Quando il presidente è un tifoso in Vespa

Quando il presidente è un tifoso in Vespa Marino Brancaccio, imbattuto «padrone» del Napoli Quando il presidente è un tifoso in Vespa DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE NAPOLI — Marino Brancaccio, presidente della speranza, ha perso 5 chili in 23 giorni. Stare alla guida del Napoli è un'esperienza esaltante ma anche faticosa. «La mia vita è cambiata. Era già piena di impegni, ora è diventata frenetica. Ho persino dovuto cambiare 11 numero di telefono, ricevevo centinaia di chiamate al giorno: tutti complimenti, per fortuna ». Ingegnere edile con l'hobby dell'astronomia, 53 anni. Marino Brancaccio è l'unico presidente imbattuto. Dal 17 gennaio, quando ha preso il posto e le azioni di Corrado Ferlaino, il Napoli non ha mai perso. In tre partite ha ottenuto cinque punti, l'entusiasmo è tornato sugli spalti del San Paolo. «Una media scudetto, ma questo vorrei che lei lo scrivesse come una battuta. In realtà sono stato solo fortunato, il merito è della squadra che ha trovato 11 coraggio di affrontare, e forse vincere, la grande paura. Siamo ancora in parete, come i rocciatori, ma almeno stiamo salendo, lentamente ma stiamo salendo». Parliamo negli uffici della sua impresa di costruzioni, al numero 124 di via Riviera di Chiaia. Sono le dieci del mattino e pare di essere in un alveare. Durante l'ora e mezzo di colloquio. Marino Brancaccio riceve 18 telefonate, saluta e presenta 12 persone, offre il caffè, abbraccia la moglie, convoca le segretarie, detta gli appunti. Tutto parlando del Napoli. «Ero indeciso se accettare o meno la presidenza. L'ho fatto soltanto per Napoli, per 11 Napoli e per 1 tifosi del Napoli: e non è retorica. Per essere un buon presidente bisogna dedicare molto tempo alla squadra». Il contrario di Ferlaino, che pareva quasi temere il contatto con il suo Napoli. Marino Brancaccio gode fama di galantuomo. E' stimato dai tifosi e rispettato dai potenti, l'unica perples- sita, dice la gente, riguarda le azioni, che sono sempre di Ferlaino e ritorneranno a Ferlaino nel giugno del 19S5 se l'attuale presidente deciderà di non acquistarle. Qualcuno, insomma, teme che Brancaccio sia solo una specie di prestanome. «Io non so ancora se rimarrò. Dipende da tante cose. Però intendo comportarmi come se restassi al Napoli per tutta la vita. Voglio una società di professionisti a tutti i livelli, in cui ognuno abbia piena autonomia nelle rispettive sfere di competenza». Su queste sfere di competenza insiste molto, in modo casuale ma fermo. E' già una risposta al problema Juliano, che il pubblico di Napoli continua a invocare come il salvatore dei patrii destini. Juliano, ai tempi di Ferlaino. era accusato di interferenze nelle sfere altrui, specie tn quelle del presidente. «Juliano è stato un grande giocatore e un grandissimo capitano. Nessuno gli perdonava niente, ha saputo vincere da solo le sue battaglie. Ma ha un carattere difficile. E' popolare tra i tifosi? Non temo, se occorre, di prendere decisioni impopolari. Con l'assenso del Consiglio, naturalmente». Marino Brancaccio, in gioventù, fu un discreto difensore. Vesti la maglia della Folgore, una volta in amichevole non fece toccar palla a Vinicio, l'eroe di Napoli. «La sera ebbi un lieve malore. Chissà, forse l'emozione. E cosi diedi l'addio al calcio, meglio, tradii il calcio per la moto». In sella alla moto Brancaccio amava seguire le scalate di Coppi in Campania, e ancora oggi, in città, usa una vecchia Vespa per dribblare il traffico. La famiglia viaggia in autobus, una famiglia di sportivi. La moglie Renata, prima tifosa del Napoli, è stata ottima giocatrice di basket, la figlia maggiore Vittoria è campionessa di pentathlon ed ex primatista campana di velocità, un'altra figlia, Federica, pratica con successo l'atletica. «Quando il Napoli vince, a casa mia è la fine del mondo. L'eventualità di una retrocessione non mi ha mal sfiorato, sarebbe un dramma per tutti. Però, dovesse accadere, siamo pronti ad accettarla con decoro. La situazione economica è sempre la stessa, buona sotto il profilo patrimoniale, carente sotto quello della liquidità. Tuttavia dobbiamo pensare ai nostri stupendi tifosi. Il Napoli si rafforzerà, è una promessa che faccio fin d'ora. Nessuno, meglio di Brancaccio, conosce l'amore profondo del pubblico di Napoli verso il Napoli. Il presidente, infatti, porta ancora in tasca la tessera numero 51 del Club Napoli di Sant'Agata dei Due Golfi, dove i-illeggiava in estate. E' stato convocato dal suo presidente per contestare Ferlaino, ogni domenica riceve la lettera di invito per seguire la partita dalla curva, fra striscioni, bandiere e tamburi. «E perché no? Mia moglie preferisce 1 posti scoperti sopra la tribuna, dice che si vede meglio. Di sicuro si sente meglio, stando fra la gente: anche questo è un modo di lavorare per U bene e la grandezza del Napoli.. Carlo Coscia Marino Brancaccio ha riportato l'entusiasmo a Napoli