Al Fondo monetario scontro sulle quote

Al Fondo monetario scontro sulle quote Giovedì si riunisce il Comitato Al Fondo monetario scontro sulle quote NEW YORK — Il Comitato interinale del Fondo monetario internazionale si riunirà il 10 e 11 febbraio per prendere decisioni cruciali per la gestione della crisi finanziarla internazionale. Tra i temi più importanti sul tappeto sono anzitutto l'approvazione di un aumento delle risorse finanziarie del Fondo. Alcuni Paesi, fra i quali l'Italia, richiedono un aumento del 100 per cento per rafforzare adeguatamente l'istituto in un momento di grande difficoltà per le partite correnti delle bilance dei pagamenti di molti Paesi, ma difficilmente si avrà un aumento superiore al 50 per cento. L'Italia, la Francia, il Giappone e 1 Paesi In via di sviluppo richiedono il raddoppio dei 60 miliardi di dollari attualmente in dotazione al Fondo. Paesi come Stati Uniti. Gran Bretagna e Germania si oppongono, giudicando un aumento del 50 per cento più che sufficiente. La discussione avverrà all'interno del Gab, il gruppo dei 10 Paesi industriali che si riunirà la sera prima del Comitato interinale al quale, giovedì e venerdì prossimi, parteciperà anche il gruppo di 24 Paesi in via di sviluppo. Il Gab (General Agreements to Borrow) dispone di un fondo speciale di emergenza aumentato recentemente da 6 a 19 miliardi di dollari, il cui accesso è stato esteso anche agli altri Paesi. 11 Gab dispone del controllo delle quote di maggioranza dei contributi al Fondo monetario intemazionale ed è quasi certo che si finirà per trovare un accordo sul 50 per cento che sarà poi sottoscritto anche dal Comitato interinale. Una volta stabilita la percentuale di aumento delle risorse finanziarie del Fondo monetario internazionale, si dovrà decidere come suddividere fra i vari Paesi le quote di partecipazione. L'argomento sarà oggetto di un dibattito serrato perché cia¬ scun Paese può prendere in prestito dal Fondo monetario in proporzione alle quote contributive. Le quote attuali non riflettono la realtà economica di oggi perché stabilite molti anni fa. Imporre una riduzione ai Paesi in via di sviluppo significa limitare la possibilità di accesso al Fondo, e gli Stati Uniti, ad esemplo, non sono disposti a limitare di molto la loro quota perché ciò comporterebbe una riduzione di potere. Per facilitare i negoziati si è messo a punto un metodo selettivo e un sistema correttivo equlproporzlonale da affiancare al calcolo delle quote teoriche.

Persone citate: Borrow

Luoghi citati: Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Italia, New York, Stati Uniti