Arbitri, la tregua non salva Casarin

Arbitri, la tregua non salva Casarin Arbitri, la tregua non salva Casarin FIRENZE — «Ho detto una bugia a fin di bene». Con questa battuta Campanati, presidente dell'Aia, ha liquidato il «caso Lattanzi» davanti ad una cinquantina di arbitri della serie C. E Lattanzi a sua volta dopo avere proferito spavaldamente una battuta: (-In 30 anni non sono riusciti a spezzarmi») ha emesso un comunicato divertente oltreché Incomprensibile dimostrando di volere stare ben incollato alla sua poltrona di vicepresidente. Ha dichiarato, si legge -di non avere riserve da fare sulla gestione delle recenti vicende che hanno interessato il mondo arbitrale», ribadendo «che è necessaria una rigorosa disciplina di comportamento». Peccato che non l'abbia applicata personalmente. Campanai! non ha avuto difficoltà a confutare il suo atteggiamento, rivelando il testo della famosa lettera di Lattanzi: -C'era scritto — ha detto il presidente degli arbitri — io dò le dimissioni se non avi>engono certi chiarimenti. Glieli ho dati, cosa si voleva di più?». Davanti agli arbitri più giovani Campanati ha ribadito clic i casi Lattanzi-Agnolin sono «aria fritta rispetto a vicende ben più prati! tipo quella di Casarin» e la base gli ha dato ragione applaudendolo per 2 minuti. Agnolin — Non è stato deferito né sospeso per la sua intervista non autorizzata -anclie se — ha detto Campanati — la sua richiesta di chiarire i rapporti con la Juventus doveva essere fatta attraverso l'organo tecnico». Casarin — Ha chiesto alla disciplinare, per motivi di lavoro (è in Africa) di usufruire di una proroga di 15 giorni per presentare le sue controdeduzioni. Il «processo., si svolgerà in marzo.

Persone citate: Agnolin, Campanati, Casarin, Lattanzi

Luoghi citati: Africa, Firenze