Washington ora spera che Israele cambi strategia «Tel Aviv ha l'obbligo morale di ritirare le truppe»

Washington ora spera che Israele cambi strategia «Tel Aviv ha Fobbligo morale di ritirare le truppe» Reagan non si pronuncia sulla sentenza, ma accusa Begin di essere un ostacolo alla pace Washington ora spera che Israele cambi strategia «Tel Aviv ha Fobbligo morale di ritirare le truppe» DALLA REDAZIONE DI NEW YORK NEW YORK — Il Dipartimento di Stato ha rifiutato di fare commenti circa il rapporto sul massacro di Beirut, affermando che gli Stati Uniti non possono interferire nella politica interna di Israele. Ma al di là delle ipotesi sul futuro di Sharon o su quello del governo Begin, l'opinione de. gli americani è che il rapporto segnerà una svolta positiva in Medio Oriente. Washington spera che Israele cambi strategia e si faccia più accomodante sui due principali problemi sul tappeto: il ritiro delle sue truppe dal Libano e la ripresa dei negoziati di Camp David per l'autonomia palestinese in Cisgiordania e a Gaza. Il rappresentante della Lega Araba nella capitale. Maksoud, ha espresso l'augurio che «la polìtica che consenti un certo tipo di condotta a Sharon- venga cambiata in Israele, e che gli Stati Uniti «rivedano il piano di pace elaborato dopo aver preso le di¬ stame dagli obiettivi e dalle strategie israeliani-. Ma il Dipartimento di Stato ha lasciato intendere di essere d'accordo solo sul primo punto. Cercherà invece dì cogliere l'oc- castone per convincere il governo Begin — o qualsiasi altro governo fosse al potere a Tel Aviv — ad attuare il piano di pace Questa linea era stata anticipata l'altro ieri, prima della pubblicazione del rapporto sul massacro di Beirut, ma quando si aveva ormai sentore del suo contenuto, dallo stesso presidente Reagan, in un incontro coi giornalisti televisivi alla Casa Bianca. Il presidente aveva in pratica accusato Israele di essere diventato il principale ostacolo alla pace in Medio Oriente. Sostenendo che il governo Begin ha «l'obbligo morale» di ritirare le sue truppe dal Libano, Reagan aveva aggiunto clic non facendolo «si metteva nella posizione di un regime di occupazioneli presidente ha detto di es¬ sere disposto a prolungare e allargare la presenza dei marines in Libano. Pur tacendolo, ha fatto capire che di fatto il territorio libanese rimarrà spartito per anni tra siriani e Israeliani. Ha aggiunto che Habib lia preparato una nuova bozza di accordo. L'urgenza con cui gli americani promuovono il piano di pace mediorientale scaturisce anche dal riarmo accelerato della Siria. Ieri la Washington Post ha scritto che i tecnici e i militari sovietici stanno pre parando una terza batteria di nuovi missili Barn 5 ai confini con il Libano, a Homs, dopo le prime due di Dumaycr. presso Damasco. rSam 5 sono in grado di raggiungere lo spazio aereo israeliano e gli americani hanno paura che 11 governo Begin ne ordini un bombardamento preventivo

Persone citate: Begin, Reagan