Più furti e aggressioni in collina Tanta paura per strada e in casa
Più furti e aggressioni in collina Tanta paura per strada e in tesa Preoccupazione nei quartieri Madonna del Pilone e Borgo Po-Cavoretto Più furti e aggressioni in collina Tanta paura per strada e in tesa L'allarme è cresciuto dopo che i ladri hanno preso di mira i calciatori Bottega e Van de Korput - L'assalto alla villa Lora Totino - Incontri col questore - Il problema droga Un tempo la collina torinese era pressoché deserta, pochi cascinali dove si coltivavano vigneti scèlti e si facevano vini prelibati, dai nomi ormai dimenticati (uccellino, astengo, buzzelana, falerino). Sul finire del 1500, Emanuele Filiberto scopri il suo verde riposante e costruì, in Valsalice, una prima villa. Seguendo il suo esempio, cortigiani piemontesi e savoiardi fecero edificare, negli anni successivi, importanti costruzioni, chiamate poi «vigne», perché circondate da vigneti a nascondere le palazzine e assicurare là privacy di coloro che vi trascorrevano le vacanze. Sono passati tanti anni. Oggi gli abitanti della collina hanno paura: «.Rapine, scippi, aggressioni — dicono — rendono insicure le nostre strade, le nostre case». C'è stato il furto nella villa del calciatore juventino Roberto Bettega, e del difensore granata Van de Korput. Poi la rapina a Jolanda Lora Totino (la vedova del noto costruttore e altre cinque persone legate e imbavagliate) e a Carlo De Benedetti, centinaia di milioni in preziosi e opere d'arte portati via. C'è paura, tanto che, per difendersi, molti si sono rivolti a sofisticati sistemi di allarme. L'ultimo è la rete anti-intrusione, di invenzione israe liana, usata durante la guerra. In apparenza una normale struttura metallica, collegata però a un cervello elettronico posta a recinzione della proprietà, se qualcuno tenta di tagliarla o scavalcarla, scatta il sistema di allarme, con suonerie, fari, ecc. «La nostra ormai è una guerra quotidiana con la delinquenza», commentano i proprietari di molte ville. La collina torinese è divisa in due quartieri: «Madonna del Pilone» e «Borgo Po-Cavoretto». Il primo: 16,130 chilometri quadrati, circa 17 mila abitanti, 7.200 nuclei familiari. Il secondo: quasi 14 kmq, 10.300 nuclei familiari, 26.500 abitanti, circa 2.000 per chilometro quadrato. L'architetto Roluti è presidente del quartiere Madonna del Pilone: «Il problema dei furti esiste, anche se molti cercano di sminuirlo, con le statistiche. Stiamo svolgendo una indagine, per mettere a fuoco il fenomeno. Certa delinquenza è, per noi, legata al diffondersi della droga, una realtà recente del nostro quartiere». L'ing. Momo è presidente della Circoscrizione Borgo Po-Cavoretto: «Proprio ieri, in una riunione del Consiglio, abbiamo discusso il problema. Abbiamo incontrato il questore: ci sono auto della polizia, soprattutto di notte, che girano per la collina, forse bisogna potenziarne il numero. Noi consigliamo di denunciare ogni furto e predisporre adeguati sistemi di allarme». In questura si replica: «Stiamo studiando servizi per aumentare il coefficiente di sicurezza, ma occorre collaborazione da parte degli abitanti. In molti affermano che «la delinquenza è aumentata in questi ultimi tempi, con l'arrivo dei drogati in collina». Aggiungono: «E' facile trovare siringhe nei prati o all'interno dei nostri giardini». Quale è la realta? Due i centri per tossicodipendenti che operano in collina: in lungo Dora Savona e via Campana. Le assistenti del primo: «Attenti a non generalizzare: il problema droga esiste, ma in termini analoghi a tutti gli altri quartieri». I responsabili di via Campana: «Nel 79 e nell'SO abbiamo seguito nove casi: nell'Hl otto, lo scorso anno 5. E'vero perù che in queste zone molte famiglie possono permettersi di mandarci figli in istituti specializzati, anche all'estero, scavalcando le nostre strutture». Dicono al commissariato Borgo Po e alla stazione barriera Casale dei carabinieri: «Certo die ce ne sono di furti in collina, ma non drammatizziamo: 4-5 al mese, a volte una decina in agosto. E'la media cittadina. In alcuni casi sono furti di grosso valore, anche centinaia dì milioni. Ma perché qui la realtà sociale è diversa, rispetto a molti quartieri popolari». Molti non denunciano i furti, perché? «Preferiscono non far sapere dove abitano, alcuni hanno addirittura il telefono sotto altro nome. Oppure tacciono perché temono un accertamento della Finanza. Sono loro scelte, loro decisioni. Che non condividiamo, ma contro le quali poco possiamo fare». Ezio Masearino
Persone citate: Carlo De Benedetti, Emanuele Filiberto, Ezio Masearino, Jolanda Lora Totino, Lora, Roberto Bettega, Roluti, Totino
Luoghi citati: Borgo Po-cavoretto, Casale, Momo, Savona
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