Con l'aiuto dei pentiti decimate le Br milanesi di Marzio Fabbri

Con l'aiuto dei pentiti decimate le Br milanesi In un mese i carabinieri hanno arrestato 20 persone Con l'aiuto dei pentiti decimate le Br milanesi L'operazione è partita dal covo di Cinisello, scoperto dopo una confessione - Gli inquirenti: ancora in liberta elementi pericolosi MILANO — Una vernina di persone arrestate, 15 ancora in carcere, tra cui l'autore materiale dell'assassinio del dirigente della Falck Manfredo Mazzanti. l'intero fronte di massa delle Br milanesi e la brigata di fabbrica sgominati: questo il bilancio di una operazione antiterrorismo condotta nell'arco di un mese dai carabinieri. L'inchiesta nasce dalla scoperta, a Cinisello Balsamo, di un appartamento-covo la cui esistenza è stata rivelata dal brigatista Antonio Marocco, arrestato a Torino. In quella casa viene bloccato, tra gli altri, il latitante Daniele Bollato. Anche in questo caso qualcuno comincia a parlare e la magistratura riesce a ricostruire una mappa delle Br milanesi. Attraverso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e successive confessioni vengono arrestati: Daniela Figini. nome di battaglia ..Angela., della brigata Carceri; è seguendo lei che, casualmente, i carabinieri prendono Sergio Segio. Giovanni Casucci, -Gino» della brigata Alfa Romeo; dopo le proteste di alcuni suoi colleghi di lavoro cassintegrati è stato fatto sapere che Casucci partecipò a 8 riunioni della brigata in due delle quali, a Carenno (Bergamo), avvenne il passaggio di consegne tra Roberto Trombini e il nuovo capo della brigata; ad indicare Casucci é stato un pentito che si è autoaccusato dell'omicidio Mazzanti: ha precisato di avere visto bene Casucci e di averne riconosciuto la voce quando l'operaio telefonò ad una emittente radio libera. E ancora: Sergio Fagettl, «Cesare», e Pasquale Ferro, «Andrea», della brigata Fab¬ briche: Fausto Salvadori, Osvaldo», operaio alla Breda; Lidia Piovani «Laura», della brigata Carceri, l'ultima del gruppo comasco entrato nelle Br alla fine dell 81 Insieme alla Figini; Teresa Salii ..Anita», della brigata territoriale Lambrate; Silvia Galli ..Lia», dipendente dell'ospedale Policlinico, sorella di Michele, arrestato un anno Sa e pentito, anche lei dissociatasi a quell'epoca; Antonio Curato -Lello», operaio alla Breda, uscito un anno fa e da allora limitatosi a fare attività sindacale; Antonio Ricci «Santino», operaio all'Italtrafo; Enrico Ioppolo «Pedro»; Benedetta Sirchia «Anita», impiegala alla Snam; Nadia Dalla Longa «Claudia», insegnante; infine due del quali non si conoscono i nomi di battaglia: Eugenia Aliprandinl, accusata di avere ospitato latitanti, e Francesco Salemi. operaio all'aeroporto di Linate. Un pentito ha anche rivela to come andò l'omicidio delring. Mazzanti. La colonna Walter Alasia». in quell'epoca (novembre '81) In disaccordo con il centro, decise di uccidere nello stesso giorno Mazzanti e Renato Briano, dirigente della Breda, i cui nomi erano stati letti su un articolo di un settimanale. Il prof. Enrico Fenzi li sconsigliò, cercando di convincerli ad assassinare un delegato sindacale iscritto al pei, ma la colonna non gli diede ascolto. L'11 novembre fu ucciso Briano sulla metropolitana, ma un'auto del secondo commando non parti e l'altro attentato fu rinviato. Il 28 Vittorio Altieri, Pasqua Aurora Betti e Roberto Adamoli attendevano sotlo casa Mazzanti insieme al pentito di cui non è stato fatto 11 nome. Alfieri, incaricato dell'esecuzione materiale feri solo il dirigente che attraversò correndo la strada e ad ucciderlo sparandogli nella schiena fu questo ignoto che, dice, da allora abbandonò il gruppo tormentato dal rimorso. Secondo gli Inquirenti, nonostante questo fruttuoso lavoro restano a Milano ancora in libertà elementi pericolosi delle Br inquadrati nella brigata «Alfa» e in quella «Ospedaliera». Marzio Fabbri

Luoghi citati: Bergamo, Carenno, Cinisello Balsamo, Milano, Torino