui factoring e i ristoranti di Marco Borsa

Cabassi per la Rinascente Anni 80 punta sui factoring e / ristoranti Attivo il bilancio '82; il fatturato del gruppo salito a 1570 miliardi Cabassi per la Rinascente Anni 80 punta sui factoring e / ristoranti All'assemblea straordinaria non ha trovato conferma l'ingresso nella società di Angelo Terrazzi MILANO — La Rinascente, ai vertici delle società di grande distribuzione italiane, ha chiuso il 1982 con risultati «non Inferiori a quelli dell'anno scorso», quando ha guadagnato 25,9 miliardi distribuendo un dividendo di 12 lire su un capitale tuttavia che nel frattempo è aumentato a 765 milioni di titoli ordinari e a 180 milioni di titoli privilegiati attraverso una distribuzione gratuita di azioni. L'indicazione è emersa dall'assemblea straordinria di ieri della società, convocata per modificare profondamente l'oggetto sociale, adeguandolo al nuovi traguardi e ai nuovi orizzonti delle attività nella grande distribuzione che comprenderanno l'apertura di una catena di ristoranti -Fast food- (cibi pronti! o lo sviluppo dell'attività finanziaria collegata al factoring, -La Rinascente, ha detto l'amministratore delegato Nicolò Nefri agli azionisti «ha adottato una serie di misure per incidere sulla gestione e razionalizzare l'attività: la rotazione delle merci è migliorata in tutte le divisioni e ciò ha consentito un'espansione delle disponibilità per investimenti». Con un fatturato che l'anno scorso lia superato i 1570 miliardi la società si è attrezzata per «compiere tutte le operazioni commerciali, industriali e finanziarie, mobiliari e immobiliari ritenute dal consi¬ glio necessarie e utili. Nonostante la salute finanziaria e gestionale dell'azienda tuttavia il titolo in Borsa nelle ultime settimane sembra avere difficoltà a partecipare al generale movimento al rialzo delle quotazioni. Il fenomeno viene attribuito dagli ambienti finanziari alla .fragilità» dell'assetto proprietario della Rinascente controllata dal gruppo Cabassi per oltre il 40 per cento di titoli dati in larga parte a riporto presso le banche. Negli ultimi giorni si era sparsa la voce, non controllata e che non trova per ora alcuna conferma, di un in¬ gresso nella compagine societaria di Angelo Terruzzi acquirente di ben 110 milioni di titoli. A II 'assem blea l'am ministratore delegato Nefri ad una domanda sulla situazione della proprietà ha risposto fornendo il seguente elenco dei 10 maggiori azionisti al 31 dicembre scorso: De Angeli Frua (105 milioni di azioni ordinarie, gruppo Cabassi); Bruxelles Lambert (30.9 milioni); Banco di Roma (30,9 milioni); Comit (28,6 milioni); Gafin (finanziarla di Gambont 25.4 milioni); Banco di Santo Spirito (21,4 milioni); la stessa Rina¬ scente (20 milioni); la Fiduciaria Milanese (18,7 milioni); Credito Commerciale (17,4 milioni); Intercontinentale Assicurazioni (gruppo Cabasst, 16 milioni). Nel marzo 1982 la De Angeli, gruppo Cabassi, risultava intestataria del 37,9 per cento del capitale che oggi equivarrebbe ad oltre 300 milioni di titoli. Gli altri 200 milioni rispetto ai 105 oggi intestati sarebbero quelli dati a riporlo alle banche. Non risulta invece dall'elenco la partecipazione né diretta né indiretta di Angelo Terruzzi per altri 100 milioni di titoli. Marco Borsa

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