Cutolo dal carcere minaccia rivelazioni sul caso Cirillo di Giovanni Cerruti

Cutolo dal carcere minaccia rivelazioni sul caso Cirillo Continua la polemica sulla trattativa per liberare l'assessore Cutolo dal carcere minaccia rivelazioni sul caso Cirillo Secondo ìi TG2, Pazienza avrebbe trattato con il boss e ricevuto da Calvi il denaro per il riscatto -1 magistrati smentiscono - L'autore del servizio: «Due camorristi mi dissero che i patti erano stati traditi perché Cutolo era ancora all'Asinara» ROMA — Entra anche Francesco Pazienza nei misteri dell'affare Cirillo, in quello che il giudice napoletano Gennaro Costagliola ha definito «forse uno degli episodi più sconvolgenti degli ultimi tempi*?Secondo Giuseppe Marrazzo. giornalista della rete 2 Tv. Pazienza — che negli -episodi più sconvolgenti" di questi anni è un immancabile: tra Roberto Calvi e Flavio Carboni, piduisti e servizi segreti, notabili di partito e traffici loschi — avrebbe avuto un influente ruolo nella trattativa che ha portato alla liberazione dell'assessore campano Ciro Cirillo, sequestrato dalle Brigate rosse. Venerdì sera, il Tg2 ha mandato in onda un servizio di Marrazzo. Pazienza avrebbe contattato, per conto degli esponenti democristiani più interessati alla vita di Cirillo, con la Camorra di Raffaele Cutolo. In particolare con quel Vincenzo Casillo che sabato scorso è morto a Roma, massacrato nella sua auto minata. E ancora: i soldi per il pagamento del riscatto sarebbero arrivati da Roberto Calvi e un altro banchiere dell'Italia settentrionale. Infine, non sarebbero stati rispettati 1 patti: per questo motivo Cutolo si sarebbe adirato, e avrebbe minacciato qualche indiscrezione scomoda a molti. Da Napoli, ieri mattina, le notizie date dal Tg2 sono state smentite: «Sono ipotesi fantasiose, rhe non trottano riscontro negli atti processuali-. Sempre da Napoli, però. In serata Marrazzo ha confermato il suo servizio, con tanto di particolari in più. «Due mesi fa — rivela 11 giornalista — in un ristorante romano mi sono incontrato con Casillo e Jacolare (Corrado Jacolare. un altro camorrista del clan Cutolo che si è mosso durante la trattativa Cirillo, ndr): sono stati loro a dirmi quanto è contenuto nel mio servizio e a dirmi che i patti erano stati traditi, perché Cutolo era ancora all'Asinara Pochi giorni dopo, quando i parlamentari della commis¬ sione 1*2 sono a New York per interrogare la vedova Calvi e Pazienza, Marrazzo incontra Pazienza per un'intervista poi mandata in onda. < E in quell'occasione, ho avuto la riprova di quaiito mi avevano detto Casillo e Jacolare-. spiega ora Marrazz,o. Riprova, s'intende, anche sul ruolo di Francesco Pazienza. Ai commissari della P2. però, quest'ultimo aveva negalo di conoscere la vicenda Cirillo: «Non ne so niente», era stata la risposta. «Non posso escludere — afferma adesso il generale Giuseppe Santovito. allora capo del Sisde — che possa aver avuto contatti per conto suo». Marrazzo conferma, Santovito non esclude, e l'affare Cirillo continua a presentarsi come lo definisce il giudice Costagliola. Sconvolgente, pieno di misteri, rivelazioni, smentite, precisazioni, sorprese, domande senza risposta. E morti, anche: come Vincenzo Casillo, che secondo gli esperti di cose di camorra non dovrebbe esser stato vii - lima delle faide tra clan. Un'ipotesi che si sente da più parti, vuole Casillo vittima dell'altare Cirillo. Troppo sapeva, troppo poteva dire: soprattutto mentre Cutolo si lamenta per via dei patti traditi. Ma è solo un'ipotesi, finora. L'inchiesta sull'affare Cirillo e quasi giunta al termine. Di Pazienza i giudici napoletani si erano occupati a mela novembre, quando Massimo Penna, il suo segrclario, era slato fermato con una borsa piena di documenti. Tra questi, un appuntò con 1 nomi di Marina Maresca e Francesco Rotondi, protagonisti della vicenda nota come .il falso documento., pubblicalo sull'Unità a proposilo della de e della trattativa. Su quest'ultimo aspetto 11 settimanale L'Espresso riporta le deposizione di terroristi .pentiti... «La de — dice li testo del messaggio fatto arrivare, in quella giornata, dalla camorra a Renato Curcio — c disposta a trattare a tutti i livelli attraverso il canale Cutolo». Giovanni Cerruti

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