A caccia di case fantasma

A caccia di case fantasma Rinforzi al catasto e al Comune per la nuova imposta locale A caccia di case fantasma Molti proprietari non dichiarano i propri alloggi, e gli archivi hanno un arretrato di oltre mezzo milione di pratiche - La tassa comunale ricadrà in modo equo su tutti? Ancora in fase di aggiustamento parlamentare e di studio da parte dei comuni, la nuova imposta locale sulla casa lia rilanciato 11 problema degli «alloggi fantasma- che sfuggono tranquillamente alla rete del fisco. Abilissima Dell'occultare i propri redditi, una larga fascia di contribuenti riesce infatti a nascondere all'amministrazione finanziaria interi condomini, in ogni regione d'Italia, e potrebbe cosi evadere, con facilita, anche l'ultimo balzello. Di qui un recente impegno per potenziare gli organici degli uffici del catasto ed offrire al comune forze fresche (pro-ì bàbilmente cassintegrati) da impiegare nelle operazioni relative alla nuova imposta. Ad evitare polemiche infondate, va detto subito che i leggendari ritardi nell'aggiornamento del catasto (a Torino come nel resto del Paese) non limino colpe specifiche nel favorire gli evasori del mattone. Il lavoro del nuovo catasto edilizio urbano che censisce e registra i fabbricati si basa, infatti, sulle dichiarazioni dei cittadini, limitandosi a prendere nota delle denunce di nuove costruzioni, ristrutturazioni e volture per verificarne la tipologia e iscriverle nelle varie categorie. Ci sono, e vero, controlli quinquennali delle mappe; ma senza un reale appoggio da parte del comuni — ammettono gli stessi funzionari dell'ufficio — molti fabbricati «fantasma* riescono comunque a farla franca. Questo non significa che i ritardi nell'aggiornamento degli archivi siano privi di conseguenze. Secondo gi ultimi dati, su 1.280.360 unità immobiliari (cioè alloggi) dichiarati in citta e provincia, 295.343 devono ancora oggi essere ufficialmente messi agli atti per la successiva notifica della categoria catastale ai proprietari (69.234 nella sola Torino). Per 157 mila di questi e già stato effettuato il sopralluogo, ma resta da completare la pratica; negli altri 138 mila (di cui 10.059 in città) l'accertamento deve ancora essere eseguito. Un po' meglio vanno gli accertamenti relativi alle denunce di variazioni (cioè di modifiche e ristrutturazioni che possono comportare un passaggio di categoria): nel1 intera provincia I controlli ancora da effettuare sono 52.495 (oltre ventimila a Torino), ma gli uffici del catasto hanno la certezza che gli interventi non dichiarati o portati a termine abusivamente sono molti di più. Assai peggiore, invece, è la situazione delle volture: in tutta la provincia la valanga inevasa di pratiche per passaggi di proprietà ha raggiunto quota 397.515 (oltre 209 mila a Torino). «Fino a Qualche anno fa avevamo 75 impiegati — sottolinea 11 dirigente, ing. Ancona —; attualmente ne sono rimasti trenta. Comunque, nonostante l'arretrato, slamo in grado di fornire certificati catastali a chiunque li richieda: per il proprietario che vuole fare il suo dovere di contribuente non esistono problemi, perché ad ogni costruzione, secondo la sona, viene assegnata per similitudine una categoria catastale provvisoria. Semmai andrebbero aggiornati i canoni di valutazione, percé ì criteri sotio ancora quelli del 1939.. Al catasto, dunque, nonostante i ritardi formali delle pratiche, 11 panorama edilizio di Torino e provincia è rappresentato — bene o male— come nella realtà, e non tuttora secondo mappe napoleoniche. Nel frattempo però, molti alloggi ingranditi e rimessi a nuovo restano ufficialmente catapecchie fatiscenti; molti rustici di campagna tassati come tali si sono trasformati silenziosamente in ville; e intere zone di montagna dove non sono neppure previste le categorie di edilizia civile, o signorile, appaiono fiorite di villaggi turistici. Per recuperare tutti questi ritardi di verifiche e di aggiornamento degli archivi dovrebbero finalmente entrare in ruolo, tra poco, 43 nuovi impiegati che — come precari trimestrali o "appaltatori. — già hanno lavorato negli uffici del catasto, e fanno parte dei circa 900 organici freschi clie verranno immessi a tempi brevi nell'amministrazione finanziarla della Regione. Il problema degli «alloggi fantasma» invece, anche in vista della nuova imposta locale da varare, non appare di facile soluzione neppure con il previsto rinforzo di circa 200 cassalntegrati che dovrebbero operare per il Comune. Il meccanismo delle leggi edilizie sembra Infatti non prevedere la segnalazione delle licenze da parte degli enti locali al catasto, per un controllo Incrociato; una Incomunicabilità che funziona anche in senso inverso, permettendo due assurde alternative: la mancata denuncia al Fisco di una costruzione realizzata con regolare licenza comunale, o addirittura l'iscrizione al catasto di un'edificio in tutto o in parte abusivo. Roberto Reale

Luoghi citati: Ancona, Italia, Torino