In molte città medici precettati ma il braccio di ferro continua

In molte città mediti precettati ma il braccio di ferro continua Giovedì saranno decisi nuovi scioperi nazionali degli ospedalieri In molte città mediti precettati ma il braccio di ferro continua ROMA — La protesta dei medici ospedalieri, che non hanno accettato l'ipotesi di accordo sottoscritta da Cgil. Clsl e Ull e parte pubblica, si sta estendendo in tutta Italia. A Palermo 1 sanitari della provincia hanno deciso «uno sciopero generale totale a tempo indeterminato con rifiuto di assicurare disponibilità, lavoro straordinario e attività ambulatoriale e didattica», allineandosi cosi alle iniziative già prese in altre città. E' probabile che a Palermo parta ora la precettazione, come è già avvenuto ad esempio a Torino, Novara, Asti, Cu neo, Vercelli. Anche a Campobasso ieri sono stati precettati settanta medici che avevano proclamato uno sciopero totale senza assicurare neppure 11 pronto soccorso e 1 servizi d'urgenza. Nella sola provincia di Torino 1 medici precettati sono stati duemila. A Milano, invece, una nota della Prefettura afferma che la protesta non sta creando problemi per quanto riguarda 1 casi urgenti. Le organizzazioni del medici ospedalieri (Anaao, Anpo e Cimo) — che hanno dichiarato di non voler sottoscrivere l'Intesa economica relativa al contratto unico, già raggiunta da parte pubblica e sindacati confederali — dovranno prendere nel prossimi giorni una posizione definitiva, dopo le riunioni del vari organismi statutari. Questa sera si riunisce, a Roma, la segreteria dell'Annuo (aiuti e assistenti) in preparazione del consiglio nazionale convocato per mercoledì 9 e giovedì 10 febbraio. In questa sede potrebbero essere decise eventuali azioni sindacali, che — come ha preannunclato U segretario generale, Diego Fanti — dovrebbero essere attuate con una sorta di sciopero «bianco» ossia con l'osservanza stretta dell'orarlo e la denuncia dell'istituto della «pronta disponibilità» del sanitari ospedalieri. Gli aderenti alla Cimo decideranno, da parte loro, In sede di consiglio nazionale, convocato per giovedì 10 a Roma. In ogni caso il comitato centrale della Cimo ha già re¬ spinto il protocollo d'intesa. Analoghe riunioni dovrebbe tenere l'Anpo (primari) entro venerdì 11 febbraio. I medici ospedalieri non hanno In corso, per ora, scioperi nazionali, mentre c'è un'astensione dal lavoro a oltranza della categoria a Genova, Torino, Novara e Campobasso. Cgil. Clsl e Ull solleciteranno intanto 11 governo a riprendere le trattative per definire 11 primo contratto dei 620 mila dipendenti delle Usi dopo 11 protocollo d'intesa di mercoledì scorso, non siglato dalle associazioni sindacali del medici ospedalieri. Il passo che la Federazione unitaria intende compiere presso il governo mira a sbloccare la trattativa, che dev'essere perfezionata e definita per quanto riguarda la parte normativa. «Non possla?no permettere —ha detto il segretario nazionale della Ull Sanità, Carlo Fiordaliso — die tutto rimanga bloccato e si corra II rischio di non portare a termine II contratto. E' assurdo fermarsi alla prima pagina. Anche noi non slamo soddisfatti del termini economici e la nostra base esprime delle riserve».

Persone citate: Carlo Fiordaliso, Cimo, Diego Fanti