Amarezza tra i tecnici di Ispra per il no al progetto Super Sara di Clemente Granata
Amarezza tra i tecnici di Ispra per il no al progetto Super Sara Lo studio sulla sicurezza nucleare ritenuto troppo costoso Amarezza tra i tecnici di Ispra per il no al progetto Super Sara Il consiglio dei ministri della Cee, sentiti 3 esperti, boccerà il programma di lavori sul comportamento dei combustibili in caso di incidenti - «Erano stanziamenti modesti» DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE ISPRA — -Amarezza? Si. molta. Il progetto "Super Sar ra" lo stavamo curando da qualche anno, ci avrebbe tenuti impegnati fino al 1990 e avrebbe fornito importanti risultati nel campo della sicurezza nucleare. Ora non ci sono più speranze. Il 10 marzo prossimo il Consiglio dei ministri della Cee lo boccerà in modo definitivo. Ma se la delusione è grande e il provvedimento grave, devo aggiungere che Ispra non morrà, continuerà le ricerche in settori rilevantissimi, costituirà sempre uno dei centri all'avanguardia del continente europeo.. Cosi parla George Bishop. direttore del Centro comune di ricerca di Ispra. Ci riceve nel suo studio che si affaccia all'ampio parco innevato del centro. Sullo sfondo le palazzine dove anche ieri, nonostante le cattive notizie da Bruxelles, le attività degli esperti sono continuate con immutata lena. Bishop con un gruppo di ricercatori, tecnici e sindacalisti e appena giunto da Bruxelles dove ieri il Consiglio dei ministri della Cee ha deciso di rinviare al 10 marzo ogni decisione sul destino di .Super Sara-. Ma posto che i tre saggi cui era stato chiesto un parere, Teillac, francese, Holm, danese, Birkofer, tedesco, pur riconoscendo «interessante- il progetto -Sara» hanno sollevato obbiezioni sui costi e affermato che informazioni dello stesso tipo possono essere acquisite in modo più economico sfruttando le ricerche già in corso negli Stati Uniti e in Canada, posto che i governi inglese e tedesco non sembrano disposti a mutare 11 loro at teggiamento negativo nel confronti di ..Super Sara» si può essere quasi certi, come lo stesso Bishop ammette amaramente, che tra un mese il progetto di ricerche sulla sicurezza nucleare di Ispra sa. rà accantonato in modo definitivo. Vita già in passato tormentata quella di «Super Sara.. Il programma di esperimenti designato con un tale nome aveva lo scopo di studiare 11 comportamento del combustibile nucleare In caso di in. cidente con perdita di refrige-rante. Le ricerche, condotte all'interno del reattore Esser, avevano assunto un ruolo di fondamentale importanza soprattutto dopo il noto incidente di Three Miles Island (marzo 1979). Si trattava di dare un contributo determi¬ nante alla ricerca delle condizioni di massima sicurezza delle centrali nucleari chiamate ad assicurare idonee fonti di energia nella previsione di una crisi dei rifornimenti petroliferi. L'atteggiamento ostile della Francia mise ih dubbio già nel 1980 la nascita stessa del progetto. Ora le obbiezioni sollevate a Bruxelles finiranno con impedirne la prosecuzione. Domandiamo a Bishop: I tre saggi consigliano di utilizzare le ricerche americane. Non c'è il rischio di vedere accresciu- ta la dipendenza tecnologica dell'Europa? • Il rischio c'è — risponde il direttore di Ispra — gestire gli impianti, fare in modo diretto gli esperimenti accresce e potenzia le nostre conoscenze, il nostro "knoiv how"». .Epoi — dice ancora Bishop — sarebbe necessario fare anche delle risente sulle obbiezioni di ordine economico. In fondo per il progetto era stato prei-isto lo stanziamento di 300 milioni di "Ecu", le unità di conto, poco più di trecento miliardi di lire, una somma tutto sommato modesta, grosso modo diciamo cosi il costo di una assicurazione che rende più fiducioso l'uso delle centrali nucleari. Tengo a precisare però che le centrali europee già si possono qualificare sicure. Gli esperimenti, tipo "Sara", servono a migliorare le conoscenze su situazioni assolutamente impreriste, a individuare gli effettivi margini di sicurezza.. Domandiamo ancora a Bishop se il no ormai scontato a «Super Sara» pregiudica i posti di lavoro ad Ispra dove sono occupati attualmente 1679 dipendenti. Il direttore del Centro lo esclude e precisa che la metà dei lavoratori addetti attualmente a «Super Sara- saranno impiegati in altri progetti di sicurezza ed un'altra metà sarà addetta ad attività in settori parzialmente nucleari, tipo la gestione e il controllo dei materiali fissili. Ma la bocciatura di .Super Sara» non pregiudica il futuro stesso di Ispra, posto il prestigio che era collegato a quel tipo di ricerche? Bishop sorride e scuote il capo. «No, nessuna perdita di prestigio — assicura — Stiamo latrando a progetti alternativi, svilupperemo ed intensificheremo inoltre le altre ricerche già in programma da tempo dal trattamento delle scorie radioattive a quello delle scorie chimiche, dallo sfruttamento dell'energia solare alla tecnologia delle fusioni all'informatica: ricerche in cut Ispra è all'avanguardia in Europa e nel mondo.. I tre saggi fanno obbiezioni d'ordine economico. Ma non ci sono anche obbiezioni di carattere politico provenienti da Germania ed Inghilterra? Bishop. professore nato in Inghilterra, risponde con un mezzo sorriso: «Ci sono Paesi che preferiscono accordi bilaterali a quelli comunitari. E ciò fa si che gli esperti di quei Paesi si trovino, come dire, molto spesso in imbarazzo Clemente Granata
Persone citate: Bishop, George Bishop, Holm, Three Miles Island
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