Ottocentomila sono tornati in Ghana Dal sogno nigeriano all'antica fame

Ottocentomila sono tornati In Ghana Dal sogno nigeriano all'antica fame L'ondata dei profughi rischia di travolgere un Paese disastrato Ottocentomila sono tornati In Ghana Dal sogno nigeriano all'antica fame Ora il ritmo degli arrivi non è più angoscioso - Ma il rimpatrio ha dato il colpo di grazia ai mezzi di trasporto, già in condizioni pietose - Si rischia così di non poter distribuire gli aiuti che giungono, sia pure in misura insufficiente - «Eravamo fuggiti dalla realtà di qui: coltivare per mangiare» dice un rifugiato NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE ACCRA — .Ce Ilio fatta, mi sono detto questa mattina-. Paria il comandante Obimpeh, incaricato del rimpatrio dei lavoratori del Ghana espulsi dalla Nigeria. Da quando e incominciato l'esodu. Obimpeh è riuscito ad assicurare l'ingresso nel Paese e lo smistamento verso i villaggi d'origine di oltre 500 mila persone (800 mila, si dice). 11 posto di frontiera con il Togo. Miao, è tornato alla normalità: il Trade Faire Site di Accra, principale luogo di raccolta degli espulsi, è ormai quasi deserto. Le sei-ottomila persone che ancora arrivano ogni giorno vengono immediatamente inoltrate verso Nord con camion e autobus. In Nigeria la campagna di stampa contro gli stranieri continua. Si attendono quindi ancora almeno 150 mila profughi. Due navi sono attese per lunedi mattina, ma il ritmo degli arrivi non è più angoscioso. Tutti concordano nel dire che il Ghana è riuscito a fare l'impossibile. La Danimarca ha spedito via aerea 24 tonnellate di medicinali. Sono arrivati anche due apparecchi da trasporto Transal della Croce Rossa, e altri libici. Questi aiuti dovrebbero consentire di garantire la copertura sanitaria per 600 mila persone e per un mese. Secondo il responsabile ad Accra dell'Unicef. l'organizzazione delle Nazioni Unite per l'infanzia (che ha già consegnato aiuti per 200 milioni di lire) tutto questo però non basta: ..L'emergenza — dice Roger Caillaux — rischia di durare tre mesi. I Paesi donatori si muovono lentamente. La Cee non ha ancora approvato il credito di 5 milioni di dollari die ha promesso, e che comunque verrà suddiviso fra Ghana, Togo e Benin. Il problema non è soltanto nutrire e curare questi profughi. Per reinserirli nella otto del Paese occorrerebbe raddoppiare il bilancio degli aiuti. E questo non riusciremo a ottenerlo-. Caillaux si occupava dei rifugiati del Laos prima di venire qui ad Accra. Gli aiuti vanno poi inoltrati. Il parco automobilistico ghaniano, già in pessime condizioni, è stato sottoposto a uno sforzo enorme per riportare i profughi a casa, sforzo che gli ha dato letteralmente il colpo di grazia. Trenta delle 60 vittime di questo drammatico esodo sono morte per incidenti stradali nel Ghana. I pneumatici usurati esplodono; il gancio d'un camion si è spezzato, il rimorchio è pred¬ pitato In un campo sulla strada Af lao-Lome, 13 persone sono morte sul colpo. Il Ghana è noto per le condizioni pietose delle strade, che distruggono i camion sovraccarichi. Il Paese ha un bisogno disperato di pneumatici e di pezzi di ricambio. Un convoglio di generi di prima necessità destinati a Klntampo è stato bloccato da un incidente nel centro del Paese. E si è saputo che in quella città 11 bambini sono morti di varicella. I piani per la vaccinazione di massa sono stati realizzati In modo approssimativo negli ultimi due anni. Il Consiglio delle Chiese, un'organizzazione particolarmente efficiente nel Ghana, che già provvede a centomila profughi, non nasconde 11 suo allarme. Secondo 11 coordinatore di questo programma Airoba, per ora la situazione alimentare è tollerabile: «Ma \ l'ultimo raccolto di mais nella \regione dell'Ashanti è molto scarso, e proprio questa regione ha dovuto assorbire il 35 per cento dei nuovi arrivati. I profughi possono portare malattie nuovr per gli abitanti, che proprio per questo possono diffondersi molto rapidainente. Come inoltreremo i soccorsi in caso d'epidemia? E gli aiuti alimcntari?Si calcola che il deficit cerealicolo del Paese sia di 300 mila tonnellate. La Fao sta elaborando un piano per lo sviluppo della coltura del mais, ma gli esperti locali dubitano che sarà un "ritorno alla terra" dei rifugiati. Uno dei profughi scendendo dalla nave ha detto: «Chi è andato a vivere in Nigeria l'ha fatto per sfuggire alla realtà del Ghana: coltivare per mangiare. Abbiamo preso abitudini incompatibili con quelle del Ghana d'oggi. Ovviamente gli insegnanti, i medici, gli ingegneri sono pututi restare in Nigeria. Qui tornano 500 mila commercianti"». E i commercianti di Accra temono gli «Agege boys- (Agege è il quartiere ghaniano di Lagos): «Sono l'eri delinquenti — dicono — stando a contatto con la violenza di Lagos lianno imparato a non avere scrupoli. Thierry Secretan Copyright <<Ia* Monde» e |h r l'Italia «Iji Stampai) Marsiglia. Nel porto della città francese è ormeggiata la nave Flora. E' stata noleggiata dalla Croce Rossa di Germania Federale, Austria, Svezia, Svizzera, Norvegia e Francia per portare mille tonnellate di medicinali e generi di conforto agli abitanti del Ghana scacciati dalla Nigeria

Persone citate: Caillaux, Roger Caillaux, Thierry Secretan